Diciamo la stessa cosa, solo che io non riesco a farmi capire.
Ammetto che Paola abbia impresso, o cercato di imprimere, un nuovo modo di vedere l'altra metà del cielo a Dylan Dog.
Ne " La Seconda Occasione" Dylan è la causa, per quanto involontaria, della morte di una donna fragile ed emotiva.
Ma anche lì, è la morte ( quindi la donna ) uno strumento della vicenda, non il motore della storia ( la ricerca del colpevole ed il viaggio nel tempo ).
Ciò è naturale in DyD che non possiede ( né possiederà mai, par di capire ) una comprimaria fissa o una partner allo stato puro al proprio fianco. Quello che affermi è vero, e dimostra che c'erano dei cliché da scardinare e che, a mio modo di vedere, sono rimasti tali e quali. Ma non lo dico per protesta o per bollare di maschilismo Dylan Dog. Bonelli Sergio aveva la sua idea dell'eroe e tanto per dire, Tex ( summa del Bonelli senior pensiero ) era ed è assolutamente avulso dalla presenza femminile se non in veste di strumento, ora da salvare ora da proteggere, della vicenda. Dylan non è Valentina, per fortuna o per sfortuna, dipende...
OT. Non mi permetto di discutere i gusti di chi adori Anna Never. Mi pare però singolare che in tutta questa elevata dose di plausibilità, di maturità, di analisi fatta da noi lettori/lettrici di Dylan Dog nelle, anche pur microscopiche faccende dell'inquilino di Craven Road, si tolleri una come Anna addirittura considerandola come la donna ideale per Dylan Dog, se non per una sola, pubica, ragione.
Che ci sta, ci mancherebbe. Il mio giudizio è certo impietoso su di lei, ma non la reggo.
Che poi sia una che possa far divertire, ok. Ma non ce la vedo con uno come Dylan.
Con Dylan, io, ci vedo solo una come me !