wolkoff ha scritto:
Ok, se qualcuno continuava a dubitarne, ormai è ufficiale.
Era il Gualdo (
), con la sua linea editoriale semplificata e contro-autoriale, in collaborazione col resto del "comitato oscuro" della redazione, ad ostacolare di fatto la produzione di qualità, per partito preso...per poi prenderselo in quel laddove il suo mal-partito, causa defenestrazione.
Ambrosini non aveva certo fatto mistero di avere problemi con Gualdoni.
E anche Recchioni aveva dichiarato che non sarebbe tornato a Dylan finché le cose non fossero cambiate... e non era difficile immaginarsi a che cambiamento si riferiva.
Il messaggio della Barbato riguardante il suo "ritorno" a Dylan invece appare strano, dato che non aveva mai dichiarato di essersene allontanata e soprattutto, come qualcuno ha fatto notare, solo pochi mesi fa aveva scritto su facebook di star lavorando ad una storia del "nostro".
Non ho comunque mai creduto che Gualdoni avesse volontariamente allontanato certi autori, penso piuttosto che abbia cercato di ingabbiare la loro arte all'interno di un numero di regole eccessive, essendo probabilmente convinto (un po' arrogantemente) di avere in testa la "formula" certa di come deve essere scritta una storia di Dylan Dog. Temo anche che intervenisse pesantemente sui dialoghi degli altri autori, ma non posso averne la certezza (fermo restando che gli editor, più o meno piccoli interventi sui dialoghi altrui li apportano praticamente sempre, in qualsiasi ambito - fumettistico, letterario, televisivo, o altro).
A sostegno di questo mio pensiero, c'è un post che avevo letto poco tempo fa sulla pagina facebook della Barbato e che mi ero appuntato. In quel momento non ero certo che riguardasse Dylan Dog e non la sua produzione letteraria e non posso averne la certezza matematica neanche ora... ma dopo la notizia della sostituzione di Gualdoni diviene inevitabile fare due più due.
Il post era questo:
"Come uccidere un autore: trasformare la sua arte in qualcos'altro.
Dirgli cosa scrivere.
Come scriverlo.
Come ammiccare al lettore.
Quali tappe sono obbligatorie, e passare dal via e fermarsi in prigione come a Monopoli.
Trasformare la necessità di scrivere in scrittura per necessità.
Farlo scrivere per i soldi, i debiti, la pagnotta, spingerlo a scrivere perché DEVE e non perché PUO'.
E' più che omicidio o stupro dell'arte, è tortura.
E quando qualcosa o qualcuno o semplicemente la vita o un fato bonario ti libera da questa merda immonda, la tua creatività è ridotta come quella di un ostaggio in preda allo stress post-traumatico.
Ci vuole tempo.
Ci vuole pazienza.
Bisogna lasciar tempo alla fantasia di perdere la cianosi, respirare e vivere.
Certo c'è di peggio.
Ma c'è anche di meglio."
Un messaggio che mi fa pensare di aver sottovalutato un po' il "problema" Gualdoni alla guida di Dylan Dog.
Per quanto riguarda Medda ed Enna, comunque, credo che il primo non lo rivedremo finché non avrà terminato di lavorare alla sua nuova miniserie, mentre il secondo dubito proprio che tornerà (se non per una comparsata) fino a ché Saguaro continuerà ad uscire. Certo, se si dimostreranno vere le voci sulle scarse vendite della serie, allora è possibile che non duri ancora molto e quindi ci sarebbero buone probabilità di rivederlo. Ma tutto sommato gli auguro che non sia così.