Seriamente, direi che è piuttosto difficile dare risposte a questo tipo di domanda. Credo che le sole storie che mi abbiano coinvolta, siano quattro: Memorie dall'Invisibile, Mater Morbi e Il Lungo Addio e naturalmente LA storia per eccellenza: Storia di Nessuno. Ho omesso altri capolavori come Morgana, Ti Ho Visto Morire, perchè lo scatenarsi di emozioni forti è anche determinato da una serie di concause, esterne, spesso. E, per me, mai per il primo acchito, ma per letture seguenti alla prima loro uscita, Mater Morbi a parte. Ad esempio ne " Memorie " ed " in Storia di Nessuno" ero in un periodo molto triste e di difficoltà per la mia adolescenza e natura, e sopratutto la prima, mi ha portata a pensare e a riflettere sulla importanza della fantasia come disperata fuga dallo squallore che andavo vivendo ( in quell'epoca mi prostituivo...) Quando la cattiveria della gente, l'impossibilità di uscire di casa perché piena di ormoni e sconvolta, quando le operazioni erano a metà e si era nel guado fra ciò che si è stati e ciò che si voleva essere, quando mio padre mi derideva e mi umiliava, solo Nessuno e i suoi universi, mi davano sostegno. Quando era tutto troppo insostenibile, sporco, sbagliato, sognavo universi diversi, lontani, posti puliti, ove rimanere immobile a fissarmi la pelle e a pensare al domani.
Inutile dire che anche Bree Daniels era una figura di riferimento per me e credo di aver letto quell'albo almeno tre o quattro volte a settimana, in un periodo molto brutto, nel quale spesso ho pensato a chiuderla, la vita. La sua asprezza e ironia, il suo disincanto davanti allo squallore della prostituzione, era stato di enorme valenza per me, per non impazzire ogni sera, o al risveglio.
Mater Morbi mi aveva presa subito perché ero in ospedale e pensavo che in fondo avrei potuto incontrare anch'io una malattia dalla quale non guarire più. Son cose senza senso, non ero in ospedale per quello come potete immaginare benissimo, ma lo si pensa a volte. Il Lungo Addio è però forse il solo albo che abbia una valenza senza tempo, in quanto mi rammenta i miei amori incompresi e finiti male, quindi in fondo non è collocabile in uno spazio cronologico definito.
Su "La Fuggitiva", come ha poco prima postato Cary Grant, si tratta di una scena in particolare. Ora la so leggere con sufficiente raziocinio, ma quando ho visto quella immagine, ho provato una serie di sensazioni particolari, sopratutto paura. Quella immagine doppia è un mio bagaglio mentale, archetipo junghiano di riferimento, chiamatelo come volete...ma mi terrorizza. L'idea che sia esistita, che esista un'altra me stessa, che sia a volte tanto forte da sopraffarmi, mi rende indifesa e spaventata.
_________________ " Il locale è triste e sta sempre qua ! "
" Dylan Dog è arrivato allo scontrino fiscale "
Oriana Fallaci ti amo.
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