Cravenroad7

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# - Color Fest 10
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 Oggetto del messaggio: Re: # Color Fest 10
MessaggioInviato: sab apr 27, 2013 4:51 pm 
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julius94 ha scritto:
per un futuro color fest mi piacerebbe una struttura con la prima storia che fa da cornice e le altre tre correlate fra loro, come una specie di club dell'orrore. voi che ne dite?


Che non sarebbe una brutta idea, anche se sarebbe difficile coordinare adeguatamente storie e cornice narrativa. Occorrerebbe che l'autore fosse unico, altrimenti il tutto assomiglierebbe alle vecchie edizioni dei Classici Disney, in cui storie che non avevano nulla a che vedere l'una con l'altra venivano affiancate e unificate da una cornice posticcia, palesemente realizzata a posteriori - in genere da Dalmasso e Perego - e sostanzialmente inutile (seppure gradevole, in certi caso).

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 Oggetto del messaggio: Re: # Color Fest 10
MessaggioInviato: sab apr 27, 2013 4:56 pm 
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Rammento tali letture. Il bello di Rimatt è che mi fa tornare alla mente quelle assolate domeniche di Luglio/Agosto con il classicone Disney fra le dita e i collanti fra le storie presenti. Molti arrivavo a detestarli, altri li trovavo azzeccati. Cmq se in Dylan Dog avvenisse una cosa simile, concordo con il "moderatore" :mrgreen: ( scusa ma il tuo grado te lo rinfaccerò vita natural durante ) sarebbe molto difficile ottenere un prodotto di qualità.

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 Oggetto del messaggio: Re: # Color Fest 10
MessaggioInviato: sab apr 27, 2013 5:44 pm 
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io insisto sul color fest manga.

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 Oggetto del messaggio: Re: # Color Fest 10
MessaggioInviato: sab apr 27, 2013 6:36 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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@skeletor

Anch'io insisterei, ma per esser spernacchiati in due... tanto vale... :cry:
La Bonelli è sempre stata, se non ostile, quantomeno su un orizzonte fieramente opposto alle firme nipponiche per come concepiscono il fumetto in senso lato ed angolo...retto.
Parlo soprattutto a livello grafico, tipografico e di contenuti. Le passioni e gli omaggi di Serra&co. non fanno testo.
E poi, quanti maestri del Sol Levante verrebbero qui ad omaggiare la gabbia 2x3 o a farsi (in-)castrare dai filoni-guida imposti dalla redazione per DD ?
In più non amano il colore e generalmente il loro concetto di horror è molto più viscerale/rivoltante di qualsiasi cosa possa permettersi di pubblicare la SBE :x: .
Ma se qualcuno ha i contatti giusti, perche no? Sfogliate le agendine...

@ rimatt, dogares etc...

Sul fatto del numero "a cornice" di cui parlate... a me sembra molto interessante come idea, solo che con una calibratura pluri-firma - a livello di autori - rischia di perdersi nel vagamente strutturato o, ancora peggio, nel forzosamente rabberciato.
C'è da dire però che di racconti che si raccontano ne abbiamo visto parecchi, con tanto di cornice, treppiedi, cavalletto e retrospettiva in fil rouge di tutto rispetto per i risultati (v. Labirinti di Paura, Il Monastero o La quinta stagione, e non male in Dov'è finito Dylan Dog?)
Il problema è tenerli assieme con una certa scaltrezza organica, evitando scompensi o morali a margine.

Se dovessi anch'io far riferimento ai miei trascorsi Disney "a cornice", mi viene in mente una certa Settimana (tipo) di Paperbat , una parodia capolavoro dell'eroismo marveliano, con protagonista nientemeno che il mitico sciagurato Paperoga... che ancora adesso mi fa smagliare le mascelle dagli sghignazzi :mrgreen: .

KONNICHI WA NO DECAMERON

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 Oggetto del messaggio: Re: # Color Fest 10
MessaggioInviato: sab apr 27, 2013 11:46 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Località: Verona
Infatti io sarei sì a favore delle storie "contenitore" a più episodi, ma solo a patto che a realizzarle sia uno sceneggiatore unico. Altrimenti, se si vuole la pluralità di autori, vanno benone questi Color Fest tematici (per i quali vorrei comunque che si osasse di più).

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 Oggetto del messaggio: Re: # Color Fest 10
MessaggioInviato: dom apr 28, 2013 6:16 pm 
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Iscritto il: mer mag 06, 2009 9:54 am
Messaggi: 1484
Mi esprimo per ora solo sulla storia di Bilotta:

lui è come sempre bravo, ma davvero tanto secondo me e non capisco come mai su dylan dog vada così a fasi alterne (o forse lo capisco il perché ma qui taccio)...di tutte le cose che ha scritto, dylan dog è l'opera fumettistica che gli rende meno giustizia (fatta eccezione di cuore di zombie e il pianeta dei morti che sono due gioelli allo stato puro). Detto questo, Addio Groucho, è una storia intensa, cupa e triste, scritta molto bene e disegnata magistralmente (Martinello santo subito!). La prima di tavola è di un impatto tremendo (cosa a cui noi lettori non siamo più molto abituati). Detto questo elenco qui sotto le note negative che mi sento di fare : troppe breve, alcune cose andavano approfondite di più nello svolgersi della storia. Letta insieme a Il pianeta dei morti ha un senso, così scevra è un appendice a una storia meravigliosa ma fine a sé stesso. Quello che mi sento di dire qui è che le due storie sarebbero magnifiche unite in una, con un diverso stile di narrazione magari. Invece abbiamo una storia bellissima (Il pianeta dei morti) e una storia bella ma che, a mio avviso, viene soffocata totalmente dalla precedente. Avrei di gran lunga preferito leggere un'unico grande racconto che non due cose separate. Ho letto oggi che la Bao collaborerà con la Bonelli a diversi volumi (oltre al Mater morbi di Recchioni)..bene io quindi qui propongo una cosa simile per questo universo dylaniato distopico creato da Bilotta, con approfondimenti, ecc. ecc. Queste sono, ovviamente, mie speculazioni (inutili per altro visto, che mi sembra di capire che le due storie nascano comunque staccate e non in logica temporale).

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‎Una crisi di inspiration? E se non fosse per niente passeggera signorino bello? Se fosse il crollo finale di un bugiardaccio senza più estro né talento?


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 Oggetto del messaggio: Re: # Color Fest 10
MessaggioInviato: lun apr 29, 2013 11:32 am 
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Iscritto il: dom ott 29, 2006 4:00 am
Messaggi: 829
Color Fest decisamente superiore alla media :D anche se i difetti non mancano.

seguono
S
P
O
I
L
E
R
sulle prime due storie


Addio, Groucho
Il problema principale di questa storia è già stato sviscerato dal sempre bravo rimatt.
Si tratta di un prequel, e quindi sappiamo già come va a finire.
E' un difetto tipico di tutti i prequel, anche cinematografici. Se si conosce la conclusione in anticipo, la suspense non monta. Non può montare.

C'è commozione, certo, ma non c'è vera tensione. Non a caso le parti più interessanti riguardano personaggi non presenti nel 'sequel', come il Dottor Hicks (personalmente, mai piaciuto: è il tipico banale "scienziato pazzo" da horror-movie di serie C; il merito di Bilotta è, appunto, usarlo in questa veste nella maniera più estrema) e la Morte (geniale mostrarla disoccupata).
I disegni sono meravigliosamente evocativi ed esaltano i tocchi più commoventi.

Il lavoro complessivo è da 7,5.

Mi auguro solo, se per caso ci saranno in futuro altre storie in questo 'universo alternativo', di evitare i prequel. I prequel non sono mai davvero interessanti. Se altre storie ci siano, che siano seguiti del Pianeta dei Morti. E' l'unica maniera per creare autentica tensione.


La banda maculata
Odiosa! :evil:
Per me che sono un accanito lettore di gialli e uno sherlockiano, è una BESTEMMIA immaginare Conan Doyle che scrive una storia gialla zeppa di risvolti soprannaturali (i Naga...).
Mai e poi mai Conan Doyle avrebbe immaginato per il suo detective, l'epitome della razionalità, uno sconfinamento nell'irrazionalità! Neppure come lavoro 'in fieri'.
Tra l'altro, il processo che ha portato alla nascita di Holmes è ben noto. Il detective-prototipo si chiamava Sherringford, prima che Conan Doyle lo riplasmasse nella veste di Holmes. Vedere Dylan al suo posto non sta nè in cielo nè in terra!

E' come immaginare un Dante ateo che scrive un poema in cui spiega che Dio non esiste e poi cambia idea per accontentare il pubblico e tira fuori la Divina Commedia... :cry:

Pura bestemmia!
Non reggo un concept del genere neanche come divertissement!
Per quanto mi riguarda, questa storia è da 4!

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Ti mostrerò la paura in una manciata di pixel...


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 Oggetto del messaggio: Re: # Color Fest 10
MessaggioInviato: mer mag 01, 2013 12:03 pm 
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Mi pare evidente che la storia de La Banda Maculata fosse un omaggio a Sherlock Holmes, mica la genesi delle sue origini.
La storia può avere mille difetti ma non quello della mancanza di divertito acume alla vicenda.
Se questa storia è da 4, alcune di quelle che ci vengono propinate ogni mese, ad esempio L'Impostore, sono da -0 !
Il confronto con la Divina Commedia non l'ho capito, essendo forse quello di Dante un poema fortemente laico, seppure inquadrato nel periodo trecentesco.
Il prequel voleva solo inquadrare una vicenda, quella della trasformazione di Groucho e dell'infezione diffusa nel mondo, senza assurgere ad opera drammatica o piena di pathos.
I prequel possono anche essere fondamentalmente noiosi ( in questo sono d'accordo ) ma a volte servono a rendere più completi alcuni personaggi. Hicks è un personaggio che, ripeto, personalmente mi manca da morire nell'universo di Dylan Dog e non capisco il motivo per cui sia stato "dimenticato" nel fondo del barile.
Le atmosfere decadenti di Addio Groucho, seppure sviluppate in poche pagine, sono opera meritoria.
I significati ci sono. Di più, ad un prequel di poche pagine, non me la sento di chiedere.

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 Oggetto del messaggio: Re: # Color Fest 10
MessaggioInviato: mer mag 01, 2013 7:58 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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En passant un giudizio generico... nun me vene :| .

Leggendo quanto scritto prima dai forumisti entusiasti mi aspettavo di meglio, ed il Color Fest n°2 per me questo lo vede solo col telescopio della NASA, ammesso che sappia usarlo.
Noto solo che la qualità della colorazione ha fatto dei passi avanti notevoli, da far impallidire (o scolorire?) quegli impiastricciamenti che maculano di approssimazione l'onore dei numeri storici, sulla collana di Repubblica.
A me la copertina è piaciuta parecchio, anche se come diceva qualcuno, oltre ad alternare gli altroquandici ruoli di Dylan si potevano anche alternare gli stili grafici del Nostro fattosi in 4x4.
Sul logo non me la prenderei più di tanto, più di quanto, più di quando...: nel poco spazio a disposizione, incastrare un'idea migliore non era semplice :D .

Al volo qualche sparata (non) a casaccio sul bersaglio cartaceo. Mi soffermo solo sulle prime due storie per dilazionare la vostra agonia. Per le altre ci saranno altre-quantiche occasioni di afflizione :x: .


[ovviamente ci sono pesanti SPOILER... non alleggeritevi la lettura :o ]



ADDIO GROUCHO

Testi: 6 ½
Disegni: 9

Partenza fulminante da restarci secchi. La tavola iniziale a inizio volumetto è uno starter davvero appetitoso ed in (pulchras) medias res come pochi osano di questi tempi. Chapeau :P .

Ma poi mi sembra che una certa atmosfera freddina prenda il sopravvento e sono costretto a rimettermelo, il cappello. Colpa mia, forse, se mi aspettavo qualcosa sulle tonalità de Il Pianeta dei Morti di cui questa storia è un Satellite Poco Vivo. Che Bilotta soffra davvero di alter-egoismo o di possessione da ghost-writing tra una storia e l'altra, e a noi spetti scovare l' Impostore come sulla Settimana enigmistica :?:

Essendo un prequel fa un mero lavoro di ricucitura e ricostruzionismo, illustrando i perché, per-quando, per-chi, ma non provando ad innalzarsi oltre o a raggiungere le vette del suo sequel&predecessore :( .
Bypassa tutta l'atmosfera di incubo fantapolitico creata magistralmente nel primo episodio, per accontentarsi di una funzione da apologo per l'orrore a venire, molto semplificato, se non imborghesito, nel carattere della scrittura.
Il problema del suo essere prequel, per me, non è qui tanto nel sapere già cosa succederà, quanto nel suo tradire lo stile del precedente.
Ripesca dei contetini-smi non necessari per riecheggiare l'attaccamento ai personaggi chiave della "saga" - parlo di Hicks e dell'Uomo dai Due Volti, non di Madame Trelkowski. E Bloch ce l’ha il certificato medico per giustificare l’assenza? - o per cercare una sorta di continuity aggrappandosi a personaggi privi di carisma - parlo del Dottor Dormandy, che sbuca dai sotterranei con un tempismo chirurgico poco credibile :? .

Buona l'angoscia di Dylan che corre contro il tempo, il suo senso dell'amicizia dylaniante, la pioggia hardboiled iniziale, l'abbruttimento sbronzo dell'Old boy sul finire, e la ferocia del non-più-amico (fu) Groucho.
Davvero sconfortante, invece, l'uso ridondante della Morte ridotta a macchietta di sé, che insiste e stra-insiste sul suo stato di disoccupata afflitta dal precariato. Oggi è anche la Festa del Lavoratore (?) e questa Mietitrice allo sbando dell'interinalità mi sembra il colpo di grazia sullo stato zombesco del mercato del lavoro, poco fumettistico, ma di molti fumi :g:

Sui disegni/colorazione non aggiungo nulla: senza dubbio eccellenti; oltre che dalla pagina iniziale sono rimasto colpito particolarmente dal corridojo di Dylan a pag. 16 e dalla decomposizione di Hicks 8-) .
Forse una sola (giustificabile) forzatura per l'ultima vignetta: nel giro di un anno il “futuro” sembra aver aggredito improvvisamente l’architettura di Londra che si riscopre di botto fantascientifica come scenario, chioschetti “già visti” a parte (v. pp. 3; 7.i e 21.ii).



LA BANDA MACULATA

Testi: 5 +
Disegni :7 ½

Titolo penoso per la storia più penosa dell’intero (quaterno al) lotto :cry: .
Comincio a pensare seriamente che Serra abbia qualche problema nell’ideare storie negli ultimi tempi, cameo dylaniati a parte.

Già come gestione partiamo male: in una storia breve la metà delle pagine è ingolfata in retrospettiva dal racconto didascalico della cliente di turno, e questo toglie molto ai ritmi ed all’economia complessiva della narrazione/sceneggiatura. Dubito che Doyle avrebbe scritto così un racconto breve :dito: .

Questo Dylan gentleman vittoriano è un po’ troppo scafato e sicuro di sé per risultare simpatico. Meglio Groucho-Watson che una volta tanto fa davvero l’assistente. Elementare, no, cari autori della serie… cosa aspettate a farlo pure voi ? :evil:

Dell’originalità del racconto (nel racconto) non mi farei un problema, certe volte anche i maestri devono sgarrare a ripetizione prima di trovare la strada giusta, ed il nostro Doyle sbaglia affidandosi prima a Craven Road che a Baker Street.
Il modo in cui viene organizzato tutto l’alone di mistero è ciò che invece affossa ogni premessa, perché sa più di quei romanzetti per adolescenti che scopiazzavano Salgari, e meno di roba alla Doyle. Non si capisce neanche tanto bene perché il serpentone si metta a sibilare per un tot notti di fila quando bastava che aggredisse al primo colpo una delle sorelle Stoner e ciao eredità :tc: .

La colorazione è azzeccata per il contesto, ed i disegni molto belli, soprattutto nella parte iniziale con quella cura certosina per i dettagli degli interni e tutta la ninnoleria british colonial dei non-sbiaditi ricordi indiani.
Molto attraente anche la posatissima lady Stoner, che ha un neo in meno della sua gemella. Davvero un ottimo partito da impalmare a porche nozze. E poi io sono un fan dello Stoner(-rock) a partire dai KYUSS :* .

Un errore (storico) da evitare è quell’ultima parte sul bisogno radicale di razionalità e realismo da parte di Doyle e di chi pubblicava i suoi scritti.
Il papà di Sherlock Holmes non fu noto soltanto per i gialli investigativi. Durante la sua carriera compose decine di storie brevi ambientate nel territorio dell’incubo, dell’occulto o della fantascienza mysteriosa, e persino un saggio esoterico sulla spiritualità.
Cito solo tra i romanzi The Lost World – sì, proprio quello dei dinosauri – The Parasite, e The Maracot Deep. Tra i racconti del brivido, a parte un pajo di raccolte, ci sono piccole perle come Lot n° 249, The Horror of the Heights, e The Brown Hand. Non credo sia difficile procurarseli in italiano :wink: .

ALOHA NICK OLIVIERI

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Ultima modifica di wolkoff il mer mag 01, 2013 10:28 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: # Color Fest 10
MessaggioInviato: mer mag 01, 2013 8:10 pm 
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Iscritto il: mer giu 27, 2012 1:35 pm
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"Six hundred sixty six miiiiiiile per houuuuuuuuur....." (cit.) :x:

Fine OT :D

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 Oggetto del messaggio: Re: # Color Fest 10
MessaggioInviato: mer mag 01, 2013 8:54 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Località: Inverary 2.0
Anvedi, io lo accenno, e lui lo apre e richiude tutto da sè l'OT.
Rilancio, a proposito di KYUSS: mica male una (stoner-)storia per Dylan intitolata Demon Cleaner ?
E stavolta l'OT è serrato davvero :D .

SUPA SCOOPA ALOHA

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 Oggetto del messaggio: Re: # Color Fest 10
MessaggioInviato: mer mag 01, 2013 9:34 pm 
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Iscritto il: mer giu 27, 2012 1:35 pm
Messaggi: 2258
Adesso che esiste Saguaro (anni settanta, atmosfere desertiche), spero che qualcuno se ne esca con una tripletta di storie chiamate "Blues per il sole rosso", "Benvenuti nella valle del vento" e "...E il circo lascia la città" (ottimo titolo per un ultimo numero?).

...ed é definitivamente fine OT.

(oppure.....)

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 Oggetto del messaggio: Re: # Color Fest 10
MessaggioInviato: gio mag 02, 2013 7:02 pm 
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Iscritto il: mar feb 09, 2010 6:34 pm
Messaggi: 242
Non si può dir altro che ...FINALMENTE! E' tornato Dylan Dog?
Cito qualcuno che lo ha già detto: 2 storie spettacolari (Addio Groucho e I giorni oscuri) e due buone.
Un plauso particolare a Chiara Caccivio per le emozioni regalate!
Disegni in buona parte spettacolari!
Quasi da lacrimuccia questo momento...

Voto: 8


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 Oggetto del messaggio: Re: # Color Fest 10
MessaggioInviato: ven mag 03, 2013 9:52 am 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Località: Verona
Ecco qui la recensione di UBC, a firma Vincenzo Oliva/Juan Galvez. Molto interessante, come di consueto, anche se le sue conclusioni sono diverse da quelle della maggior parte dell'utenza di CR7.

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Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: # Color Fest 10
MessaggioInviato: ven mag 03, 2013 11:53 am 
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Iscritto il: ven set 28, 2012 8:47 am
Messaggi: 28
Gran bel Color Fest... è il primo che compro (tra l'altro non ho letto nemmeno "Il pianeta dei morti"), attratto da Serra e Bilotta. Bei disegni, bei colori e Bilotta che mostra come dovrebbe essere scritto Dylan Dog. Certo, un po' troppo verboso ma ci sta (erano necessarie tante informazioni ma c'erano poche pagine).


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