Cravenroad7

In realtà, stando a quanto dissero quelli della redazione nella terza di copertina del numero 26 originale, pare che l'ideazione di Pink Rabbit, da parte di Mignacco, fosse antecedente alla creazione di Roger Rabbit del duo Spielberg/Zemeckis
Riporto testualmente:
"[...] D'altronde, il territorio delle coincidenze, delle casualità, dei ricordi nascosti e delle premonizioni inspiegabili è proprio uno di quelli che Dylan Dog tenta di esplorare, e con lui i suoi autori. Premonizioni inspiegabili, già. Facciamo un altro esempio (quello precedente riguardava "Giorno maledetto", ndr.), e stavolta Sclavi non c'entra: il "colpevole" è Luigi Mignacco, con il suo "I conigli rosa uccidono". Nuova valanga di lettere, perchè si dà il caso che nel periodo in cui l'albo è uscito fosse annunciato un film, megaproduzione di Spielberg e della Disney, intitolato "Who framed Roger Rabbit" [...] e riguardante, guarda un pò, un coniglio che esce dai cartoni animati...ma quando Mignacco propose l'idea era il 1987! [...]"
(ed effettivamente "Chi ha incastrato Roger Rabbit" è uscito nel 1988, per l'appunto anno d'uscita nelle edicole del numero 24)

Io, come Dylan, non credo alle coincidenze: il personaggio di Roger Rabbit è stato creato nell'81, ben prima del film. Ma dando per scontata la buona fede di Mignacco, e non ho motivo di dubitarne, c'è da ricordare che nel sequel "Il paese delle ombre colorate" lo stesso Mignacco cavalcherà l'onda del successo del film Disney, affiancando a Pink una compagna leggermente ispirata alla Jessica nota compagna di Roger.

Quel seguito, converrai, era assolutamente inutile.
Le analogie esistono, ma direi che più che a Roger Rabbit, Pink si ispiri a Bugs Bunny, sadico e odiosissimo buono della Warner.

come detto l'idea e le circostanze storiche precedeno questa storia che però sul piano espressivo secondo me è assai sopravvalutata, è una storina che si lascia leggere sì..
del mignacco prima versione "sclaviana" meglio più o meno tutte le altre, "fra la vita e la..", "tigre", "una voce dal nulla"

paradossalmente mi piacque maggiormente il rifacimento, anche se non si diceva nulla nemmeno lì.

Forse. Sai che i tuoi giudizi li rispetto. In fondo sei il solo che può parlarmi per ore e ipnotizzarmi dolcemente...
Però, ad esempio, la spiegazio terminale sul fatto che fosse Dylan a commettere i delitti, e che molti qui hanno preso per oro colato, annega nella sola inquadratura finale, ove il volto agghiacciante di Pink Rabbit scopre il reale mondo vissuto da Dylan e l'identità di chi ha realmente ucciso il suo creatore ( in fondo come Frankenstein insegna da sempre...). Insomma lo spessore esiste, sebbene sia inferiore a quello di albi precedenti.
O no ?

Infatti, come storia ci sono diversi punti nel finale che la rendono più che intrigante, giocando sul filo della meta-fiction, non solo a fumetti.
Peccato che poi abbia fatto danni non irrelevanti con i suoi inutilerrimi séguiti da bollino rosa...in quanto conigliati puramente a casaccio

Rimane il fatto che a livello di lunapark splatterante preferisco di gran lunga Horror Paradise, e non solo per i disegni di Castellini

ALOHA JESSICA

Sì, seguito inutile, mai piaciuto. Ricordo che a Kramer piace più del prequel però.
A me Bugs è l'unico "buono" della Warner che piace, ho sempre detestato il topo messicano, lo struzzo bisillabo e l'odiosissimo canarino giallo macrocefalo. Bugs è una simpatica canaglia alla fine.

Effettivamente la Warner pare mettere i "buoni" sotto una luce sinistra. Anch'io ho sempre detestato BeepBeep e Titti...
Bugs non lo reggo, però gli riconosco d'essere una canaglia di quelle di mille cotte.
Dei "villans" Warner adoro Will Coyote e quello smargiasso di Duffy Duck.

Duffy è il mio preferito. (FINE OT)

infatti dico sempre che l'idea che sta dietro è apprezzabile, come del resto la tigre e il dottor x.
e del resto dietro c'era lo stesso sclavi.

trovo ordinaria la narrazione: è uno slasher insipidino, all'inizio con le uccisioni..

In effetti è ordinaria, quello si. Ma anche in ciò vi trovo una volontà, piuttosto che una manifesta incapacità: Le uccisioni sono strutturate come un cartoon, eccessive, barocche, immediate. E' come se la storia procedesse su due binari: quello meramente visivo e cartoonistico ( mi scuso per il termine, ma non me ne sovveniva altro...) e quello più cupo e profondo alla Dylan Dog.
L'entrata in scena di Pink Rabbit nella mente lucida/impasticcata di Dylan resta da Oscar.
Le inquadrature in soggettiva di Piccatto stupende.

E il titolo resta geniale, da solo fa meritare all'albo l'ingresso nella mitologia dylaniata.

non riesco a spiegarmi
non ordinario il contenuto degli omicidi, ma il modo in cui sono narrati.

taglio delle tavole freddino e normalino, freddino come (toh! guarda il caso) si rivedrà in "il buio", "goblin"..
forse un pò in "ossessione" che infatti è una delle storie meno belle di sclavi.

dai, vogliamo mettere con sclavi di quel periodo.. da questo si vede che la storia è di mignacco
(per quanto possa essere intervenuto il paron..)

Magari, oggi, Mignacco scrivesse così!
Storie come questa sono felici intermezzi tra i capolavori del periodo. Voler paragonare poi Mignacco a Sclavi credo che sia del tutto improprio: è un'ovvietà sottolineare l'ordinarietà visionaria e creativa (intesa anche come composizione della tavola) di Mignacco rispetto alla plastica e cinematografica rielaborazione sclaviana delle vignette.
In Sclavi, la tavola viene smontata e rimodellata, in Mignacco assume i caratteri della procedura professionale. Che, appunto, non è affatto un male, ma un modus narrandi preciso.

La storia non aveva intenzioni "alte" nel senso più intimistico del termine. Sclavi pareva scrivere da dentro l'anima, e questa forza, questo meccanismo non erano per tutti.
E manco lo sono stati poi, visto che molte storie che parevano voler dire chissà che, erano e sono naufragate totalmente.
Questa era una semplice storia splatter e fantastica, che forse come dici aveva un taglio ordinario, ma non banale e di mestiere. Poi eh, sia chiaro, non mi permetto di inficiare la tua analisi. Da te, in questo, la Strega ha solo da imparare.