Come spesso accade mi trovo concorde col giudizio di David Brown: finalmente un albo godibile, divertente, che non ti fa addormentare tre volte durante la lettura...
POSSIBILI SPOILER (ma anche no...)
Aldilà dei voli pindarici sul significato che l'autore abbia voluto dare e al suo messaggio (che mi sembra abbastanza chiaro e, come al solito nelle storie di GdG, esplicitato più volte in modo un po pedante ed infantile..) e del quale mi importa relativamente poco, quello che invece mi importa e mi fa dare un giudizio assolutamente positivo è che:
A) per me la storia è scritta bene: la sceneggiatura scorre che è un piacere, sono ottimi gli stacchi e i collegamenti tra una scena e l'altra, gli intrecci tra le varie "leggende", il finale ci sta e finalmente non ti fa cadere le
... E' semplicemente divertente...
B) i personaggi cardine sono LORO: in genere mi divertono molto i commenti ipertaglienti di Bertuccia e spesso sono anche daccordo, ma qui davvero non riesco a capire come si possa criticare BLOCH in quest'albo... Credo siano ANNI che non leggevo un Bloch così "in parte", così vicino a quello dei primi numeri.. per carattere, ironia, suscettibilità e scambi di battute con Jenkins... Anche per quanto riguarda Dylan poi, pur essendo distanti dalle caratterizzazioni di Sclavi e Chiave, siamo molto, ma molto più vicini al Dylan "vero" rispetto a un Gualdoni, Marzano e, sì', anche Barbato che sia... Finalmente un po di ironia, finalmente un po di "farfallonismo", finalmente un po di incazzature...... bentornato!
C) i personaggi di contorno: mi hanno dato l'impressione di essere tutti indovinati, non piatti anche se magari appaiono per poche vignette..(Charlotte in primis, ma anche il tipo con la testa spaccata, il marito scettico che si beve le birrette, i diavoloni del concerto...) Sarà anche merito delle situazioni grottesche in cui sono inseriti, ma finalmente sono personaggi che non ti vien voglia di fucilare dopo la prima battuta...
Insomma se si cerca un trattato di filosofia a vignette, lasciate perdere... Di Gregorio non ha certo lo spessore di Sclavi, ci mancherebbe...
Ma per quanto riguarda una storia SCRITTA BENE e del tutto entro le atmosfere e le caratterizzazioni dylandoghiane per me ci siamo eccome.... Niente di epocale, ma di questi tempi...ad avercene...
DiGregorio >> Gualdoni, Marzano...