joe montero ha scritto:
1) Le serie con le spalle grosse aiutano le serie più piccole e favoriscono la creazione di nuovi progetti. Senza Tex e Dylan la Bonelli sarebbe in braghe di tela. Quindi, per assurdo, se sul color fest ci fosse la pubblicità di Brendon e su Brendon non ci fosse quella del Color Fest, Brendon probabilmente sarebbe già chiuso.
Non ho detto che Brendon (che era per fare un nome...) deve ricevere pubblicità ma non farla... Parlavo di pubblicità reciproca, sennò facessero come con i Book cartonati che pubblicizzano soltanto il numero seguente della stessa collana.
joe montero ha scritto:
2) Alla Bonelli sbagliano, non fatico ad ammetterlo. La campagna pubblicitaria di Saguaro è stata scellerata, e già il progetto in sé era fallimentare a livello basico (non parlo di qualità, sia chiaro). Ma certe dinamiche di comunicazione base le conoscono, e di certo non agiscono in modo tale da far chiudere una serie: e non perché sono buoni, ma perché per l'appunto sono un'azienda! Da come parli sembra che ci sia un complotto nei confronti delle serie che ti piacciono!!!!!
Posso solo dirti che, da consumatore (cioè da persona che spende per comprare ciò di cui ha bisogno) pubblicità non è sempre sinonimo di qualità. E non solo in campo fumettistico.
Per me possono chiudere tutte le serie che vogliono, mi basta che le diano un finale decente (non come Mister No, proseguito con alcuni speciali non firmati Nolitta...); il resto è tutto risparmio per me.
3) Se non ti piace lo stile POST-MODERNO di Recchioni, ti consiglio proprio LA REDENZIONE DEL SAMURAI, in cui la sua scrittura si fa più "moderata" e, per usare un altro termine orribile, matura. Anzi, evita di leggere le storie, il complotto potrebbe seguirti anche qui!
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Chiamalo come meglio credi: John Doe era iniziato come un fumetto di una potenzialità e dirompenza pazzesca, ma dopo la prima stagione se n'è andato troppo per i fatti suoi...