Bo.82 ha scritto:
l'ho già detto altre volte, quindi so già di fare un discorso trito e ritrito: se un Gualdoni o un Di Greogorio o un Marzano qualsiasi risolvesse oggi una trama di un loro albo con una trovata del genere, in una scala da 1 a 10 quanti insulti si prenderebbe?!?
L'unica, piccola differenza è che per il resto la sceneggiatura di Sclavi è vivace e brillantissima (aggettivi che non calzano proprio bene a G&DiG). Poi, ovviamente, in un numero 1 non si può certo parlare di tradimento del personaggio: è palese che, a riproporli oggi, certi dettagli dovuti al fatto che Dylan era ancora in rodaggio sarebbero imperdonabili, ma del resto vorrei ben vedere che non fosse così! Peraltro, lo stesso vale per tutti i personaggi bonelliani: che senso avrebbe avuto, negli anni Settanta, riproporre il Tex fuorilegge e scavezzacollo degli esordi?
Comunque, ripeto che per me le storie dei primi numeri sono ECCEZIONALI. Il numero uno è brillantissimo ed è già sceneggiato in maniera geniale (all'epoca Sclavi aveva già scritto i suoi primi capolavori ed era tutt'altro che sprovveduto), il quattro è probabilmente il primo capolavoro della serie, il sei è il miglior Dylan di sempre o giù di lì e il sette gli va dietro... E via dicendo. La prima annata dylaniana è caratterizzata da una freschezza irripetibile, che la rende la mia preferita di sempre.