Cravenroad7

Casertano con questa storia è risorto per la prima volta. A me in genere piace sempre però nei suoi 3 periodi d'oro ("Attraverso lo specchio","Memorie dall'invisibile","Dopo mezzanotte"-"Memorie dal sottosuolo","Il progetto"-"La seconda scelta")diventa di diritto uno dei migliori in assoluto se nn il mio preferito in toto. Anche perchè riuscire a reinventare il proprio stile così tanto per ben 3 volte e arrivare a livelli d'eccelenza è davvero da fenomeni.

La storia è indubbiamente bella, ma la prima cosa che mi ha fatto venire in mente è stato Prince of Persia Spirito Guerriero xD all'epoca ero giovinissimo e il gioco mi segnò non poco...

Tornando IT i disegni sono degni del miglior Casertano, che purtroppo spesso non mi piace, sempre abile nel mostrare il decadimento fisico-spicologico di Dylan... Per quanto riguarda ol soggetto, mi è piaciuta la relazione di Dylan con la ragazza psicopatica, e sebbene il tema di un viaggio nel tempo sia stato sfruttato miriadi di volte non c'è niente da ridire sulla sceneggiatura

o le usa per le sue cose...e non possiamo certo biasimarla per questo.

io ho votatp 7.
la storia è originale e lo sviluppo mi è piaciuto.
certo il dyd che la barbato negli anni ha sviluppato non è che mi abbia mai entusiasmato ma resta comunque una visione particolare del personaggio che fa discutere.

questa è una bella storia...7,5

Votato buono. Storia molto angosciante e coinvolgente. Ottimi i disegni. Voto 7

Letto...il soggetto e' molto buono, come buoni i disegni anche se il dylan di casertano non e' il mio preferito. La cosa che non digerisco della Barbato e' però la rappresentazione di un dylan piu' che mai incapace di dialogare col sesso femminile...qui addirittura del tutto incapace di capire i seri problemi della donna di turno....la barbato e' reietta a un dylan romantico al gentil sesso

Con tutti i difetti del caso, rimane una lettura piacevolissima e appassionante. Casertano magnifico.

Il discorso è che pur essendo piacevole, dipinge un personaggio che non è Dylan Dog, fra l'altro aggrappandosi a luoghi comuni inquietanti e al solito viaggio nel tempo gestito visivamente benissimo e a livello di intreccio malamente.
Dimenticabile.

Dipinge un personaggio che è né più né meno il Dylan Dog della Barbato, quello drammatico e fragile, che non ha mai coinciso con quello dicotomicamente perfetto e grottesco di Sclavi. Non credo sia la prima volta che un Dylan del genere fa capolino su queste pagine.

Appunto. Che il Dylan di Sclavi fosse perfetto è piuttosto opinabile come concetto.
Che quello della Barbato sia drammatico, anche.
Diciamo che a mio modo di vedere, utilizza il personaggio, spesso, per una sua fame di rivalsa verso il sesso opposto.

Perfetto nel senso di bello e impossibile, nel senso di figo tutto d'un pezzo. Parlo di quel personaggio le cui debolezze non erano ancora state approfondite a dovere. E la Barbato ha sempre giocato a metterlo in situazioni limite, a far vedere quanto fosse umano, in fondo, attraverso drammi di vario genere.

Premesso che ognuno se la gira come gli pare....non trovo il Dylan di Sclavi tanto piatto da risultare bello e impossibile o, peggio, figo tutto d'un pezzo. Quale figaggine possiede in Morgana, ad esempio ?
O in Storia di Nessuno, quale infallibilità la delinea ?
La Barbato ha fatto danni irreparabili nel pessimo ventennale, ed è meglio che le sue analisi sul carattere di DyD vengano filtrate da qlc più vicino al carattere del personaggio.

Ok, però citi solo due storie: ci sono alcuni albi di Sclavi (soprattutto tra i primi) in cui Dylan è anche il classico figaccione tutto d'un pezzo, più deciso ed eroico di come sarebbe diventato in seguito. Comunque sul Dylan della Barbato sono abbastanza d'accordo con te: non è quello di Sclavi, e le sue storie celebrative (che però sono state fortemente volute da Sclavi, non dimentichiamolo!) sono da cestinare per quel che dicono (anche se lo dicono molto bene). Ciò nonostante, reputo la Barbato un'autrice eccelsa e le sue storie mi piacciono quasi tutte: la classe non è acqua.

Penso sia abbastanza normale per uno sceneggiatore, impostare il personaggio in un certo modo e poi, nel corso dei mesi, calibrare ed eliminare alcune cose, preferirne certe a discapito di altre. E' sempre accaduto, anche a livello grafico, sopratutto a livello caratteriale e di impostazione.
Diverso è dire che Paola mette in evidenza caratteristiche più strettamente umane e complesse di Dylan Dog.
Paola scrive bene, spesso benissimo, ma a volte deborda in un tentativo di personalizzazione di Dylan che magari o anzi certamente sarà stata voluta e avallata da Sclavi, ma che lascia perplessi.
Il numero 200 ad esempio, ma anche certe storie regolari, come Il Tocco del Diavolo, o peggio del peggio Anime Prigioniere, sono un manifesto del suo modo di intendere Dylan Dog che, IMO, mi lascia sconvolta.