Valanghe di commenti per questa storia!
L'ho sempre sostenuto che le avventure di DD pubblicate sugli Almanacchi hanno sempre avuto poca considerazione (spesso anche a ragione).
In questa Stirpe degli immortali, che avevo bellamente dimenticato, Ruju prende spunto addirittura dall'Antico Testamento, ricostruendo minuziosamente una mitologia quasi in stile De Nardo e inventando una leggenda che, origini a parte, riporta la mente al film "Higlander". Tra splatter, sottotrama gialla e soprannaturale ci sarebbe anche di che divertirsi, ma a me proprio non vanno giù i troppi momenti comedy inseriti nella sceneggiatura: dal prologo alle battute della fidanzata di Dylan, dalle disgrazie di "Sciagura Spader" adulto all'inutile scena del rapinatore sentimentale. Un Dylan davvero troppo in secondo piano e spento, poi, lascia spazio ad altri protagonisti, sembrando quasi messo lì per caso.
Rinaldi, a parte alcune tavole, l'ho trovato molto sottotono rispetto al fantastico esordio in "La fata del male".
Menzione speciale per la morte in versione "esploratore", altra intuizione azzeccata dal
dopo la morte "jettatore" del coevo "Hook l'implacabile", che a conti fatti risulta uno dei punti di forza della storia insieme al soggetto.
Trascurabile.