Nyarlathotep ha scritto:
Rrobe, naturalmente su quello che hai detto posso solo prendere appunti.
Può essere che su quelle due storie si sia fantasticato troppo, ma se è successo è perchè c' è un' insoddisfazione da parte di molti lettori che hanno visto la testata trasformarsi in modo non gradito e quindi, forse un po' superficialmente nel caso specifico, si è giunti a certe conclusioni.
Sono anche d' accordo che i paletti non devono essere una scusa poichè si può fare un' ottima storia anche in loro presenza, ma obietterei che qui si tratta di paletti (o chiamiamoli come vogliamo) che rischiano di complicare non poco la vita dello sceneggiatore e di limitarne le potenzialità creative. Un esempio abusato ma sacrosanto, visto che si tratta di un fumetto horror: va bene che lo splatter è passato di moda (cosa che non è vera, fra l' altro), ma certe scene violente così forzatamente fuori campo (mi viene in mente l' immaginario armadio pieno di teste di "Nella mente dell' assassino") sono davvero ridicole, e poi a farne le spese è lo sceneggiatore perchè sarà lui incolpato di aver pensato quella scena in modo ridicolo. In questo caso lo sceneggiatore è anche il curatore della testata, ma è abbastanza ovvio che egli stia solo rispettando e facendo rispettare delle scelte prese ai piani più alti.
Allora giustamente si taglia la testa al toro e si evitano scene di questo tipo, ma in un fumetto che campa di mostri, demoni e killer psicopatici la cosa diventa un po' problematica.
Comunque possiamo mettere tutti d' accordo dicendo che, senza tirare in ballo paletti e autocensura, c' è stato un cambio di politica editoriale che moltissimi lettori disapprovano.
Chiudo con una domanda provocatoria: un capolavoro come "Storia di Nessuno", oggi, sarebbe stato pubblicato da Bonelli esattamente così com' è, cioè pieno di violenza morbosa, misantropia e filosofeggiamenti sull' orlo della follia? Perchè se la risposta è no, cioè se oggi uno si presentasse col soggetto di "Storia di Nessuno" o per assurdo con "Storia di Nessuno" già completa e Bonelli gliela cestinasse, sarebbe la dimostrazione di quanto questa nuova politica sia dannosa per l' arte.
Ovviamente è un' osservazione teorica, retorica e pretestuosa, che non può avere controprove; ma la domanda sorge spontanea in chi ama questo fumetto.
Dunque, io ripeto: se si parla di paletti, vi dico che nella mia esperienza non ne ho mai incontrati.
Per me esistono sceneggiatori più o meno bravi e che si fanno la vita più o meno complicata.
Tutte le testate hanno le loro regole. E va benissimo così.
Perché le regole dovrebbero aiutare chi non ha particolare talento o idee a trovare un suo posto nel recinto, e dovrebbero spingere quelli che talento e idee ce li hanno, a trovare un modo per aggirarle.
Poi capita pure che qualcuno scelga di scrivere il minimo per evitare qualsiasi rischio di dover combattere per una sua storia.
Detto questo, io credo che se arrivasse una nuovo "Storia di Nesssuno", verrebbe pubblicata oggi come allora.
Perché quella non è una storia di alto livello perché infrange le regole.
Quella è una storia di livello perché è pensata e scritta bene.
E la discriminante vera è, o dovrebbe essere, solo quella.