Nikolaj Stavrogin ha scritto:
Dicci di più Roberto. I luoghi comuni sono destinati a rimanere tali, se nessuno li demistifica con chiarezza.
Ma, prendi il caso delle storie che sono diventate il cavallo di battaglia di Skeletor.
Lui le ha lette?
No.
Io le ho lette?
No.
La Bonelli le ha lette?
Sì. E le ha pure pagate.
E non poco perché la Bonelli paga bene.
Sono anni che sono ferme e la Bonelli ha chiarito che non saranno mai pubblicate.
Perché?
Ufficialmente perché la Bonelli, all'epoca, non le aveva trovate adatte per la pubblicazione e oggi ancor di più (i tempi sono cambiati e quanto altro).
Questo le trasforma in storie "prigioniere"?
Non direi.
Volendo essere brutali, sono storie "bocciate".
Una bocciatura che forse dipende dai contenuti (magari ritenuti non in linea con quelli della casa editrice, che è una cosa del tutto LECITA), forse dalla qualità (non lo posso sapere, non le ho lette).
Skeletor però preferisce credere alla sua verità (he è solo il suo modo di vedere la cosa, sia chiaro):
"la Bonelli non pubblica quelle storie perché sono scomode."
E questo, per Skeletor, le rende automaticamente non solo storie interessanti ma necessarie.
Sono il suo Graal.
E io accetto pure questo.
Ognuno ha diritto alle sue perversioni.
Ma Skeletor non si limita ad avere un Graal personale. Skeletor porta avanti la causa del suo Graal in ogni forum in cui scrive.
E visto che ne parla solo lui, e visto che ne parla spesso, quelle tre storie assumono una valenza che non hanno.
La valenza che gli conferisce Skeletor.
Ecco quindi che una visione del tutto personale e basata sul nulla (Skeletor le storie non le ha lette e non sa perché non vengono pubblicate), diventa uno dei tanti luoghi comuni sulla Bonelli.
E' basato su fatti e prove?
No.
E' basato sulla visione di una singola persona che ha la costanza e la tenacia di continuare a ribadirla.
E su internet, se dici tre volte la stessa cosa, quella cosa diventa vera.