Cravenroad7

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#317 - L'impostore
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 Oggetto del messaggio: Re: #317 - L'impostore
MessaggioInviato: mer gen 30, 2013 7:44 pm 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
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a me non da fastidio il suo scetticismo per chissà quale motivo, ma solo perchè lo fa sembrare ancora più palloso e barboso di quello che è.
è l'enunciazione del suo scetticismo a darmi fastidio, quel sottolineare la sua etica, il suo pensiero, la sua morale.


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 Oggetto del messaggio: Re: #317 - L'impostore
MessaggioInviato: mer gen 30, 2013 8:54 pm 
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Mah, a una storia come questa cosa si puo' dire?
Al netto delle varie e giustissime considerazioni, che sono il primo a condividere, sul fatto che ormai su Dylan butta questa aria da giallo soprannaturale, il più delle volte tendente più al giallo che al soprannaturale, genere che ha preso piede anni fa con Ruju e che continua a imperare sulla testata, anche perché se si vuole mantenere questo Dylan all'acqua di rose, questo è senz'altro il modo migliore; e aggiungo che è per questo motivo, che nella migliore delle ipotesi produce albetti tanto innocui quanto mediocri, ho smesso di comprare Dylan Dog.

Al netto di tutto questo, la storia, nel complesso, mi è piaciuta. È quella storia da sei, sei e mezzo, che mette in tavola il minimo indispensabile, ma lo mette con mestiere e capacità. E ogni tanto un giallo con qualche velo di soprannaturale (sì, un po' forzato a dire il vero, sembra messo lì giusto per il nome della testata, e sì, questo è il motivo per cui va così su Dylan da diverso tempo, ma avevo iniziato con "Al netto di tutto questo..." :mrgreen: ), ogni tanto, dicevo, ci sta.
Bilotta scrive bene, soffre giusto (come è già stato fatto notare) in qualche dialogo, troppo verboso, e qualche sequenza troppo didascalica, ma a voler pensare male, per citare l'utente joe montero bisogna tenere conto che ora c'è necessità di dover scrivere BANANE sulle banane, e vabbé. E non da meno, la soluzione è palesemente rivelata a
Spoiler!
A pag 31
, che per un giallo non è proprio il massimo.
Però Bilotta gestisce il mondo Dylan molto bene, c'è ritmo quasi sempre e tensione quanto basta per arrivare alla fine, offrendo fra l'altro un finale molto carino e divertente.

Se avessimo avuto anche un Mari in forma, avrei votato buono. Le sue atmosfere avrebbero dato un tocco in più alla vicenda, invece mi è parso, diciamo, non al suo solito. E non dico al suo massimo splendore come nelle sue prime storie (quei capolavori grafici come Phoenix), ma anche quel Mari più normalizzato visto di recente. In alcuni tratti m'è parso proprio un modo diverso di disegnare, quasi stesse sperimentando, ma potrebbe essere giusto un'impressione mia.

Quindi, in conclusione, va bene, spero comunque che alla prossima Bilotta metta nel piatto qualcosa di più sostanzioso perché le capacità ce le ha tutte, e spero rimanga su Dylan.


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 Oggetto del messaggio: Re: #317 - L'impostore
MessaggioInviato: mer gen 30, 2013 9:01 pm 
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Iscritto il: sab ago 27, 2005 7:04 pm
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POSSIBLE SPOILER

ANZI, ORA CHE CI RIFLETTO

SPOILER SICURO

Inammissibile. E già comincio a recensire con una parola promettente :)
Non voglio essere cattivo, perché, in fondo, molto in fondo, lontana come il ronzio di un boiler lontano lontano, durante la lettura si avverte l'indiscutibile maestria scrittoria di Bilotta. I dialoghi sono coerenti, i personaggi neanche troppo banali (per esempio le ragazze: l'innocentina in realtà cinica e la cinica in realtà sensibile) e si avverte una certa aria di professionalità, che di questi tempi in Dyd non è ahimé cosa scontata. Ahimé. I problemi tuttavia non tardano a farsi sentire, e potrebbero essere scissi in due macro-aree: la noia e l'implausibilità. Mica pizze e fichi.
Dunque, nella prima parte è il problema NOIA a calare i propri assi benzodiazepinici: tutto fila dritto e inutile, il tema del doppio è trattato in superficie, non inquieta, non sporca. Un giallo. Un giallo di Derrick. Con lo stesso sangue di un episodio di Derrick. I personaggi sono pochi e poco carismatici (non banali, come ho già detto, ma neanche carismatici). Quindi il porco è uno di loro tre (o quattro). Insomma, Noia. Noia in attesa della genialata che cominci a far vibrare di tensione la baracca. Si aspetta una svolta, la si chiama a gran voce, "Dacci la svolta! Dacci la svolta! La sv..." BAM! Ma non potevamo stare zitti? U'marron, tutto scorreva così noioso e inoffensivo e noi, scemi che siamo, proprio la svolta siamo andati a chiedere?
CHAPTER 2. L'implausibilità. Della svolta. JOE MONTERO- STILE LAMENTELE A CA(D)SO - MODE ON: Ma cioé, quel tizio biondo che cercava le nuove vite con le maschere? Cioé, ma mi vuoi dare da bere il Garzellino e dirmi che è Brunello? Questo tizio sperava di vivere un'intera vita con la maschera? Una maschera di gomma in faccia che quando se le metteva Tom Cruise in Mission Impossible 2 già mi agitavo sul seggiolino del cinema manco avessi le emorroidi??? Il piano era questo??? La maschera de gomma? E la mamma di 'sto tizio non aveva capito quale dei due figli era morto? E Scotland Yard ci cascava pure sui filmati??? Ma scherziamo??? SCHERZIAMO??? No. E' tutto vero. La maschera. La mamma shiema. Tutto. Secondo me Bilotta da quando è andato a Disneyland è convinto di aver visto Pippo PER DAVVERO. e ora va in giro e sostiene che PIPPO ESISTE. E non vive a Topolinia, ma a Parigi.
Ecco. NO.
Pippo Non esiste.
YUK! E PURE 'STICA.

LA FRASE DELL'ALBO
DERRICK: Ma che è sta roba? Io me ne vado!

Disegni: Mari annoiato. Ma tanto. Inquadrature spesso a Random (ricordo a memoria un profilo di Dylan con la testa tagliata sia sotto che sopra e un orecchio posizionato in un punto che già ho impacchettato la collana completa in dvd de "Il corpo umano" per spedirla al Nicola nostro). Arti inferiori che sembrano (ancor più del solito) alette di pollo dimenticate in forno dopo un addormentamento da sbronza feroce. Nessuna ricerca dell'inquadratura. Qualche tocco di classe nei primi piani (che però stanno a Mari come le punizioni dal limite a Del Piero e i brutti film a Nicholas Cage, quindi ci mancherebbe) e nulla più.
Una delle sue prove peggiori (e comunque uno dei soggetti assegnatigli meno adatti al suo stile).
Sarei solo curioso di sapere come Mari avrebbe disegnato Derrick. Va be', scusate, stasera sto fissato.

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http://www.crimecitycomics.com


Ultima modifica di joe montero il gio gen 31, 2013 1:55 am, modificato 2 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #317 - L'impostore
MessaggioInviato: mer gen 30, 2013 9:50 pm 
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Iscritto il: dom gen 06, 2008 7:48 pm
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Località: Vicenza
joe montero ha scritto:
POSSIBLE SPOILER

ANZI, ORA CHE CI RIFLETTO

SPOILER SICURO

Inammisibile. E già comincio a recensire con una parola promettente :)
Non voglio essere cattivo, perché, in fondo, molto in fondo, lontana come il ronzio di un boiler lontano lontano, durante la lettura si avverte l'indiscutibile maestria scrittoria di Bilotta. I dialoghi sono coerenti, i personaggi neanche troppo banali (per esempio le ragazze: l'innocentina in realtà cinica e la cinica in realtà sensibile) e si avverte una certa aria di professionalità, che di questi tempi in Dyd non è ahimé cosa scontata. Ahimé. I problemi tuttavia non tardano a farsi sentire, e potrebbero essere scissi in due macro-aree: la noia e l'implausibilità. Mica pizze e fichi.
Dunque, nella prima parte è il problema NOIA a calare i propri assi benzodiazepinici: tutto fila dritto e inutile, il tema del doppio è trattato in superficie, non inquieta, non sporca. Un giallo. Un giallo di Derrick. Con lo stesso sangue di un episodio di Derrick. I personaggi sono pochi e poco carismatici (non banali, come ho già detto, ma neanche carismatici). Quindi il porco è uno di loro tre (o quattro). Insomma, Noia. Noia in attesa della genialata che cominci far vibrare di tensione la baracca. Si aspetta una svolta, la si chiama a gran voce, "Dacci la svolta! Dacci la svolta! La sv..." BAM! Ma non potevamo stare zitti? U'marron, tutto scorreva così noioso e inoffensivo e noi, scemi che siamo, proprio la svolta siamo andati a chiedere?
CHAPTER 2. L'implausibilità. Della svolta. JOE MONTERO- STILE LAMENTELE A CA(D)SO - MODE ON: Ma cioé, quel tizio biondo che cercava le nuove vite con le maschere? Cioé, ma mi vuoi dare da bere il Garzellino e dirmi che è Brunello? Questo tizio sperava di vivere un'intera vita con la maschera? Una maschera di gomma in faccia che quando se le metteva Tom Cruise in Mission Impossible 2 già mi agitavo sul seggiolino del cinema manco avessi le emorroidi??? Il piano era questo??? La maschera de gomma? E la mamma di 'sto tizio non aveva capito quale dei due figli era morto? E Scotland Yard ci cascava pure sui filmati??? Ma scherziamo??? SCHERZIAMO??? No. E' tutto vero. La maschera. La mamma shiema. Tutto. Secondo me Bilotta da quando è andato a Disneyland è convinto di aver visto Pippo PER DAVVERO. e ora va in giro e sostiene che PIPPO ESISTE. E non vive a Topolinia, ma a Parigi.
Ecco. NO.
Pippo Non esiste.
YUK! E PURE 'STICA.

LA FRASE DELL'ALBO
DERRICK: Ma che è sta roba? Io me ne vado!

Disegni: Mari annoiato. Ma tanto. Inquadrature spesso a Random (ricordo a memoria un profilo di Dylan con la testa tagliata sia sotto che sopra e un orecchio posizionato in un punto che già ho impacchettato la collana completa in dvd de "Il corpo umano" per spedirla al Nicola nostro). Arti inferiori che sembrano (ancor più del solito) alette di pollo dimenticate in forno dopo un addormentamento da sbronza feroce. Nessuna ricerca dell'inquadratura. Qualche tocco di classe nei primi piani (che però stanno a Mari come le punizioni dal limite a Del Piero e i brutti film a Nicholas Cage, quindi ci mancherebbe) e nulla più.
Una delle sue prove peggiori (e comunque uno dei soggetti assegnatigli meno adatti al suo stile).
Sarei solo curioso di sapere come Mari avrebbe disegnato Derrick. Va be', scusate, stasera sto fissato.


Standing ovation: APPLAUSI...

Analisi perfetta.

Ho comprato l'albo per il "nome" di Bilotta, senza aspettare i commenti sul forum.... ma non commetterò di nuovo lo stesso errore....
Siamo a un livello più "alto" rispetto alle gualdonate e ci mancherebbe... ma per il resto.... Joe Montero ha detto tutto! (cit. Peppino)
:r: :cry: :r:

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"...wait in the fire..."


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 Oggetto del messaggio: Re: #317 - L'impostore
MessaggioInviato: mer gen 30, 2013 10:24 pm 
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Iscritto il: sab dic 29, 2012 8:06 pm
Messaggi: 638
Località: un ROMEvarlo a Ferrarendàrt
Storia per me accettabile

SPOILER

Quando, come in questo caso, è un giallo al 100% e non avviene nulla di soprannaturale per me è sempre una delusione, anche se la storia scorre bene e tutto torna, e anche i dialoghi sono discretamente freschi e spigliati.
Forse però a pensarci bene di soprannaturale ci sono alcune forzature, oltre alle maschere io ci metto anche il fatto che Dylan possa essere ingannato dalla ricostruzione della sua casa. Anche l'ultima trasformazione in cella, senza il necessario per il trucco al massimo poteva rasarsi i capelli ...
Noto anche che per il secondo albo consecutivo Dylan aggredisce la sua cliente, in questo caso insultando il suo fresco defunto fidanzato (va bene che ha i suoi motivi, però sicuramente non dimostra grande tatto).
Non gioco a golf (tutta la mia esperienza deriva da qualche torneo in televisione e i videogiochi 8-) ) ma sono quasi sicuro : il ferro dodici non esiste ! (pag.20) al massimo arrivano a nove.

Non sono un estimatore di Mari, ma stavolta lo promuovo, anche se le prime 5 orribili pagine mi avevano fatto molto preoccupare.


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 Oggetto del messaggio: Re: #317 - L'impostore
MessaggioInviato: gio gen 31, 2013 12:02 am 
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Messaggi: 305
Località: PD
Storiellina senza infamia e senza lode.
Ho sempre apprezzato Mari, ma in quest'occasione ho trovato delle tavole piuttosto ostiche e bruttine.
Sicuramente un albo migliore del precedente.


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 Oggetto del messaggio: Re: #317 - L'impostore
MessaggioInviato: gio gen 31, 2013 12:04 am 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Località: Verona
Craven ha scritto:
ma se andiamo a riguardare la sua "storia" io presumo che siano molti di più i casi "paranormali" piuttosto che i casi "razionali".
a me continua a non piacere l'espressione "ESPERIENZA" nel contesto di quella frase.
l'esperienza di Dylan non avrebbe dovuto portarlo ad esprimersi così.
IMHO


Certo, è vero, ma mica puoi andare da un cliente e dirgli: "Al mondo ci sono molti più casi con soluzione paranormale che casi con soluzione razionale", sarebbe stata pura disonestà! :D

_________________
È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: #317 - L'impostore
MessaggioInviato: gio gen 31, 2013 12:13 am 
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Iscritto il: ven giu 27, 2003 10:00 pm
Messaggi: 3868
in teoria Dylan Dog sarebbe un po' come Sherlock Holmes che analizza tutte le possibilità razionali , quello che rimane è la verità , paranormale che sia ,
ma con l'andare delle indagini avrebbe anche cambiato opinione visto i casi affrontati.
Ma ALL'ORIGINE , Dylan Dog è scettico, di fronte a qualsiasi cliente è piu' facile che menta o si sbagli.


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 Oggetto del messaggio: Re: #317 - L'impostore
MessaggioInviato: gio gen 31, 2013 2:34 am 
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Messaggi: 5678
Località: Palermo in via dei dylaniati n.666
Discreto giallo di Bilotta.

S
P
O
I
L
E
R

Lineare nel suo svolgimento e prevedibile nella sua conclusione. Soggetto che a parer mio poteva avere ben altri sviluppi, soprattutto nell'evoluzione psicologica dei personaggi primari e secondari, ma anche nelle scelte narrative in sé (mi sarebbe piaciuto in tal senso un scontro Dylan vs Dylan).

La sceneggiatura mi è sembrata troppo fredda, tutto va come deve andare, senza nessun particolare patema. L'autore semina indizi e inserisce comprimari per mescolare le carte in tavola, ma il risultato è lo stesso. Si capisce fin da subito chi è l'assassino, un po' meno perché lo fa. In questi termini, Bilotta non mi sembra un abile giallista e mi riferisco soprattutto a quello che ha detto Jones: perché mostrare il truccatore? E' un difetto che hanno in molti quello di mostrare a tutti i costi per forza l'assassino. In alcuni casi è necessario, qui per il ruolo che ricopre l'assassino, ovvero il truccatore di scena, no.

Detto ciò, approfondire la natura e scandagliare ancora più a fondo la mente del killer, e non fermarsi ad una caratterizzazione superficiale sarebbe stato meglio.

Per quanto riguarda invece i comprimari storici:
- Block sempre più relegato nell'oblio
- .... come anche Groucho, diventato semplicemente una macchina spara battute.

Quello che mi porta ad alzare il mio gradimento per questa storia è la gestione di Dylan Dog. Bilotta sa usare molto bene il personaggio e gioca abilmente con i soliti cliché. Un DD ironico, detective, e non un semplice pupazzo sputasentenze musone. Ecco, questo è il Dylan che mi aspetto ogni mese, e solo per questo è oro colato di questi tempi.
Bello il trauma del killer raccontato attraverso i flashback.

No comment per quanto riguarda Mari, il mio disegnatore preferito, che oramai puoi benissimo disegnare una storia per Topolino.

FINE SPOILER

Piccola nota a parte: sono convinto che Bilotta abbia delle grandissime capacità, e la sua prova sul primo CF facevano presagire molto bene sul suo futuro. Le sue prove invece sul mensile hanno sempre deluso, perché probabilmente non gode della stessa libertà che gli è stata concessa per una testata extra come il CF, quando i primi numeri osavano sia nelle tematiche che da un punto di vista grafico. Quello che abbiamo tra le mani per adesso è un Bilotta con il freno a mano inserito, che vorrebbe ma che non può, bloccato da questi famigerati "paletti". Ora non sto pensando che Gualdoni è lì, con una frusta che fa schioccare ogni volta che uno sceneggiatore scrive qualcosa che non gli va a genio, però si evince chiaramente che il Bilotta de Il pianeta dei morti è tutta un'altra pasta rispetto a quello de L'impostore. Questo per dire che non ce ne facciamo nulla di sceneggiatori con le contropalle se non li lasciano liberi di esprimersi come meglio credono.

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Nobody talks about the pile (cit.)


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MessaggioInviato: gio gen 31, 2013 11:55 am 
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Iscritto il: mer feb 29, 2012 5:36 pm
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rimatt ha scritto:
Craven ha scritto:
ma se andiamo a riguardare la sua "storia" io presumo che siano molti di più i casi "paranormali" piuttosto che i casi "razionali".
a me continua a non piacere l'espressione "ESPERIENZA" nel contesto di quella frase.
l'esperienza di Dylan non avrebbe dovuto portarlo ad esprimersi così.
IMHO


Certo, è vero, ma mica puoi andare da un cliente e dirgli: "Al mondo ci sono molti più casi con soluzione paranormale che casi con soluzione razionale", sarebbe stata pura disonestà! :D


ma in base alla SUA esperienza direi di no! oltre ad aver affermato una castroneria, ha spudoratamente mentito ad una cliente!!
non è da DYLAN DOG!! ;)

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 Oggetto del messaggio: Re: #317 - L'impostore
MessaggioInviato: gio gen 31, 2013 1:10 pm 
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Iscritto il: ven gen 16, 2009 8:17 pm
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Località: Terra di mezzo-Ve
Non siamo ancora ai livelli di Gualdoni ma sempre...ke palle.Dylan è proprio morto,non ha più niente del vecchio personaggio,votato insufficiente.

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"Il mondo si divide in due categorie:
quelli con la pistola carica e quelli che scavano...
...tu scavi!"


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 Oggetto del messaggio: Re: #317 - L'impostore
MessaggioInviato: gio gen 31, 2013 1:20 pm 
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Iscritto il: mer ott 04, 2006 11:52 pm
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joe montero ha scritto:
L'implausibilità. Della svolta.


Premesso che trovo la tua recensione FANTASTICA ed ampiamente condivisibile, prendo il discorso della implausibilità di cui parli (ed hai ragione in tutto e per tutto) ribadendo però il concetto che ho messo all'inizio della mia recensione.
Perchè allora "Ossessione" ha 13 ottimo e 13 buono su un totale di 36 voti?
E "Riflessi di morte" 6 ottimo e 12 buono? (io ho messo buono ad entrambe, specifico)
Forse perchè sul dorso hanno dei numeri al di sotto del 100? O perchè uno porta la firma di Sclavi? O per lo splatter abbondantissimo che c'è?
Poi, ovvio che questa del mese in confronto sparisce con le vecchie, però come reagiremmo noi OGGI se, alla fine di un albo, per risolvere la situazione, Dylan tirasse fuori la custodia del clarino dicendo "Questa in realtà è una bomba!"? (e anche lì 44 ottimo, tra cui il mio, e 22 buono)
Spero di non suscitare polemiche con questo intervento, ma per me c'è troppa idealizzazione del passato (e mi ci metto pure io nel mezzo, non è che me ne sento immune)
E ripeto, tutto questo non lo dico in difesa di questo albo o di altri del recente passato.

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MessaggioInviato: gio gen 31, 2013 2:10 pm 
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Iscritto il: sab ago 27, 2005 7:04 pm
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Provo a rispondere. :)
Il caso di "Ossessione" è diverso. Lì il racconto è basicamente onirico, implausibile, esagerato. Outré (come direbbe Poe). Lynchiano, come dico io. E pure un po' Hitchcockiano al cubo. Non vi è una ricerca di realismo o uno spiegone che cerchi di far aderire mimeticamente il twist finale al mondo di tutti i giorni, che è poi quello dove opera il caro ispettore Derrick. Infatti, uno scrittore deve sempre essere abbastanza brillante da ingannarti: per me può anche spararla grossa, sbagliata e contradditoria, ma se lo fa con penna ben affilata mi lascia in bambola e di certo non lo stronco. E ho ragione. Poi dimentichi il fattore 2: la noia. In OSSESSIONE essa non è ravvisabile (da me, eh, prezzemoliamo con un bel degustibus), il racconto è snodato è ispirato. Il soggetto è più interessante.
Quindi sebbene siano due racconti entrambi implausibili, i due albi hanno due punti grandemente divergenti in quanto a qualità: soggetto e sceneggiatura.
Non è poco, credo.

Su "riflessi di morte" non ho nulla da dire. Mai piaciuto.:)

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 Oggetto del messaggio: Re: #317 - L'impostore
MessaggioInviato: gio gen 31, 2013 2:14 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Località: Verona
Craven ha scritto:
ma in base alla SUA esperienza direi di no! oltre ad aver affermato una castroneria, ha spudoratamente mentito ad una cliente!!
non è da DYLAN DOG!! ;)


Boh, che devo dire, a me sembra che Dylan abbia dato l'unica risposta onesta e possibile, nonché eticamente corretta. :)

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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MessaggioInviato: gio gen 31, 2013 2:44 pm 
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Iscritto il: mer giu 27, 2012 1:35 pm
Messaggi: 2258
Può anche essere che la frase stia lì per suggerire al lettore che la storia non avrà alla fine connotazioni soprannaturali...non che ci sia pericolo: a parte il citare "Riflessi di morte" il soprannaturale nella storia non fa neanche capolino.

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