Cravenroad7

e allora non ho mai avuto un animale domestico
però la frase di Andreas "Chi non ha mai avuto un cane non sa davvero cosa significhi essere amati."
mi sembra davvero eccessiva

IL dolore per la perdita di un amico come un animale domestico si può condividere con persone relativamente vicine come quelle che popolano un forum. Se qualcuno perdesse una persona cara, non lo scriverebbe certo qui... Sparirebbe per un pò e poi tornerebbe al momento che ritiene più giusto.
(Almeno io farei così)

sì,lebbra ma non era quello di cui stavo parlando

Tranquilla! Tanto prima o poi ti devo beccare in qualche raduno forumistico! Poi faremo i conti!

La frase da te menzionata non è mia ma è una citazione di Schopenauer.

C'è da dire che Schopenhauer era un po' di parte... Sicuramente non un asso nelle relazioni umane, e infatti il suo più grande affetto era il suo barboncino.

ciò non cambia la mia opinione

La morte di un cane fa più tenerezza in quanto lo stesso ti ama incondizionatamente senza pretendere nulla in cambio. Cosa che non avviene fra gli uomini.

Allo stesso tempo però (ricordo uno splendido articolo di Gramellini in merito su La Stampa) fanno pena quelle persone che non riuscendo a trovare l'affetto che vogliono nella società umana si buttano anima e corpo esclusivamente nella cura del proprio cane.

L'intento non era cambiare la tua opinione, era semplicemente puntualizzare che quella frase non era mia, per correttezza.
Il mio era semplicemente un messaggio di cordoglio per una persona che ha perso il proprio cane. Non reputo la mia opinione un dogma imponibile ad altri, nè in alcun modo contesto la tua, che è contemporaneamente opinabile e condivisibile come ogni altro punto di vista.

P.S Se devo esprimere un parere comunque, sinceramente trovo stupida la valutazione in base al peso e non alla valenza delle cose. Le relazioni tra le cose e le persone (e gli animali) sono inintellegibili e la nostra convinzione di capirle è fallace. Penso che il rapporto tra un essere umano e quello che lo circonda,sia esso un cane o una lavatrice sia già abbastanza complicato di suo per etichettarlo in base al peso che sembriamo conferirgli ("era solo un cane, era solo una lavatrice"), ma assomiglia piuttosto a un fiume carsico, un fiume, cioè, che scorre nel sottosuolo, invisibile alla vista, per poi riaffiorare in superficie quando meno ce lo aspettiamo.
La sofferenza, poi, ha un peso? Per quanto mi riguarda sono d'accordo con quanto già detto prima di me: mi risulta difficile stabilire un limite netto oltre il quale essa è gravosa e merita la solidarietà di chi ti sta intorno, e al di sotto del quale è invece di poco conto.
Mi scuserete per la prolissità, ma viste le discussioni volevo esprimere il mio umile parere.

P.P.S: consiglio a tutti gli amici forumisti di leggere il paragrafetto dei "Saggi" in cui Montaigne parla del suo rapporto con il proprio gatto. Ad maiora!

La pena la fa chi scrive certe cose, che forse di cani non ha mai avuto cura. Ed è meglio che sia così, per loro ( i cani ) naturalmente.
Personalmente ritengo che ognuno indirizzi il proprio affetto come crede a chi meglio crede.
Quoto Eva Luna, quando dice che è meglio un cane di certe persone. Il 99%, a dir il vero.

E io quoto dogares.
Sono due tipi di amore e di rapporti che non si possono paragonare.

Quel piccolo paragrafo è in realtà un pezzo molto famoso degli Essais e sono state scritte monta(i)gne di carta a riguardo, tutt'ora in progress.
Ma soprattutto quel prezioso apologo di vita quotidiana ha ispirato un altro famoso saggio.

Quello di Deridda e del suo gatto che lo guarda mentre sta sul cesso.
L'occhio dell'alterità.
Di colui che ci osserva e non sappiamo cosa capisca/pensi di noi.
Mentre noi non sappiamo cosa sapere di lui.

Almeno di non imporgli la nostra mentalità umanoide/umanizzante per affibiargli (senza rispetto?) le nostre scale di sensazioni, giudizi, valori, istinti, ansie, frustrazioni, e priorità... per tentare di colmare i gap di incomunicabilità che ci separa, trasformandolo in un comodo ricettacolo, spesso passivo, di quello che non riusciamo ad imporre o meritarci dagli altri umani... con cui condividiamo ben più ostiche differenze
Senza chiedere il consenso, a questi animali, secondo i loro termini non-antropici.
Perchè spesso non hanno la forza o la possibilità di contestarci in modo critico-discorsivo, e sono portati ad accettare ciecamente la nostra presenza - anche quando indegna - con amore e fiducia gratuiti...o almeno così come le definirremmo noi, per comodità .

[...]

Back on topic.

Quelli che...stanno sfondando le pareti a suon di tosse e da domani....penicillina
Quale natica andrà meglio?
Tra dx e sx...c'è sempre un inciucio di mezzo.


ALOHA DIFFERENCE

Quelli che...si candidano a Febbraio per entrare nel Consiglio del Centro AVIS di Venaria....spero di diventare Presidente in 1-2 anni..

Io sono segretario a Porcia (PN) da quasi 3 anni

Certamente...

Io ho avuto un cane...l'ho amato profondamente, ancora di più dal momento che lo abbiamo trovato per strada e fatto entrare in casa...

Però sbaglia chi (e purtroppo ce ne sono di persone) deluso della propria situazione sentimentale-sociale abbandona tutto e si dedica solo ed esclusivamente al proprio cane.
E' bellissimo donare il proprio affetto ad un animale, specie a un essere meraviglioso come il cane, però quando questo porta a quasi estraniarsi dalla società e alla rinuncia di cercare di creare dei rapporti fuori con dei propri "simili", si sbaglia.