Cravenroad7

vabbè, qualche battuta si fa e si è sempre fatto, però se dobbiamo trasformare un topic di analisi delle storie di gualdoni in una gara di cabaret e un campionario di sfottò...

Lo posto qui perché mi sembra il topic più adatto. E' la conferenza di Gualdoni (con la disegnatrice Valentina Romeo) all'EtnaComics 2013 postata su youtube da Zagor TV. L'ho trovata molto interessante (specie quando dice che come redattore della Bonelli non può avere blog o scrivere sui forum, anche se altri lo fanno tranquillamente).

Ognuno ha il suo modo di vedere le cose.
Fatto sta che se uno "non può", non può. Se invece lo si può fare ma non lo si fa, significa che non lo si vuole fare.
E' diverso.

Non è malvagio nelle storie brevi. Ha traghettato in modo decoroso la baracca, gli riconosco amore per Dylan ed il difetto, per me è uno solo: voler dimostrare a tutti che sa ogni cosa di Dylan Dog, quindi infila accenni al passato a volte senza che ve ne sia reale bisogno. Il suo Dylan Dog sarà rivalutato in futuro, non tutto comunque.

Mah, io sinceramente trovo che nelle sue storie ci siano dei seri problemi con la sceneggiatura!

seconda parte

il fantastico no comment sul cambio di curatore. capisco la riluttanza a parlarne perchè l'argomento avrebbe monopolizzato la discussione, ma un suo punto di vists poyeva essere espressol

Infatti, un minimo coraggio di parlarne avrebbe dovuto averlo, coi no comment non si risolve nulla.

Mi ha stupito parecchio quello che ha detto su Freghieri.
Perché attualmente a volte ho l'impressione che lavori svogliatamente, ma se davvero di ogni storia presenta qualche tavola in due o più versioni, significa che la passione per quello che fa c'è ancora ed è forte.

Gualdoni rovina l'inquadratura! Potevano lasciare solo la Romeo in primo piano per mezz'ora. Era meglio.

Secondo me Gualdoni è un tipo simpatico.

in una dimensione parallela, si.

Dunque, visto che ha (quasi) terminato la sua preziosa opera di contribuzione alla testata, una retrospettiva - senza procto-sondino - ci può anche stare a stò punto - ...e virgola, tanto lo sappiamo che c'è ancora un anno da smaltire.

Parlo solo del mio gradimento di quelle lunghe, perché delle brevi ho dei ricordi più confusi ma generalmente buoni.

Trio di testa, per me davvero apprezzabile, sul podio:

Le morti bianche (M.12) ... mi sembra evidente che sia la sua migliore, anche per la retorica sventata.
Vite gemelle (M.17) ... sembra Sliding Doors, ma se la cava anche meglio con scaltrezza.
Il Museo del Crimine (305) ... sarà per Mari, ma lo trovo divertente, per i twists. I raccontini interni mi fanno twistare altro...


Salvabili, ma senza affaticarsi troppo nel caso siano sul ciglio di un burrone. Mors tua...

Viaggio senza fine (S.26) ... a parte il finale di mitologia demenziale, non è cosi' male.
Epidemia Aliena (312) ... divertissment scopiazzato e scemotto, ma leggero quanto basta.

Per il resto tutto dimenticabile... fino all'oltraggioso .
Attendo di sbomballarmi lo speciale esplosivo in edicola prossimamente... ma senza troppa fiducia, a parte il Brindisi di gusto .

ALOHA APERITIVO POST-CURATéLA
(di domenica niente stuzzichini)

E pensare che con "Blatte" pensavo fosse uno sceneggiatore con le contro-palle. Davvero, quella storia è fighissima..