Cravenroad7

Beh, io mi sarei guardato volentieri puntate di 1 ora e mezza! Ma penso che sia già tanto per adesso aver dato un po' di spazio al fumetto in tv...

Ho visto la puntata su Valentina. E' un fumetto che non conosco e non ho mai letto ma guarda caso questa puntata mi ha messo curiosità

Chi la conosce mi può consigliare qualcosa per iniziare a leggerla? Ho visto su wikipedia che ci sono vari vulumi dedicati a lei, ma non saprei da dove cominciare!

Allora...Valentina ( omonimo...) Rizzoli, Milano Libri e naturalmente Valentina nella Stufa ( idem )
Se riesci a beccare La Curva di Lesmo, vedi il suo esordio....

Cmq è una tipologia di lettura molto particolare. Diciamo che più leggere devi rimanere in una stanza tranquilla, con musica sensuale di sottofondo e sognare come sogna lei...

Capisco, seguirò il tuo consiglio quei volumi che hai citato sono raccolte di storie?

Si, ve ne sono più di due/tre per libro.
Diciamo che sono collegate fra loro.

Vista ed apprezzata anche la puntata su Zagor anche se (come ha già sottolineato Dog) non aggiunge nulla a quanto già non si sappia. Puntata per me col sapore di amarcord; collezionavo Zagor nei primi anni settanta, ( prima che uscisse Mister No e che ho cominciato a comprare dal N 1) e ieri ho rivisto albi e personaggi che conoscevo già: SuperMike, hellingen, il vampiro ecc e soprattutto mi ricordo gli albi "Zagor racconta" e "odissea americana" citati nella trasmissione. Insomma un vero tuffo nel passato.
Ribadisco un concetto: credo che la puntata su Dylan per gli stessi motivi ci deluderà tutti.

Ma vorrei lanciare una piccola provocazione su un concetto espresso ieri e conoscere la vostra opinione in proposito; per quanto riguarda Zagor c'è stata pochissima alternanza di disegnatori e questo aspetto renderebbe più familiare ( e quindi più gradito) l'approccio del lettore col fumetto stesso. Insomma secondo le teorie espresse ieri, il lettore preferirebbe trovare sempre ( o quasi) lo stesso tratto di disegno. Voi che ne pensate? Se su Dylan Dog si limitassero i disegnatori a 2/3 max (a prescindere dai nomi) sarebbe meglio o peggio??

2/3 disegnatori non sarebbero certo sufficienti, ci vuole più di 2/3 mesi per disegnare un albo, almeno per mantenere gli standard a a cui siamo abituati. In fin dei conti il parco disegnatori di DD non è poi così grande e in più molti di loro ci hanno accompagnato per tutti questi anni quindi non credo che ci sia un problema di familiarità.

i disegnatori bravi ci sono...si impegnassero di più. cossu e bigliardo li trasferirei.

Erano altri tempi: allora i disegnatori facevano 40/50 pagine al mese (Ferri ne faceva anche tre al giorno), quindi ne bastavano pochi per sostenere una testata. Tex all'inizio ne aveva due/tre (più occasionali collaboratori), poi nel periodo d'oro è passato a cinque (ma un paio di questi erano abbastanza lenti). Oggi, per rendersi conto della differenza, Tex ha una ventina di disegnatori: va be' che ci sono più testate, ma la causa principale è che ognuno di questi disegna mediamente 10/12 pagine al mese. L'alternanza non è una scelta, ma una necessità.

Detto questo, ragionando in termini puramente teorici risponderei di sì: se ci fossero meno disegnatori non sarebbe un male e si otterrebbe l'effetto di far "familiarizzare" maggiormente il lettore con la testata.

Ok, però con i ritmi che hanno adesso i disegnatori ci sarebbe sicuramente un calo di qualità, quindi io non sono d'accordo. Poi a me piace vedere l'interpretazione dei personaggi di tanti disegnatori... Alcuni li manderei direttamente in pensione, ok, però in generale il discorso che faccio è questo

Ma infatti il mio era un discorso puramente ipotetico: se fosse possibile limiterei i disegnatori a 5 o 6, se non addirittura 3 o 4. Ciò detto, non è che mi dispiaccia l'alternanza, specie visto che su Dylan Dog lavorano fior di professionisti.

OT: certo che i disegnatori della Bonelli che fu erano davvero dei grandi. Gente come Galep, Ferri, Bignotti, Donatelli, Letteri realizzavano vagonate di tavole, ed erano fior fiore di professionisti (quando non dei veri maestri, come Ferri e Galep). Altro che i disegnatori "fighetti" - detto con simpatia, eh - di oggi, che arrivano sì e no a dieci tavole al mese. Oltretutto, è interessante notare come uno dei migliori artisti attualmente in circolazione, Carlos Gomez, sia anch'egli velocissimo (12 tavole a settimana!).

La forza di DYD era anche quella di avere disegantori con stili diversissimi e riconoscibilissimi. Correggetemi se sbaglio ma è forse stata la prima testata ad avere questo approccio (su MM per esempio tutti si uniformavano allo stile di Alessandrini per esempio o su Tex a quello di Galep). Quindi, a mio modo di vedere, togliere anche questa caratteristica del fumetto sarebbe renderlo ancora più privo di personalità di quanto sia ora...mah. Se poi il target deve essere quello dei bambini di 5 anni allora ok

Mah, non ne sono molto convinto. Anche per Dylan, come per tutte le altre testate Bonelli, i disegnatori (perlomeno nei primi tempi) ricevevano i model sheets con tutta una serie di volti ed espressioni "dylaniane" a cui rifarsi. In quanto a Martin Mystère, Tex e Zagor, nessuno dei disegnatori storici si rifaceva pedissequamente al modello del copertinista: non lo faceva Donatelli con Ferri, non lo facevano Ticci e Letteri con Galep, non lo faceva Ricci con Alessandrini. Insomma, sotto questo punto di vista non vedo una grossa differenza fra Dylan Dog e le altre testate Bonelli... Probabilmente la tua sensazione è dovuta al fatto che su Dylan Dog hanno lavorato moltissimi autori, ed è inevitabile che del personaggio siano state date versioni anche piuttosto differenti le une dalle altre.

beh: Stano, Roi, M&G, Piccatto, Brindisi, Casertano...mi sembra che siano colonne portanti della serie e che non abbiano nessunissimo punto in commune come stile di disegno. Casertano stesso quando era su MM era tutto un'altro vedere in quanrto probabilemnte quella testata richiedeva un disegno più "facile" (per il lettore dico) poi su DYD ha disegnato Attraverso lo specchio come primo numero.
I modelli servivano per fare in modo che Dylan fosse sempre Dylan...ma il modo di disegnare tutto il resto IMO era diversissimo. E anche questo era il bello, era un segno di libertà .

Quelli che citi sono autori dallo stile molto diverso, ma ricorderai senz'altro come agli inizi tutti loro disegnassero un Dylan piuttosto simile; poi, poco per volta e nel corso degli anni, hanno modificato il modo di disegnarlo, ma è stato un processo lungo (e inevitabile, direi, visto che coinvolge quasi tutti i disegnatori: anche lo stesso Galep, negli anni Settanta, disegnava un Tex molto diverso da quello degli anni Cinquanta). Comunque, ti garantisco che neanche il Tex di Galep e quello di Letteri (o Fusco) hanno molto in comune, e lo stesso si può dire del Mister No di Diso e quello di Ferri (o Bignotti).