Non mi ritengo un accanito detrattore del Gualdo a prescindere (ho fatto ben di peggio contro il povero Marzano...
) ed ho dato la sufficienza a più di una sua storia lunga, specialmente se si trattava di roba "leggera" da leggere in panciolle (v.
Il museo del crimine o
Epidemia Aliena).
Il problema è quando il nostro caaaaaro curatore si dedica alle storie
A TESI come questa...ed
il fine diviene quello di dimostatre
alla fine quella (
not so)
fine tesi
.
Lì va tutto a scatafascio perchè subordina ogni rivolo della sceneggiatura (svuotata) per dar (anima&)corpo alla sua tesi - spesso banale, tra l'altro.
La priorità diventa dunque illustrare questa tesi vignettata di 94pp, e l'albo assume una forma puramente dimostrativa attorno a quell'unica idea/spunto da spiattellare, attorno a cui tutto il resto è puro contorno d'insipida strumentalizzazione
.
Aggiungiamoci una ridondanza di pensieri semi-autistica, una galleria di personaggi ignobilmente piatti, un uso pretestuoso della vecchia guardia, dei dialoghi di marzapane ammuffito, uno svolgimento lacunoso, una carenza di atmosfera deprimente, una suspence da AlmanaccoDelGiornoDopo...ed il cocktail scandaloso è servito
.
Con al posto dell'ombrellino e dell'oliva in omaggio una serie di macroscopici svarioni dovuti a scarsa attenzione/rilettura -
proprio da lui che è il curatore
- ed un appeal infantilizzante verso l'iper-semplificazione davvero perdibile
Resta da chiedersi non tanto come abbia organizzato la scalata ai vertici della redazione...(forse c'è MedioBanca dietro? O la D'Urso
)...ma chi lo abbia piazzato lì confidando nelle sue risorse/potenzialità...scarse, a quanto pare.
Se l'intento era quello di appiattire la testata verso un comodo qualunquismo senza (rischiose?) incognite artistiche...
ci stanno riuscendo benissimo Era l'uomo giusto al posto giusto.
Ed infatti gli "ingiusti" un po' si sono dedicati ad altri progetti, un po' non sono più nelle condizioni di scrivere il Dylan che vorrebbero a causa degli ultimi canoni impost(at)i
.
ALOHA