Cravenroad7

Da non lettore di brendon sarei contento se quella testata chiudesse e Dylan riguadagnasse un Chiaverotti! Le scritture di pancia ci stanno (l'horror a volte è anche Bmovies, e un Bmovies fatto bene è meglio che una puntata di un poliziesco di serie Z).
Il bosco degli assassini meritava un 10 solo per i disegni e la copertina (IMO bellissima).

Brendon è una testata che ci ha regalato delle storie molto piacevoli, in generale la qualità è sempre stata buona, ma dopo quasi 90 numeri (ma anche prima) trovo che non abbia più niente da dire. Se chiuderà col n. 100 e il Chiave tornerà u DyD non potrò che essere contento

Un attimo a gridar vittoria: http://comixfactory.blogspot.it/2012/06/sergio-bonelli-editore-nove-serie-in.html
Con la chiusura di brendon chiaverotti dovrebbe iniziare una nuova serie con la bonelli. Io non vedo l'ora di vedere chiaverotti di nuovo nei panni di sceneggiatore di Dylan, ma con questa serie non so...

Non è solo un "dovrebbe".
L'ho incontrato l'anno scorso a Etna Comics e mi ha confermato che stava già scrivendo la nuova serie, anche se non ha voluto darmi anticipazioni al riguardo.

Un Chiaverotti di qualità é sempre benvenuto, ma secondo me serve, in tutti i sensi, SANGUE NUOVO.
Ma dove lo si va a trovare in Italia?
Una sensibilità horror accoppiata ad un talento narrativo non cresce sugli alberi...non so a livello di nuova letteratura horror italiana, ma per quanto riguarda il molto che ho visto della scena indipendente di film horror italiani, la qualità di scrittura e l'originalità sono a livelli minimi (budget o no budget, se non sai scrivere e non sai dirigere, si vede).

ahimè, anche se a malincuore, tristemente concordo...

Come sarebbe "dove lo si va a trovare"???????

Il "nuovo" non lo so, ma il "buono" e "molto buono", se non "ottimo" l'abbiamo (AVEVAMO..) già in casa!!

Barbato
Medda
Recchioni
Enna
Accatino
Cavaletto (sub judice... ho letto solo 2 storie sue...una m'è piaciuta molto, una meno... )

Dici che non basterebbero a risollevare le sorti della testata se si alternassero questi signori sopracitati? Io dico di sì..

Il problema è che li hanno "dirottati" altrove...........................

Se poi tornasse il Chiave... beh, in questo caso si parlerebbe addirittura di apoteosi.....

ma non si tratta nemmeno di autori o meno. Ruju per esempio, che su Dyd non mi è mai piaciuto molto, al di fuori di Dyd ha realizzato cose che ho gradito parecchio.
Purtroppo è proprio la scelta editoriale che sega el gambe a qualsiasi possibile miglioramento. Se il target di riferimento sono i bambini delle elementari purtroppo questo è quanto ci si può aspettare e basta.
Comq diceva qualcun altro: posso capire (?) la censura sullo splatter, ma Dyd non era solo questo. Era fumetto d'autore, era introspezione, era un approcio maturo alla realtà, era sogno, erano storie che magari alla prima lettura dicevi: ma cosa ho letto? (vedi Morgana o storia di nessuno considerati tutt'ora capisaldi), era un fumetto disegnato con cura e personalità.

Purtroppo si è perso tutto in nome di una piattezza che possa essere recepita da tutti. (come se noi che abbiamo iniziato a leggerlo all epoca avessimo 40 anni). Bisogna rassegnarsi. se la scelta editoriale rimane questa ci troveremo a dovere abbandonare la nave

Il problema è che diciamo sempre le stesse cose. Ma non è nostro, il problema, quanto quello che dobbiamo commentare.
E' come se mangiassi ogni giorno pasta al pesto e dovessi scriverne un commento per una rivista di cucina.
Per quanta fantasia potessi mettere nelle mie analisi, il sapore sarebbe sempre quello.
Dylan ormai ti porta sempre alle stesse argomentazioni, che possono essere più o meno complesse o condivisibili, ma che alla fine della fiera, conducono alla stessa ( triste ) meta: Dylan non è più lui. Probabilmente non lo sarà più per parecchi anni a venire. Di fronte ad autori interessanti e bravi ( non dico nomi, sennò mi si ritorce il forum contro....) ci si trova innanzi ad una ripetitività che lascia stupiti. Qlc si salva, ma sono poche uscite l'anno.
Fra l'altro uno dei grandi punti deboli delle storie recenti, sono proprio i comprimari, le spalle, i personaggi di contorno chiamateli come volete. Dylan è quello, anche chi lo tratta male, come a volte fa Gualdoni, spesso ci azzecca. Ma è proprio il resto che non va. Personaggi che non fanno pensare, che non fanno paura, che non lasciano alcun segno.
Una volta ho letto che il cinema lo fanno le comparse, che gli attori bravi son sempre quelli e dicono sempre le stesse battute.
Ora, senza estremizzare, personaggi come Nessuno, come Phoenix, come il protagonista di "Ti ho Visto Morire " o di "Dopo Mezzanotte ", che erano minori solo all'apparenza, sono svaniti per lasciare posto a figure di carta velina.
E' anche questo uno dei motivi per cui la testata delude e che porta a letture dimenticabili dopo poche settimane.

Concordo.
E quindi, a mio avviso, con particolare riferimento a Dylan Dog (taccio sulle altre testate, ché il discorso sarebbe troppo lungo), viene a cadere l'alibi della crisi mondiale del fumetto, dei giovani tecnologizzati, della playstation e quant'altro. La linea editoriale è suicida. Ma il fatto è che non lo è da oggi. Diciamo che ora ha raggiunto semplicemente il suo acme trovando una redazione che si applica solertemente e con indefesso impegno affinché la testata affondi il più in fretta possibile.

Dylan Dog è anche il N.69, "Caccia alle streghe", uno dei capolavori assoluti della serie, di cui oggi ne conosciamo tristemente la 'seconda parte': i censori hanno vinto e, paradossalmente, essi sono le (presunte) vittime. Una trama degna del miglior Sclavi. Peccato che sia stata scritta nel peggiore dei modi.
Per fare un esempio: oggi, una storia come Morgana sarebbe impubblicabile sull'inedito, perché richiederebbe troppi balloon e spiegazioni (e io aggiungo: che ne distruggerebbero il valore narrativo). Quindi, in questo clima, immagino che un novello Sclavi che presentasse i suoi lavori alla Bonelli vedrebbe i suoi soggetti o bocciati o revisionati.
Insomma, questa linea editoriale è l'esatto opposto di quella del DD originario. Quindi, nessuna sorpresa se a molti la testata sembra aver mutato i connotati.


Lo hanno fatto anche i texiani per più di un decennio. E, nell'era Toninelli, anche gli zagoriani.
E tuttavia, molti altri - tantissimi, nell'ordine di decine di migliaia - che, evidentemente, si erano stancati, hanno abbandonato la nave.

Premesso che è OVVIO che il problema principale è la scellerata linea editoriale portata avanti da Gualdoni/Bonelli/Vattelapesca, io continuo a dire che è ANCHE una questione di autori, mi spiace...

Altrimenti non si spiegherebbe perchè, pur di questi tempi, con lo snaturamento totale del personaggio e con l'appiattimento generale in corso, quando a scrivere sono CERTI autori (Barbato, Accatino, Recchioni... tanto per stare nell'ultimo anno) quelle che escono sono COMUNQUE storie di un certo livello ed apprezzate dalla larga maggioranza dei forumisti..

Perchè? Perchè questi autori hanno idee, talento e sanno scrivere Dylan Dog... e pure con i paletti e la linea editoriale folle, comunque qualcosa di buono/ottimo riescono a fornirlo...

Quindi la mia domanda è sempre quella: PERCHE'?

Vogliono perseguire questa strada di mediocrità, banalizzando il personaggio? Bene (o meglio, male...).. ma almeno che affidino la gestione a chi potrebbe comunque mantenerlo dignitoso... Invece nemmeno quello... Sembra una deliberata scelta al peggio.........

Mah.......

Il problema è sempre lo stesso. Proprio perché esistono autori meritevoli e capaci non si capisce perché, invece, la redazione abbia deciso di mettere in prima linea quelli più deboli. E non si capisce neppure perché alcuni di questi meritevoli siano stati addirittura 'scoraggiati' a scrivere per la testata o a diradare la loro presenza (vedi Barbato).
L'esistenza di buone penne, appunto, esclude che il problema derivi dalla mancanza di scrittori validi e riconduce alle (discutibili) scelte redazionali.

Certamente, in pratica stiamo dicendo la stessa cosa....

Per "problema di autori" non intendevo infatti che non ci siano autori bravi, ma anzi, che ci sono.. ma non vengono "utilizzati".... e che se lo fossero, potrebbero in qualche modo migliorare la qualità della testata, aldilà dei paletti sulle tematiche e sul target....

Probabilmente perché quelli più deboli sono più vicini alla mentalità redazionale, mentre ad una Barbato o ad un Recchioni devi rimaneggiare e rivedere metà storia.

Vangelo. Del resto è più facile indottrinare i mesti, che assoggettare i savi.