Cravenroad7

Più che altro, il Roi di Dylan tira via che è un piacere!

Esatto

un brendon splatteroso come non mai quello di ottobre...

Sì...splatteroso ma poco altro..

Sono rimasto un po' deluso da questo numero...un incipit davvero interessante che si risolve in maniera ridicola..

Mi ha ricordato immediatamente l'albo dylandoghiano "Armageddon", per la presenza dei giochi a punti..

Lettura che mi ha lasciato poco

sono anni che non leggo un brendon, ho rotto la routine con l'ultimo numero e devo dire che l'averlo mollato verso il 30 è una scelta che non rimpiango.

Ti è effettivamente andata male, perchè secondo me quello ancora precedente era davvero buono...persino commovente..

Ecco cosa succede quando una serie non ha un livello costante di qualità delle trame. Su Nathan Never e Dampyr in certi mesi è pure peggio.

In realtà il fatto che l'autore sia sempre lo stesso dovrebbe essere garanzia di una certa costanza..

Se l'autore fosse una macchinetta, sicuramente. Dallo stesso autore mi aspetto una certa uniformità nel come fa muovere e pensare i suoi personaggi, e non credo che Brendon abbia fatto molte eccezioni alle sue regole di vita. Anche le tematiche sono bene o male sempre quelle, e purtroppo non sempre originalissime, ma almeno il prodotto editoriale resta coerente, cosa che non si può dire tra una saga multialbo e l'altra di Nathan Never, o confrontando un Dylan Dog qualsiasi tra i primi 100 e uno post 200...

Tuttavia comprendo maggiormente alti e bassi in un unico autore, che in vari sceneggiatori che si alternano in una stessa serie: che si alternano a fare se non sono tutti allo stesso livello, o meglio se non sanno mantenere lo standard impresso alla serie dal suo creatore?

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Commento a "Frantic".
Abbastanza soddisfatto da questa storia.
Non avendo letto l'albo

per me la storia non pecca in originalità , anzi ha un buon ritmo, e alterna indagini a momenti inquietanti, se non splatterosi, come

Gradito rivedere

I disegni sono sostanzialmente buoni, a parte le oramai classiche inversioni di mani destre e sinistre da una vignetta all'altra, che in Bonelli sono diventate una consuetudine, e il modo in cui è disegnata la faccia di Brendon, che proprio non mi entra nelle corde.

Bellina questa storia, più che altro divertente e abbastanza splatterosa.



Come al solito una piacevole lettura ma niente di più, come avevo già detto tempo fa sarebbe interessante una bella continuity da qui alla fine (se ci sarà una fine col n. 100, mi sembra di aver capito così) e questo numero potrebbe porre le basi.

e brendon saluta il 2012 con l'albo secondo me migliore dell'anno!

Storia discreta per me.
Ho trovato un po' complicata

nel senso che non è stata sviluppata troppo chiaramente...
Belli i personaggi di Thunder e Igraine.

E omaggio a Clint Eastwood, quando


I disegni mi sono piaciuti.

Uno splendido numero!!!

A cominciare dai disegni di Fattori che nell'ultima uscita brendoniana non mi sembrava particolarmente ispirato, qui invece è andato alla grande!!!

Mi aspettavo un controfinale tipicamente chiaverottiano che invece non è arrivato, ma poco male...i due ex comandanti sono due personaggi davvero ben caratterizzati (bella la tipa mezza ricostruita) e questo continuo rimando alla battaglia di 5 anni prima ha portato un'atmosfera molto misteriosa che ho particolarmente gradito...

Bravo Claudio!!!

Brendon 88 Il crepuscolo degli dei

Sono un lettore di questa serie fin dal primo numero e la considero la migliore degli ultimi 15 anni bonelliani. Sorry Dylan
Quest’ ultima storia pur non essendo particolarmente originale (si parla di guerra e tradimenti) colpisce come al solito per l’ umanità dei personaggi, la loro disperazione (questo è certo un segno distintivo della serie).
Ottima la caratterizzazione dei due comandanti di ventura, ma anche degli altri personaggi secondari.
Soltanto discreti i disegni questa volta, ma il fatto è che questa collana mi ha viziato con autori eccelsi (i miei preferiti sono Franzella, Maroto e Airaghi).
Si dice che chiuderà con il numero 100, e mi dispiacerebbe molto, spero allora di consolarmi con Dragonero, per avere un prodotto affine almeno dal punto di vista grafico e delle ambientazioni.
Ringrazio comunque Claudio per questi anni brendoniani in generale e per “Lacrima di tenebra” in particolare che è nella mia personale hall of fame. (Anja )

Voto 8

Brendon 89: "Nessuno muore a Neverland".

A me complessivamente non è piaciuto, come se la trama, essenzialmente semplice, è stata complicata per prolungare il brodo della narrazione.
Mi pare poi che ci sia qualche errore, che da un autore come Chiaverotti non mi aspetto.

Per fortuna le ultime pagine sono molto poetiche e salvano l'albo da un giudizio troppo severo, ma ogni 2 mesi pretenderei di leggere qualcosa di più competitivo con le altre pubblicazioni.