Cravenroad7

Ma no a me piaceva pure

Inizia male l'annata 2013 per Dylan, numero assolutamente mediocre questo #316. Se penso che tra due albi mi aspetta Cossu, quasi mi sento male.
Manca, come diceva giustamente CyberDylan nel suo intervento, totalmente la progressione narrativa tant'è che sono arrivato a pag. 90 chiedendomi dove fosse il climax della vicenda, perchè io proprio non l'ho visto, nè letto. La risoluzione dell'enigma giallo, i cui indizi sono stati da Gualdoni solo accennati e poi totalmente dimenticati, è addirittura telefonata e davvero delude nelle motivazioni. Forse è stata messa troppa carne al fuoco da Gualdoni che alla fine non è riuscito più a tenere le redini (se mi permettete la pessima metafora) della storia, lasciando quasi la sensazione di un' improvvisazione; troppe le idee buttate a caso, altrettanto quelle non approfondite Tutto sacrificato in nome dell'ennesimo pistolotto retorico e moralistico che già annoiava, ma fortunatamente con ben altri risultati, ai tempi di Sclavi e Chiaverotti.
Non lo stronco del tutto solo per via di un Groucho in gran forma e dell'originalità dell'ambientazione. Nota doverosa a parte per Bigliardo che svolge un buon lavoro.

C'è un punto della trama, tra i tanti, che mi ha lasciato particolarmente perplesso:
Magari ho capito male io, eh.

Ecco un'altro buco che avevo tralasciato. E' la stessa cosa che mi sono chiesto io,

Bah...davvero non so che voto dare..

Il soggetto è davvero degno di nota...Dylan buttato nell'ambiente malfamato dell'ippodromo ad indagare su una storia di un fantasma equino secondo me è una buona trovata...il problema è la sceneggiatura..

I personaggi mancano di un qualsiasi spessore...sono scialbi, monodimensionali...davvero qui noto la differenza di classe tra un Gualdoni e una Barbato che magari non scrive certo capolavori, ma che quando ti presenta dei comprimari lo fa in maniera impeccabile...
I dialoghi sono banalucci, ma si è visto di peggio...la storia ha un andamento a dir poco impacciato...si indaga, si prendono botte (che centrava poi?), la bionda si incazza perchè lui cerca notizie sul padre (ma se lo assumi è normale che vada a fare domande in giro, no? )....la mora col caschetto è totalmente scialba e insulsa...

La retorica è forse esagerata...ma non stona particolarmente...

Il vero problema, come dice Altair, è il climax...assolutamente assente..

Una lancia a favore di Gualdoni bisogna spezzarla però....Groucho: semplicemente strepitoso....come non lo si leggeva da tempo....un bravo allo sceneggiatore qui è d'obbligo..

Bigliardo disegna bene, ma su Dylan Dog non mi piace..

In generale..penso che il voto sia un 5.5....spero di vedere Gualdoni il meno possibile sulla testata..

"la mora con caschetto è totalmente scialba e insulsa" non si può dire!!!

shhhhhhhhhhh



ecco se proprio devo sintetizzare ciò che non funziona è il nulla attorno al quale si svolge la vicenda, nel senso che beh, dati di fatto sui quali indagare non ce ne sono a parte il "pizzicorino" del quinto senso e mezzo.
mi chiedo fra l'altro che cosa aspettasse bloch a comunicare a dylan l'arresto dei tizi che

SPOILER
avevano il macello abusivo, cosa che secondo me andava detta, visto che indagava nel mondo delle corse e dei cavalli.
a volte mi domando che mestiere faccia bloch, se non il constatatore di decessi (e neanche quello visto che non guarda i cadaveri), perchè il più delle volte caracolla spostando le sue guanciotte da un delitto all'altro senza il minimo costrutto.

è tutto sbagliato, tutto...
da pag. 78 a pag 87 poi la fiera della gualdonata...senza far mancare la retorica con apice stomachevole nel finale, altro marchio di fabbrica dell'autore.
tiziano? ma non te ne frega proprio più un ca**o di dylan dog vero?
ciliegina sulla torta i disegni totalmente privi d'atmosfera con tanto di testoni super deformed e la copertina simil porno.

Albo poco più che mediocre e difatti ho votato 'buono' per gentilezza nei confronti del bravo Bigliardo.


P.S.: ma quest'anno nessuna votazione per il Galeone d'Oro?

D'oro non so, ma il mio voto per il "Galeone di legno" (per non citare sostanze più immonde) va al Gualdo.

A me sembra che centri di meno la copertina che il titolo!!!!!

in effetti...

La tristezza è un Dylan in versione Signora Fletcher.

Avete presente lo schema fisso di molte serie gialle, no? Il protagonista che viene di volta in volta coinvolto in un'indagine che oltre agli sviluppi della stessa prevede la descrizione di un particolare ambiente sociale, lavorativo e culturale. Con la differenza non da poco che gli episodi di serie come la Signora in Giallo o, ancora meglio, Colombo alla fine restituivano davvero dei piccoli e convincenti ritratti d'ambiente.
Qui manco quello. E non certo perché l'ambiente degli ippodromi non si presti ad una deformazione "dylaniana". Basta aver letto solo un paio dei tanti racconti di Bukowski sull'argomento per intuire che anche in quegli ambienti c'è tutto il materiale umano necessario per una visione adeguatamente grottesca e metaforica della realtà, perfetta per quelle che (ormai molto in teoria) dovrebbero essere le atmosfere di Dylan. Invece niente. Abbiamo il nostro povero indagatore non più dell'incubo ridotto a muoversi come un qualiasi Marlowe di serie Z in luminosi, anonimi e pseudo-realistici ambientini alla Derrick, alle prese con personaggi banali e dialoghi sonnolenti, dove l'onirico e il paranomale sembrano appicicati con lo sputo, messi lì proprio perché in copertina si cita un certo Dylan dog e non Nick Raider. Insomma un'ennesima storia con Dylan senza una visione delle cose alla Dylan, con il tutto che finisce per avere un'aria insensata, inutile, vagamente squallida.

Non migliorano la situazione i disegni. Tecnicamente inappuntabili, ma privi di atmosfere e suggestioni.

Sulle decine di incongruenze che mi è parso di notare (personaggi che appaiono e poi spariscono senza un perché, linee narrative buttate lì e poi dimenticate, visioni inspiegabili, motivazioni dei personaggi assurde) non posso esprimermi più di tanto, avendo ad un certo punto preso a leggere piuttosto svogliatamente e arrivando al finale con una certa fatica. Ma leggendo gli altri commenti vedo che i punti che non mi tornano non dipendono solo dalla mia malavoglia di lettore.

Considerazioni sparse, alla rinfusa direi, perché, adattandomi allo stile dell'amato Gualdozzi, non mi va di tessere la benché minima trama (in questo caso recensorea):

- Copertina. Non dovrei dire che è pessima, cadrei nel lapalissiano, ma farlo è d'obbligo. Quindi: LA COPERTINA E' PESSIMA. A parte la costruzione e (mini spoiler) l'inganno al lettore (Fine mini spoiler), la prospettiva è completamente sbagliata sì che Blacky sembra essere non più alto di un fox terrier. Una specie di Mini Pony zombie alla ribalta. I nervetti rossi piazzati ad catsum canis sulla NON CUTE dell'animale danno un "Effetto Tron" sconfortante. Stano, ultimamente imho in gran forma, cerca di salvarsi in corner con questo astruso accorgimento porpora, ma non fa che peggiorare la situazione. Dylan è disegnato male, il resto ancora peggio. UNA DELLE PEGGIORI COVER DELLA SERIE.

- Disegni. Bigliardo è un ottimo disegnatore. Ma di Nick Raider. O di Julia. Non di Dylan Dog. Questo è stato già ampiamente da voi affermato. Ma perché il buon Daniele (che invero in quest'albo canna pure certe anatomie e, forse per colpa di Gualdo, (mini spoiler) non rende assolutamente l'idea dello scannatoio finale (fine spoiler)) non è un disegnatore adatto a Dyd? Perché manca di atmosfera (gotica), certo, ma soprattutto perché il suo tratto "neutro" (neutrissimo) infrange una delle caratteristiche fondanti della serie, che vede nei disegni una parte attiva nella narrazione, e non un imparziale vettore della sceneggiatura. DYLAN DOG è anche un fumetto di disegni. Lo è molto, proprio dove testate come Julia si presentano come narrazioni basate sulla scrittura. La fortuna della serie si è forgiata molto sulla disarmonia dei tratti dei vari artisti, sulla loro particolarità, sulla loro INVADENZA. Bigliardo non è invadente, è diligente, è un mediano inappuntabile. Ma il reparto disegni di Dyd DEVE essere fatto di prime donne, di fantasisti, di maledetti trequartisti che magari, sì, ti sbagliano il "PIANO MEDIO FRONTALE DELLO STUDIO DI DYLAN" ma poi sfoderano quella vignetta che ti cava gli occhi dalle orbite. E che non dimentichi più.

SPOILER

- La storia. Gualdoni prova ad aumentare la carne al fuoco. Lo fa, ma il risultato non è che una miriade di piste, suggestioni (magari anche azzeccate) e personaggi abbozzati e poi lasciati lì a morire, dimenticati, mai più ripresi. Spariamo sul mucchio a suon di esempi: si tenta la commozione sul dramma dell'Alzheimer, così, tanto per fare. Si Sbaglia. Si tenta l'immedesimazione col cavallo nella scena di sogno (va be', incubo), così, tanto per fare. Si sbaglia. Si inseriscono dei ceffi che "poi vedrai risbucano" e ad essi vengono pure dedicate pagine su pagine. Ma non risbucano, e così si risbaglia. Si tenta di far risplendere Groucho in un sacrosanto richiamo a "Un giorno alle corse" dei Marx e quasi quasi ci si riesce: poi a pagina quaranta il personaggio baffuto scompare, "forever and ever". Acc, altro sbaglio. Non che gli ingredienti siano troppi, eh, ma per Gualdoni una trama che non si dipani in tre personaggi e due svolte narrative è già "INCEPTION". E così per sbrogliare la misera matassa si trova costretto a forzare la mano con incongruenze tremende quali il salvataggio della ragazza col casco a favore di Dylan "Perché passavo di qui e ho visto quella porta aperta". Roba che non ti passano neanche in un tema delle medie. E non scherzo. Risibile il "LAGER EQUINO", mostrato così male e in modo così timido che io, sarò stupido, non ho capito. Cioé, NON HO CAPITO COSA DIAVOLO ERA SUCCESSO!!! Non-ho-capito. Dapprima mi è sembrato che ci fosse UN cavallo morto, uno solo, poi le parole dell'inetto Bloch (che la pensione davvero non se la merita) mi hanno fatto capire che c'era una specie di macello clandestino, che i cavalli erano molti, che ERANO VIVI e che i colpevoli (chi sono sti colpevoli???) sono stati arrestati. Una macello clandestino in pieno centro e a due passi dall'ippodromo con dentro dei cavalli che se li metti insieme forse ci fai mezza bistecca??? E' così o sono proprio shiemo???
La soluzione finale è degna della peggiore puntata di Walker Texas Ranger. Bravo Gualdoni: molto tragica, e soprattutto MOOOLLLTO HORROR. Brrrr, voleva salvare l'onore del padre e ha ucciso una persona!!! Brrrr... notti insonni, eh!!! Ad affondare completamente la baracca vi è la consapevolezza che l'unico morto ammazzato dell'intera vicenda è causato dal grande talento investigativo del nostro Dylan. U'maronn'.

Voto 2 (che arriva a due e mezzo solo perché questa volta il nostro scopa senza far tante menate)

abbastanza banale. non scontata ma francamente banale,potevano fare di meglio.

Quoto quasi all'unisono J.Montero, tranne che il suo giudizio negativo su Bigliardo. Ok, concordo che toppa la scena del mattatoio, ma mi pare che per il resto raffiguri anche bene il cavallo fantasma ( che proietta anche una bella ombra a pagina 78...sic...). il problema sono le storie che gli danno da illustrare, secondo me. Cioè egli renderebbe al meglio in storie da spazio aperto oppure colme di personaggi, certo non ha il tratto crepuscolare di Roi, ma la precisione anatomica e visiva dei suoi lavori è per me, molto buona.
Sul resto dell'albo non dico nulla, avendo evitato, prudentemente, la lettura.

cerco di difendere l'ottimo lavoro di bigliardo, perchè questo albo di crepuscolare e gotico non aveva niente.
non è mica colpa sua, la storia è un giallo all'acqua di rose e lo stallone non avrebbe preoccupato nessuno anzi, avrebbe provocato più inquietudine e terrore un nano da giardino.