Quando troviamo un albo superiore alla media belare "che beeello" non è utile e costruttivo, questo è un Dylan che si fa leggere volentieri, che ci fa assaporare vecchi clichè e ha una dose di cattiveria sanguigna che non dà assolutamente fastidio.
Il soggetto è indubbiamente molto semplice, ma è assai più serio di un Gualdoni qualsiasi, Dylan Dog è Dylan Dog, Groucho è Groucho, Bloch è Bloch. L'unico difetto è che sono trattati in modo un po' legnoso, particolarmente Groucho che fra le mille battute una sola è simpatica
, ma sono stereotipati forse anche i ragazzacci inquisitori del XXI secolo . Il finale può essere considerato sbrigativo? Può darsi, ma non ci sono spiegoni di alcun tipo, è questo è positivo. Stano ai testi, dunque, è promosso , ma ha le potenzialità per fare di più. Stano ai disegni è sublime, e meno male che ha abbondonato lo sfumato, che la stampa sfumava ancora di più, rendendo alcune tavole di difficile comprensione (con anche una dose di emicrania per il lettore.)
Tutto sommato ho votato 7, buono.
C'è da aggiungere che l'aria Gualdoniana si è un po' affievolita, ma dopo un' analisi approfondita ci rendiamo conto che ci siamo davvero nell'era della crisi della repubblica. In primis il titolo... ricordo che una volta Dylan aveva i capitoli.... ecco la legione degli scheletri era il titolo adatto all'ultimo capitolo di un albo con un'altro nome... forse si sarebbe dovuto riferire alla sfortunata protagonista? In secundis il lettering, Gualdoni ( o Marina Sanfelice?) non ha capito che anch'io è una forma corretta nella nostra lingua
.
Tutto sommato, soprattutto grazie ai disegni, è il migliore albo del 2012, certo non li ho letti tutti, ma penso che la considerazione possa valere lo stesso.