Cravenroad7

Tortura ovviamente per i lettori

Chissà se hanno proposto a Sclavi di scrivere un numero? Magari il blocco creativo é legato più a Dylan Dog (ne ha scritti una miriade, magari si é inaridito)....

Ovviamente io da una collana che si intitola "Le Storie" mi aspetto fumetti di ambientazione storica, non contemporanea.
Non vedo perchè a chicchessia dovrebbe venire in mente di piazzarvi fumetti su mafia o camorra...

Tra l'altro, fumetti che parlano di mafia e camorra li realizza già la casa editrice Becco Giallo. Fumetti ottimi, senza alcun rapporto con Mario Merola o i neomelodici.
Non c'è bisogno che la Bonelli faccia concorrenza alla Becco Giallo.

Infatti si intitola "Le Storie", non "La Storia"...........non so se cogli la differenza!

Era una battuta. Per dire che ambientare storie in Italia, se non in quella del passato, comporta molti rischi.
Occorre saperlo fare benissimo perché l'alone cupo di Londra, eroico del west, o mitico degli states, qui manca e si rischia di cadere nel banale o peggio, nella commediola poliziottesca.
Creare ambientazioni avvincenti dal passato recente italiano è da evitare come la peste ( vedi gli orridi adattamenti sul Risorgimento italiano al cinema...) e politicamente impossibile per ciò che riguarda il periodo contemporaneo ( anni 70 ad esempio...), a meno che le redini le prenda uno bravissimo, magari la Barbato o Recchioni, ma mi sembra abbiano altre mete.
Fra l'altro, "Le Storie " credo intenda spaziare in tutti i campi, sia passati che futuri, quanto reali a quelli puramente immaginari, perciò il contesto rigidamente storiografico lo escluderei.

[/quote]Fra l'altro, "Le Storie " credo intenda spaziare in tutti i campi, sia passati che futuri, quanto reali a quelli puramente immaginari, perciò il contesto rigidamente storiografico lo escluderei.[/quote]

Esattamente.

Letto il terzo numero: complimenti a De Nardo e Brindisi, entrambi in formissima. De Nardo sceneggia con stile classico e piacevolmente retrò (con grande uso delle didascalie, quasi del tutto assenti nei primi due numeri), Brindisi illustra mirabilmente, riuscendo a restituire appieno il fascino di un'ambientazione esotica e inusuale.

Non so se siamo ai livelli dei primi due splendidi albi, ma anche questa terza uscita di Le storie è ottima. Questo rafforza la mia convinzione: De Nardo è uno sceneggiatore bravo e preparato, ma lui e Dylan non si sono mai capiti fino in fondo. In quanto a Brindisi, be', di lui si è già detto tutto, ma non per questo la sua prova è meno che mirabile.

Me lo sono procurato anch'io... staremo a vedere.
Nonostante i primi due numeri sono di livello altissimo, mi aspetto molto anche da questo nonostante io non ami per niente De Nardo. I disegni di Brindisi sembrano belli (come sempre, d'altronde).

Si sa qualcosa sulle Storie a venire?

Sì, QUA (come già postato in precedenza) si trovano un po' di anteprime.
Per il resto non ho ancora trovato nulla.

il numero 3 conferma l'ottimo livello della serie.
resto però sempre dell'idea che una ventina di pagine in più non farebbero male.

Numero 4 firmato Ruju-Ambrosini

http://www.sergiobonellieditore.it/auto ... &numero=4#

Non sarà una storia di mafia o camorra italiana, ma ci si avvicina parecchio...siamo più dalle parti de "Il Padrino", "Gli Intoccabili" o "Boardwalk empire" e simili anzichè "Paolo Borsellino" o "Gomorra". Comunque mi ispira assai.

molto ben sceneggiato e molto ben disegnato.
Ho letto le interviste in rete di autore e disegnatore prima di leggere l'albo, non mi hanno fatto venire voglia di leggerlo, ma una volta nelle mie mani l'ho divorato. Bravi ad entrambi. Piccolo disappunto personale (condiviso anche da Brindisi): troppe didascalie e troppo invasive, mi sarei sforzato maggiormente di sintetizzare le informazioni.

Io adoro Ambrosini..... asppetto con ansia il numero 4.

bella storia, inappuntabile sceneggiatura e ottimi disegni.
ho come l'impressione che cimentarsi altrove, per autori e disegnatori, sia una manna dal cielo.
esprimersi su dylan dog deve essere diventato come per uno chef lavorare all'autogrill.

Non avevo mai letto niente di De Nardo al di fuori di Dylan Dog (dove non mi è mai piaciuto molto) e sinceramente mi aspettavo un calo con questo numero 3 di Le Storie.

Mi sono dovuto ricredere appena letto l'albo, la storia è molto ben fatta e non ha nulla da invidiare alle prime due. L'unico neo secondo me sono le troppe didascalie, che appesantiscono un po' la prima parte ma si tratta proprio di una cosa da poco, la storia è comunque ottima. Mi sono piaciuti anche i disegni di Brindisi, ormai tutti conosciamo le capacità di questo autore, ottima prova come al solito.

Il bello di questa collana è anche questo, scoprire gli autori in una nuova veste quando magari sono conosciuti solo per un certo tipo di storie, il caso di De Nardo è stato per me una piacevole sorpresa