Cravenroad7

Ammetto che dalla copertina, mi aspettavo un po' di più, però trattandosi di una storia interamente costruita da Stano (soggetto, sceneggiatura, copertina, disegni), autometicamente acquista parecchi punti in più.

ma solo io non ho trovato poi così spoilerante l'introduzione?

Innanzi tutto rivolgo un GRAZIE di cuore a quanti l'hanno letto, apprezzato e si sono complimentati con me.
Detto ciò, dal momento che come è giusto che sia, da più parti sono arrivate critiche più o meno motivate ad alcuni aspetti della sceneggiatura, mi corre l'obbligo di fare qualche precisazione.
Partiamo dal titolo dell'episodio che avrebbe dovuto essere "Via dall'incubo" e non quello scelto dalla redazione, che non ha molto a che fare con il contenuto.
Molti hanno ritenuto la presenza di Morgana come un'inutile omaggio a un personaggio storico che nulla aggiunge alla narrazione. Ebbene, senza considerare che si tratta dell'amata madre di Dylan e quindi fa parte del suo mondo a pieno titolo, nella mia intenzione, il fatto che Dylan la sogni in un contesto che richiama alla memoria una situazione presente in un episodio a tutti noto, il numero 100, assume qui un valore rilevante. Morgana aggredita dagli scheletri, rafforza nel subconscio di Dylan un legame empatico del proprio vissuto con quello di Moheena. Il quadro di Bruegel “Il Trionfo della Morte” ne è l’anello di collegamento. Inoltre quello che Morgana dice a Dylan riguardo ai sogni prima che si risvegli, dà un senso a ciò che egli dirà a Moheena alla fine della storia.
Qualche lettore ha poi ha ritenuto alquanto improbabile che l’assistente sociale, Brenda, non conoscesse le vere circostanze della morte dei genitori di Moheena. Qui ammetto la mancanza da parte mia di non avere fornito il necessario supporto a questa parte del racconto. Problemi di spazio. Del resto la macchina burocratica ha dappertutto le sue falle. Se da noi ci sono ciechi che riscuotono pensioni per decenni pur vedendoci benissimo, è presumibile che anche in Inghilterra possano accadere simili storture.
Un’ultima annotazione: a pagina 11, sotto una pioggia battente, Dylan offre il fazzoletto a Moheena dicendole “tieni, asciugati” (intendendo la bocca dal vomito) aggiungendo inspiegabilmente “sei fradicia”. Si tratta di errore in fase di editing.

la posta è morta quando non si poteva più parlare della mietitrice.

Il lupo perde il pelo ma non il vizio: quello delle correzioni redazionali estemporanee. Io ricordo un intervento del buon vecchio Canzio che, correggendo i miei dialoghi, aveva fatto saltar fuori un quarto indiano che non è mai esistito né nella mia testa né nei disegni! Eppure, se si ha un dubbio su quello che si sta leggendo, non ci vuole molto a dare un colpo di telefono all'autore (allora: oggi c'è anche internet a rendere più facili e veloci i contatti). Ma, oggi come allora, a quanto vedo, si preferisce dare ascolto alla proprio piccola "presunzione" di redattore. Gli errori poi se li puppano gli incolpevoli lettori, e le figure di cacca le fanno gli autori che firmano la storia. Tutto ciò, naturalmente, senza nulla togliere al preziosissimo lavoro dei redattori (il succitato Canzio mi ha "salvato" una storia trasformandola da un banale racconto breve in uno dei miei lavori zagoriani migliori). Basterebbe solo un pochino di rispetto e dialogo in più con gli autori. Nell'interesse, prima di tutto, dei lettori che alla fine sono quelli che permettono alle testate (e alla baracca) di andare avanti. Comunque, mi andrò subito a comprare il tuo Dylan. Sono curiosissimo di vederti nelle vesti di scrittore.

Eh infatti, ma che fine ha fatto la posta di Dylan?