Una storia strana. Come detto da molti, la pecca principale è che è prolissa oltre ogni limite; le pagine sembrano non finire mai e al volte pare di avere in mano un libro con qualche illustrazione piuttosto che un fumetto! Per non averla finita in un viaggio in treno vuol dire che già è oltre io normale, non averla terminata neanche in metro vuol dire che è devastante!
Presenza di SPOILER
Nonostante ciò, la trama secondo me è ben strutturata. Posto che sia un giallo duro e puro e che di horror/sovrannaturale abbia giusto l'ultima pagina, quasi a confondere volutamente le idee, è evidente, nella narrazione, l'evoluzione dei personaggi. Essi appaiono mostrandosi in un determinato modo, ma alla fine tutto ciò viene rovesciato, e la bravura dello sceneggiatore sta nel farlo piano piano, senza sconvolgimenti incredibili, e pure suggerendo al lettore questa mutazione (Dylan spesso fa riferimento al fatto che a Darkhole sembrano tutti vivere in pace, ma sotto sotto c'è un alone di mistero da svelare). E così il pacioccone agente di polizia, tanto indigesto e improbabile all'inizio, si rivela quasi un alter ego di Bloch nel finale, svolgendo pienamente io suo mestiere di seconda spalla, Sylvia passa dall'essere l'innocente vittima del complotto del marito, ad esserne spalla consapevole, fino quasi a prenderne le redini, quando il marito apre il fuoco all'impazzata. Anche se prolissa, è ben studiata!
I disegni di Montanari e Grassani a me piacciono, anche se non eccessivamente realistici, non ho molto da aggiungere: è un Dylan come me l'immagino anche io!
Ah, poi c'è una citazione di De andrè, che, come già ribadito più volte, mi fanno impazzire
La pronuncia il poliziotto, circa a metà, ed è da "delitto di paese".