CONTIENE SPOILER
Ho trovato il soggetto poco originale ma trattato in modo abbastanza affascinante: per tutto l' albo sembra che la ragazza sia in grado di convogliare la sua furia omicida nei
suoi disegni e da lì farla incarnare nell' esercito degli scheletri assassini, ma alla fine, in un epilogo pienamente dylandoghiano, si scopre che il rapporto è più oscuro e forse interconvertibile: sono anche i disegni, le opere visive in generale, a poter suggestionare la ragazza creando un legame spirituale che la porta a far affiorare e scatenare i suoi sentimenti negativi.
Il punto forte della storia è appunto la protagonista Moheena, anima tormentata e imperscrutabile, complessa e irrisolta. Alla fine della storia continuiamo a sapere molto poco di lei, continuiamo a non sapere realmente se sia vittima di un' influenza malefica esterna oppure di un potere interno generato dal trauma infantile, nè del grado di coscienza con cui commette i delitti. In sostanza non sappiamo con quali proporzioni Moheena sia vittima e carnefice.
Sul piano tecnico c' è qualche forzatura, mi riferisco ad esempio al modo con cui Dylan all' inizio viene condotto al museo (perchè è andato fin lì per dire solo all' ultimo momento all' odiosa fidanzata di voler fare altro?) oppure al fatto che l' assistente sociale racconti a Dylan la storia dei genitori circensi che è invece un' invenzione del subconscio di Moheena, ma non è nulla di troppo eclatante e sono trucchi usati spesso per far quadrare i conti; globalmente lo svolgimento è impostato e gestito con semplicità ma anche con lucidità e padronanza, un po' come se Stano per il suo esordio come sceneggiatore abbia voluto far vedere la stoffa e la dimestichezza con l' universo dylandoghiano ma senza volersi ancora misurare con qualcosa di tecnicamente troppo impegnativo.
Direi dunque che si tratta di una storia da sei e mezzo che arriva tranquillamente al buono grazie alla comunicatività e alll' emotività che sprigiona.
@ Cyber: a giudicare da questa prova Stano come sceneggiatore deve maturare nel gestire certi dettagli, però dai sei stato un po' cattivello!
Cyber Dylan ha scritto:
- Assurdi i ragazzotti che accusano Moheena di essere una STREGA! Suvvia, siamo prossimi al 2013!
Se proprio voleva rappresentare ragazzi intolleranti e cattivi, a Stano bastava semplicemente far loro dire che "Moheena è una portasfiga, una portajella".
Non mi sembra un fatto a cui dare tutto questo risalto, anzi: anche nel 2013 è verosimile che ci sia chi usi il termine "strega" per riferirsi a una persona in grado di lanciare sortilegi maligni.
Cyber Dylan ha scritto:
- Assurdo che la fidanzata di Dylan accusi Dylan di "provarci" con Moheena mentre questa è stesa per terra in un luogo pubblico!!!
Ma insomma, Stano! Se volevi che quella tizia antipaticissima si levasse dai piedi, c'erano dozzine di scuse più plausibili. Solo l'ultimo dei cretini penserebbe che, mentre una persona è stesa in mezzo a una strada e un'altra è curva su di essa con aria preoccupata, quei due "ci stanno provando"!!!!!
Ti assicuro che ce ne sono di persone capaci di comportarsi così.
Sì, è un po' artificioso che Dylan frequenti una deficiente simile e che tale deficienza si riveli perfettamente funzionale all' introduzione della storia, ma non assurdo.
Cyber Dylan ha scritto:
- Ultimo ma non ultimo, il sogno con Morgana sa troppo di "riempitivo".
E' vero che, vista l'esilità del soggetto, bisognava trovare un modo per riempire in modo adeguato le 94 pagine di prammatica. Ma qui la sequenza è davvero troppo 'appiccicata' per funzionare come si deve.
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E' una digressione onirica che funge indubbiamente da riempitivo, ma come ce ne sono a decine nelle storie di DD. D' accordissimo invece sulla resa non riuscita della sequenza, che anche per me è troppo "appiccicata".
Aggiungo che l' uso di Morgana è chiaramente un omaggio a un personaggio cui Stano è molto affezionato e a me non ha dato per nulla fastidio (anzi, vedere Morgana disegnata da Stano è sempre un piacere), anche se capisco che qualcuno possa considerare pretestuoso questo cammeo.