@ nikolaj
ma il fatto è che gualdoni non vende più degli altri, vende esattamente come tutti gli altri, per cui se è più presente degli altri è solo perché scrive più degli altri, non perché gli commissionano più storie in virtù di vendite maggiori.
E la bonelli lo sa che funziona così, per cui le vendite per loro sono un indicatore dello stato di salute della testata nel complesso, non dell'affidabilità del singolo autore, che valutano loro in base ad altri parametri.
p.s: un pò di dati di vendita sono stati pubblicati in link che puoi trovare a partire da questo topic:
viewtopic.php?f=2&t=7876Se vogliamo trovare un errore nelle politiche bonelliane non è di sopravvalutare gli autori perchè attribuiscono loro meriti che derivano da effetti casuali (cosa che non hanno mai fatto). Piuttosto, a sentire certe dichiarazioni, mi sorge il dubbio che considerino soddisfacente la situazione attuale, visto che le vendite sono buone, e non considerino che il trend sia in costante calo, per cui le buone vendite siano più un'eredità di gestioni precedenti che non un merito della gestione attuale. E che continuando così, se pure il presente e il futuro prossimo siano ancora qualcosa di cui essere contenti, possa arrivare un momento in cui sia troppo tardi per cambiare il trend.
Ho detto dubbio, e non certezza, perché c'è la possibilità che si siano accorti della crisi e non la vogliano ammettere all'esterno.
In compenso sono abbastanza certo che, se anche si siano accorti che crisi c'è, si rifiutino di collegare il calo delle vendite alla qualità calante della testata, e preferiscano attribuire tutto al fatto che 'i giovani non leggono più, c'è la concorrenza della playstation, e non ci sono più le mezze stagioni', piuttosto che ammettere che la testata abbia perso la propria stella polare.