Cravenroad7

Pubblicato lo scorso primo novembre, costo 14€





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in verità vi era molto contatto. Dalla posa di Dylan quando ascolta il cliente, al profilo fatto da Stano...

Mah! Va be' che sono entrambi detective, ma Dylan e Sherlock sono personaggi così diversi...

Io nel mio articolo sugli indagatori dell'incubo l'avevo inserito, Sherlock, ma all'interno di un percorso ben preciso, inserire solo l'uno e l'altro che sono praticamente ai due estremi della categoria degli indagatori dell'incubo mi sembra molto riduttivo, soprattutto in un libro che offre ben più spazio di un singolo articolo. Però poi andrebbe letto, magari il discorso nel paragonarli riesce a essere più coerente del previsto.

Infatti il libro andrebbe letto prima di esprimersi, è che mi sembra bizzarro dedicarlo a due personaggi davvero molto diversi come Sherlock e Dylan. Poi è chiaro che approfondendo un po' verranno fuori svariate similitudini (alcune le ha individuate Dogares), ma perlopiù io ci vedo differenze.

Similitudine 1 ) Ambientazione, Londra, studio classico di Dylan Dog stile ottocentesco, omaggio a Sherlock Holmes.
Similituidine 2 ) Assistente. Sherlock ne ha uno, Dylan anche.
Similitudine 3 ) Pose. Sherlock spesso assume pose curiose e unisce i polpastrelli mentre pensa, idem Dylan.
Similitudine 4 ) Arma. Sherlock Holmes è un ottimo tiratore, e l'arma di Dylan Dog è una pistola del XIX secolo.

Detto ciò, si tratta di due personaggi enormemente differenti, mi pare ovvio.
Sherlock Holmes affronta l'imponderabile smontandolo in ogni pezzo e ricomponendolo solo con l'utilizzo della perfetta deduzione analitica, Dylan prende le cose di istinto, pur utilizzando non solo il quinto senso e mezzo, ma anche una logica da investigatore. Non ho letto il libro in questione, ma credo si focalizzi sul mutamento del sistema investigativo nel corso degli anni, partendo dal più famoso investigatore del mondo, sino ad arrivare a Dylan Dog.
Sebbene personalmente consideri Dylan un investigatore a tutto tondo, molti qui non sono del medesimo parere della Strega.
In effetti, le mere storie investigative su Dylan non hanno mai avuto grande successo, anche perché in DyD la componente horror deve esser presente, mentre nei romanzi di Conan Doyle, essa è sempre dominata dal lato analitico e deduttivo della vicenda.
Vi è anche da dire che l'epoca in cui furono scritti i romanzi di Doyle, sposava il dominio assoluto della mente razionale sulle vicende dell'umanità e sulle sue paure.
Sclavi ha invece adattato, spesso mirabilmente, le tematiche del horror classico dei romanzi e dei film hammer, alle vicende contemporanee, riscrivendo del tutto il concetto stesso di indagine e del rapporto fra l'investigatore, l'indagine e la vicenda stessa.

Ciao, sono l'autore del libro. Ho letto la discussione e non ho resistito alla tentazione di intervenire

Vorrei precisare un paio di cose.

Innanzitutto nel libro non c'è solo il confronto fra Dylan Dog e Sherlock Holmes. A questo confronto ho dedicato solo un capitolo su dodici. Negli altri capitoli ho trattato argomenti come l'orrore, la creazione del personaggio, le citazioni, la casualità e altri.

In secondo luogo hanno ragione sia Dogares che Rimatt.
Ho notato che Dylan Dog imita Sherlock Holmes quando unisce i polpastrelli. Un'altra somiglianza è che entrambi i personaggi fanno un lavoro unico nel suo genere: Holmes è il primo e unico consulente per detective mentre Dylan Dog è l'indagatore dell'incubo. Da non scordare infine che entrambi vivono a Londra.
Le ho considerate come delle somiglianze esteriori. Un invito di Sclavi a controllare se dietro l'apparenza c'è anche una somiglianza sostanziale.
Setacciando tutti i riferimenti a Sherlock Holmes nei Dylan Dog scritti da Sclavi non ho trovato somiglianze. Anzi, Dylan Dog è costruito come l'antitesi di Sherlock Holmes.
Le differenze principali sono:
- Sclavi capovolge il motto di Sherlock Holmes (una volta eliminate le ipotesi impossibili quella che rimane è la verità);
- ne Il castello della paura/La Dama in Nero Dylan Dog dice esplicitamente di non essere un detective deduttivo alla Sherlock Holmes;
- clarinetto e violino: strumento a fiato e strumento a corda;
- Il ritorno del mostro: quando la cliente cieca si reca nello studio di Dylan Dog c'è un capovolgimento dei ruoli rispetto al rapporto fra detective e cliente tipico dei racconti di Conan Doyle;
- l'analisi di una lettera in Ombre e Uno scandalo in Boemia;
- Groucho e il dottor Watson.
Nel libro ho aggiunto qualche altra differenza fra i due personaggi: ricchezza e povertà, droga e salutismo, biografia e autobiografia, tante donne e nessuna donna.

Wow. Siamo dunque tanto sagaci, da far intervenire l'autore in persona ??
Cmq spero di aver azzeccato qualcosa, nella mia disamina. Avevo scordato l'uso di uno strumento musicale, me ne dolgo.
Cmq credo che le varie differenze ( ad esempio sull'uso dello strumento ) siano in realtà omaggi più o meno nascosti.
Vero invece che i due differenziano enormemente su molti altri aspetti, tipo l'approccio all'indagine, oppure la vita privata.

Fra l'altro, mi sovviene che x il Tiz, Groucho non sarebbe nemmeno un assistente, quanto un vero e proprio protagonista delle vicende di DyD ! Ironia a parte, trovo che anche le figure di Watson e Groucho, siano in fondo lo specchio un mutamento del concetto contemporaneo di investigatore e assistente. La dove nei romanzi di Doyle, il ruolo di Watson, oltre che quello di stenografo, era quello di collaboratore e strumento diagnostico e medico di un delitto, qui c'è un assistente che non assiste, che non conduce l'investigatore verso la soluzione, ma spesso lo distrae nella follia.

Magari vi interessa il sommario:

Prefazione


Capitolo 1
Tiziano Sclavi e Dylan Dog

1.1 Biografia di Tiziano Sclavi
1.2 La creazione di Dylan Dog
1.2.1 «Oltre alla fantascienza, l’altra serie del 1986 potrebbe essere horror… Secondo me vale la pena di tentare»
1.2.2 Dellamorte Dellamore
1.2.3 Una serie noir ambientata a New York
1.2.4 La creazione grafica di Dylan Dog
1.2.5 Il nome “Dylan Dog”
1.2.6 L’ideazione degli altri personaggi
1.2.7 Altri elementi della serie
1.3 Storia editoriale di Dylan Dog
1.4 Quale Dylan Dog?


Capitolo 2
L’orrore e i mostri

2.1 « Tre cose che mi fanno orrore? Mi spiace, ne ho una sola: tutto »
2.2 I mostri
2.2.1 La casa degli uomini perduti
2.3 Memorie dall’invisibile
2.4 Il Quarto Stato
2.5 Lo splatter
2.6 Dylan Dog assassino
2.7 Dopo il successo di Dylan Dog
2.8 La caccia alle streghe
2.9 Da Ghor a Johnny Freak
2.10 Doktor Terror
2.11 Non solo orrore


Capitolo 3
Struttura narrativa di Dylan Dog

3.1 L’eterno presente
3.2 Xabaras
3.3 Il numero cento
3.4 Morgana
3.5 Storia di Nessuno
3.5.1 Lo sviluppo narrativo dei sogni può ben essere incoerente
3.5.2 Prima interpretazione
3.5.3 Seconda interpretazione
3.6 La morte di Dylan Dog
3.7 Gente che scompare
3.8 La quadrilogia di Xabaras
3.9 L’ultimo uomo sulla Terra
3.10 L’assassino è tra noi
3.11 Il lungo addio, Finché morte non vi separi e Il lago nel cielo


Capitolo 4
Da Sherlock Holmes a Dylan Dog

4.1 Dylan Dog come antitesi di Sherlock Holmes
4.1.1 Dylan Dog ammette di non padroneggiare il metodo investigativo di Sherlock Holmes
4.1.2 Dylan Dog subisce tre abduzioni
4.1.3 Quando hai eliminato l'impossibile, qualsiasi cosa resti, per quanto improbabile, deve essere… la verità o l’incubo?
4.1.4 Il violino e il clarinetto
4.1.5 Le avventure di Sherlock Holmes nella biblioteca di Dylan Dog
4.1.5.1 La biblioteca di Dylan Dog e l’archivio di Sherlock Holmes
4.1.5.2 La memoria dei precedenti
4.1.6 L’amore
4.1.7 La droga
4.1.8 I problemi economici
4.1.9 Biografia e autobiografia
4.1.10 Groucho
4.2 Filosofia e metodo investigativo di Sherlock Holmes
4.2.1 Dylan Dog e il genere giallo
4.2.2 Sherlock Holmes positivista
4.3 I sillogismi
4.3.1 L’abduzione nei racconti di Sherlock Holmes
4.3.2 La falsificazione del sillogismo deduttivo
4.3.3 Deduzioni, abduzioni e falsificazioni in Dylan Dog
4.3.3.1 I sillogismi di Groucho
4.3.3.2 Il lancio della moneta
4.3.3.3 Carbonchi azzurri e fiocchi di neve
4.3.3.4 Il volo dello struzzo
4.3.3.5 La vita media dell’airone cenerino


Capitolo 5
Il caso

5.1 Friedrich Dürrenmatt
5.1.1 Caso e logica nei gialli di Friedrich Dürrenmatt
5.1.2 Dylan Dog e Dürrenmatt
5.1.3 La nostra scienza è divenuta terribile, la nostra ricerca pericolosa, le nostre scoperte letali
5.1.3.1 Il Novecento porterà la pace, la luce fulgida del progresso
5.1.3.2 Gli scienziati pazzi
5.1.4 I limiti della scienza
5.2 Il meccanismo delle casualità
5.3 Il caso in Dylan Dog
5.3.1 Il quinto senso e mezzo
5.3.2 Le notti della luna piena
5.3.3 Il ritorno di Killex
5.3.4 Memorie dall’invisibile


Capitolo 6
Il fallimento

6.1 Il fallimento
6.2 Il cervello di Killex
6.3 Inferni
6.4 Ombre
6.5 Ossessione
6.6 La morte e la bussola
6.7 Il caso e il fallimento da Dürrenmatt a Sclavi
6.8 La tradizione bonelliana
6.9 Le debolezze di Dylan Dog


Capitolo 7
Il genere hard boiled

7.1 Il lungo addio
7.2 Bogart
7.3 La critica di Chandler al giallo tradizionale


Capitolo 8
Il giallo classico

8.1 Premessa
8.2 L’enigma della camera chiusa
8.3 Dieci piccoli indiani
8.4 Il castello della paura
8.5 I misteri di Mystère
8.6 La ventesima regola del giallo di S. S. Van Dine
8.7 Ghost Hotel


Capitolo 9
Realtà e sogno

9.1 L’isola misteriosa
9.2 La piccola biblioteca di Babele
9.3 I giochi di parole
9.4 Il rapporto fra parola e realtà nei romanzi di Philip K. Dick
9.5 Realtà e sogno
9.5.1 Cinque persone possono fare lo stesso sogno?
9.5.2 Intersezione fra realtà e sogno
9.6 L’ultimo plenilunio
9.7 Parola e memoria
9.8 Blow-Up


Capitolo 10
Uno strappo nel cielo di carta

10.1 Archivio Zero: le Colonne d’Ercole
10.2 Maledetto sia Copernico!
10.3 Sette anime dannate
10.4 Gli anti-eroi sono delle marionette
10.5 Roy Mann e Quante volte tornerai
10.6 Apocalisse
10.7 Il Mondo è una gabbia
10.8 L’eterno ritorno
10.8.1 Come nella Fortezza Bastiani
10.8.2 La Zona del Crepuscolo


Capitolo 11
Le citazioni

11.1 Note a piè di pagina
11.2 I racconti di racconti
11.3 Mattoni già pronti
11.4 Ai confini della realtà
11.5 Cagliostro!
11.6 Killer!
11.7 Nottambuli
11.8 L’inquilino del terzo piano
11.9 Antologia di citazioni fumettistiche


Capitolo 12
Conclusione

12.1 La postmodernità
12.2 Il nulla
12.3 Il volo dello struzzo
12.4 Conclusione


Appendice 1
Intervista a Tiziano Sclavi


Appendice 2
Il linguaggio del fumetto

2.1 Coppie di tavole
2.2 Montaggio alternato
2.3 Montaggio parallelo
2.4 Dissolvenza incrociata


Appendice 3
Tutti i «Dylan Dog» di Tiziano Sclavi

3.1 La serie mensile
3.1.1 Gli episodi della serie mensile di cui Tiziano Sclavi ha curato il soggetto e la sceneggiatura
3.1.2 Gli episodi della serie mensile di cui Tiziano Sclavi ha curato solo il soggetto
3.1.3 Gli episodi della serie mensile di cui Tiziano Sclavi ha curato solo la sceneggiatura
3.2 Collana «Speciale Dylan Dog»
3.3 Collana «Almanacco della paura»
3.4 Collana «Dylan Dog Gigante»
3.5 Collana «Maxi Dylan Dog»
3.6 Altri fumetti pubblicati da Sergio Bonelli Editore
3.7 Fumetti pubblicati da altre case editrici
3.8 Videogiochi
3.9 Sceneggiature pubblicate
3.10 Altro


Bibliografia

Ciao Luigi, grazie dell'intervento!

In effetti, scorrendo il sommario, il tuo libro sembra tutt'altra cosa rispetto all'idea che me n'ero fatto leggendo i link. Meglio così! I capitoli che mi sembrano più interessanti sono il terzo (la struttura narrativa di Dylan è abbastanza peculiare, sospesa com'è tra una pur tenue - ma assai precisa - continuity e l'eterno presente da "zona del crepuscolo" della serialità bonelliana) e il quinto (Durrenmatt!). In effetti il libro mi incuriosice...

Interessante sicuramente.

Allora potrebbe interessarti il capitolo 10. Nel primo paragrafo del terzo capitolo ho accennato al fatto che di solito le storie di Dylan Dog sono incastonate in un eterno presente che continua a replicarsi, mentre nel decimo capitolo ho ripreso in mano l'argomento collegandolo ai fumetti La Zona del Crepuscolo e Ritorno al Crepuscolo e al racconto Quante volte tornerai.

Grazie dell'intervento, molto interessante!
Pure iomi ero lasciato fuorviare dal titolo chefa pensare a una ripartizione molto più simmetrica fra il materiale dedicato a dylan e quello dedicato a sherlock, quando invece è soprattutto un libro dedicato a dylan, in cui trovano spazio riferimenti ad altri esponenti del genere giallo.

Similitudine 5) Sherlock Holmes suona il violino, Dylan Dog il clarinetto (e suona sempre una sonata per violino)
Anche Sclavi lo ha detto: «Il fatto che lui suoni il clarinetto è ovviamente copiato da Sherlock Holmes, che suona il violino.»

Qua c'è un'intervista:
http://www.postcardcult.com/articolo.as ... sezione=11