Cravenroad7

Sul blog di Smokyman c'é un' intervista ad Alan Moore, dove l'autore si domanda perplesso perchè la DC abbia ripreso i suoi personaggi di Watchmen per delle serie "prequel", visto che lui li ha sempre considerati funzionanti solo all'interno di quella storia, li ha creati e li fa funzionare "coralmente" solo per quella storia...

A mio parere, la cosa fondamentale è che si lasci piena libertà agli autori. Se questi vogliono riprendere il personaggio, bene; se preferiscono invece che chiuda la propria vicenda nelle 110 pagine, bene uguale. Sarebbe deleterio forzarli, sia in un senso sia nell'altro; ma non credo che accadrà, mi sembra che la collana sia gestita in maniera tutt'altro che rigida.

Si, ma dal punto di vista "grafico/estetico" il simpatico vecchietto Ichi è il Zatoichi di Kitano.

Scusate, qualcuno sa per caso se in futuro sono previsti albi riguardanti la Storia d'Italia?

Non importa il periodo storico: antica Roma, medioevo, età moderna... va tutto bene. Mi basta che si tratti di storie ambientate in Italia.

l'importante è che la smettano con gli western.

Nooooooo!
mai smettere col western!
lunga vita al western!!!

Nell'introduzione del primo numero c'è un accenno anche al western.

God save the Western!

Storia notevole, ma gli manca quel guizzo che lo avrebbe allontanato da una routine legata ad un certo tipo di "inevitabili circostanze" dettate dal periodo storico.
Comunque mi è piaciuto.

L'ho letta anch'io. Pur riconoscendo la grandezza de Il boia di Parigi devo dire che questa storia non la considero al di sotto della prima. Sono storie completamente diverse ma questa mi è piaciuta davvero molto. I disegni sono molto meritevoli, gli bastavano solo quel tocco in più per essere perfetti. Copertina come sempre favolosa. La storia secondo me non è banale e si fa leggere molto bene.

a me ha fatto impazzire.
Unico problema, l'ho divorato, l'ho letto di getto e solo successivamente ho riguardato i disegni.
Ci sono delle scene che sono degne di nota, le ho riguardate nel dettaglio per minuti

Fra le due storie non c'è paragone...

ho letto ieri il secondo numero e, anche se inferiore al primo, l'ho trovato davvero bello. in realtà il soggetto non è nulla di particolare e ma è compensato dalla sceneggiatura di recchioni, davvero ben fatta: non ci si annoia un momento, anche nelle tavole in cui non c'è dialogo(belle per questo). ho trovato molto interessante lo stile dei disegni: accardi si ispira all'arte giapponese (ad esempio a pag. 38-39-40-41) e al manga (da pag. 59 a 63, dove utilizza anche i tipici "retini").
la copertina è qualcosa di meraviglioso e, credo, invogli ancora di più a comprare il fumetto.
mi pare che questa serie sia stata progettata proprio bene e il fatto di non avere personaggi seriali permette agli autori di cimentarsi ogni volta in nuovi generi.

ho finalmente potuto leggere pur eil secondo numero della collana. il giudizio rimane positivo , questa serie è favolosa e intelligente .
riguardo la storia, si vede che Recchioni puo fare Recchioni in modo piu libero rispetto alla serialità di Dylan Dog in cui tutto è piu rigido ( bisogna rispettare i canoni bonelliani) , si vede nello svuluppo della sceneggiatura con la classica suddivisione rapida, due o tre vignette in stile americaneggiante che lo rende il Gart Ennis all'italiana ( anche per il suo status di "rock star" del fumetto )
la storia vola via tutta di botto , come è nello stile di recchioni ( la sceneggiatura è piu visuale che letteraria) e anche se non è nulla di innovativo è cmq una bella storia.
i desegni mi sono piaciuti molto, Accardi in alcune tavole richiama alla memoria il tratto di Takehiko Inoue ( immagino si sia ispirato pure a lui tra i tanti aturoi orientali a cui ha reso omaggio) per quanto riguarda il tratteggio fine , i retini e la rappresentazione della dinamicità ( le sottili linee stilografate) .
non facico paragoni con il numero precedente, poichè la collana mostra storie di genere completamente diverso, quindi il giudizio puo essere solo a scopo di analisi sulle poetiche degli sceneggiatori di turno .

veramente ho trovato recchioni più controllato in questo albo che su dylan dog.