Cravenroad7

E' vero, qui Recchioni si è dato una regolata e io sinceramente lo preferisco così, un po' più sobrio ma comunque brillante. Scrivere delle "spacconate" l'ho trovato (quasi) sempre un suo limite, con questa storia invece ha dimostrato di essersi in qualche modo evoluto, mantenendo però la sua impronta. Forse questo era già successo in parte ne Il giudizio del corvo ma li ci ho trovato più che altro tanto mestiere e poca anima. Questo albo è di tutt'altra pasta, bravo

Shusssto .
Era quello che volevo dire anche io nei precedenti post .

Non intendevo denigrare o lamentarmi del formato/concept attuale su cui navigano Le Storie, quanto del fatto che per una volta che la SBE prova un approccio differente/interessante, questo si ritrovi soffocato in 110pp e non più .
Nel senso 110pp e poi addio a tutto quello che c'era dietro, davanti e di mezzo. Reset di ogni personaggio, ambientazione o setting. Auto-seppellimento .
Uno spreco se si pensa alla caratura degli autori coinvolti e delle capacità dimostrate (sinora).
Anche se non è detto che poi gli stessi autori vorrebbero riprenderli, quei filoni, o abbiano altre idee di svilupparci sopra...ma ne dubito parecchio .

Non ho mai parlato, tra l'altro, di imbastirci su delle classiche serie mensili a mono-protagonista made in Bonelli - mi basta il neonato Saguaro, nella sua asfittica aderenza al canone SBE, e sottolineo la "S" -, perchè non credo sia indispensabile ricorrere soltanto a questo tipo di formato per dar rilievo ad un filone.
Si possono anche aprire modalità diverse come cicli, (mini?)saghe, stagioni, distribuite non in successione, come altri fumetti e case editrici hanno già fatto. Da tempo .

E' vero che spesso è meglio il pasticcino delizioso che la torta da ingozzamento.
Ma è sempre meglio sapere dove andarlo a ritrovare quel pasticcino, per non perderne il gusto .

ALOHA TO THE PASTRIES

Per curiosità, avete mai letto Un uomo, Un'avventura? Anche lì c'erano decine di personaggio memorabili che nascevano e morivano in poche decine di pagine. Eppure non credo che nessuno se ne sia mai lamentato, anzi, la serie viene tutt'ora ricordata come uno dei fiori all'occhiello della casa editrice. Del resto, mi sembra che Le storie lasci agli autori la possibilità di gestire i propri personaggi come meglio credono: se vogliono farli tornare sono liberi di farlo (e infatti Recchioni lo farà), altrimenti tanti saluti e sotto con qualcosa di nuovo. Meglio di così...



A me sembra che il personaggio sia un classico della letteratura "di genere" giapponese: quanti sono i film o i fumetti in cui compare lo spadaccino cieco o comunque menomato, apparentemente innocuo ma invece pericolosissimo? Personaggio che oltretutto è stato ripreso anche in Star Wars, quindi francamente non ci vedo niente di troppo bizzarro o di "recchioniano".

il vecchietto Ichi... E' il Kitano di Zato(ichi).

Secondo me questo stile che definite sobrio, Recchioni almeno in Bonelli l'ha sempre usato (su Dylan sicuramente, e scommetto che sarà così anche su Tex), quindi non mi ha stupito molto, anzi, è stata una piacevole conferma.

Ottima storia e disegni molto belli.

No.
Il riferimento è a Zatoichi, figura popolare giapponese.
Di cui Kitano ha fatto un film, tra i molti.

Ma il format è appunto questo. E non è soffocante e/o limitante per le storie: funzionano splendidamente così. Se si desiderano semplicemente più pagine, ci sono i Romanzi Bonelli. Ritornare a proporre una serie - per quanto non me ne dispiacerebbe affatto, soprattutto se vi fossero in cantiere idee fresche e moderne - avrebbe significato continuare sullo stesso solco della tradizione. Le Storie è tutt'altra cosa rispetto al solito personaggio seriale!

Se rileggi il paragrafetto dopo quella citazione, si capisce che quando mi riferivo ad altre soluzioni, non intendevo uno sviluppo da serie-regolare canonica.
Anzi, proprio il contrario .
Tra l'altro anche Skeletor aveva accennato a qualche diversivo simile al mio, ma vedo che da quell'orecchio è dura la strada per farsi capire dagli spadatrattisti

Lo ripeto, a me il formato piace.
Ma mi suona come un "vorrei, ma non posso: oltre".
Ed è già tanto, quindi apprezzo

ALOHA

Ma tesoro a me la tua erudita sintassi piace, altro che spada tratta !!
La Strega si prostra, inerme, al tuo spadone !





Mica c'è bisogno di aspettare un mese. Una a settimana si può fare benissimo !

Scusa, avevo saltato la seconda parte!
Ma la sostanza cambia di poco. Questo formato è compiuto in sé stesso. Non è espressione di un ripiego per incapacità, scarso coraggio, o mancanza di volontà di fare altro.
Ciò non toglie che io sia favorevole anche ad altri eventuali esperimenti: cicli, stagioni, saghe ecc.

Uno Spadatrattista.

C'è una cosa che non capisco, e che chiedo a chi ritiene che i primi due albi della collana avrebbero meritato seguiti, miniserie o spin-off: come dovrebbero essere Le storie perché le troviate pienamente soddisfacenti e completamente concluse nelle 110 pagine di cui dispongono (ovvero perché non pensiate: "Ci starebbe bene una prosecuzione di qualche tipo!")?

Non saprei, ma quando sono alla frutta preferisco sfoderare una Williams o delle Abate, piuttosto che la Spadone:



E visto che ci sono da sguianare le armi (bianche?) dell'erudizione, aspettatevi prossimemente L'Excalibur della retorica, la Murasame della perifrasi, la Stormbringer della postumanistica, o la DragonSlayer della parabasi

ALOHA ALLE PERE, A FIL DI LAMA

Per spadone, la Strega intende l'arguta penna d'Oca che intinta con sagacia, ferisce più di una katana !
Tu dunque sei la Nodachi de noatri !

Ps: le pere mi solleticano. Adoro il gusto dolce del frutto.

Dopo tutti questi doppi sensi su pere&spadoni fatico a darti una risposta seria
Aspetta che consulto il mio editor di fiducia...

[...]

...mah, a bocce fredde - aridaje - direi che fare meglio di così con 110pp a disposizione mi sembra arduo.
Diverso il discorso se si impostasse un mensile "contenitore" raccogli-schegge/spinoff/minicicli, con possibile serializzazione, ma a-periodica. Qualcosa di simile ai magazine giapponesi.

E comunque ora che ci penso - le pere devono essersi raffreddate del tutto, keppekkato - in SBE si sono viste cose come Storie di Altrove o Asteroide Argo, che vivono "a parte" dal protagonista-ispiratore (lo spin-on) e sviluppano altre tracce.
Non che mi facciano impazzire (specialmente la seconda) però propongono un altro formato, con altra cadenza.
Se ci soni riusciti con questa roba, non vedo il perchè bisogna irrigidirsi a riccio se per il samurai (ad esempio) del Rrobe ci si augura un mezzo ritorno, uno sfogo narrativo maggiore, una qualche apparizione semi-ciclica/per stagione, magari non solo da protagonista, in una mini-saga.
Cosa che dalle news riportate non pare così remota .

In 110pp., comunque, meglio di così non si può fare .
Anche solo per introdursi dando luce a personaggi, temi, stili e contesti.
Il problema è spegnerli.

ALOHA


@dogares: anche a me piace farmi solleticare dalle pere. Ma non necessariamente per palato

In attesa di leggere pure io, dico la mia sulla questione del formato: per me va benissimo che ci siano storie autoconclusive, anzi ormai le preferisco, come Leo Ortolani sono convinto che le storie migliori abbiano un inizio, uno svolgimento e una fine. E che se le storie erano state previste così, sfruttarle più a lungo solo per sfruttare la popolarità del personaggio, senza un'idea forte alla base, sia una pessima idea. Dire 'peccato che ci sia solo un albo dedicato a quel personaggio' per me è sbagliato, PROPRIO PERCHE' quel personaggio occupa un solo albo, probabilmente è riuscito così buono.
E capisco che il formato della singola storia autoconclusiva sia un formato perfetto per sperimentare ambientazioni e genere poco canonici all'interno della SBE. Però un pò dispiace che quando si tratta di realizzare serie di durata più impegnativa, alla fine non ci si fidi mai di queste sperimentazioni, e finora si sia quasi sempre deciso di puntare su serie più tradizionali (saguaro è il caso più eclatante), oppure di appesantirle con elementi più classici (tipo dix, soprattutto). per fortuna, ci sono state eccezioni (caravan), e altre se ne vedono all'orizzonte (dragonero diventa una serie regolare, ma soprattutto penso agli orfani).
Perchèè un peccato, con gli altri media che in questi decenni si stanno rivoluzionando, che ancora il fumetto italiano sia ancora così ancorato all'idea del pistolero tutto d'un pezzo come unico tipo di fumetto avventuroso/leggero possibile.