Cravenroad7

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#314 - I segni della fine
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 Oggetto del messaggio: Re: #314 - I segni della fine
MessaggioInviato: lun nov 12, 2012 2:02 pm 
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Iscritto il: mer giu 27, 2012 1:35 pm
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Le comparsate di comprimari delle prime storie non mi stanno comunicando un "ritorno alla classicità", ammesso che questo sia quello su cui Gualdoni punta...

...attendendo che rispunti God da "La casa infestata" (questione di qualche mese, a mio parere...).

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 Oggetto del messaggio: Re: #314 - I segni della fine
MessaggioInviato: lun nov 12, 2012 7:05 pm 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
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Il concetto di classicità, ammesso che di classicità si possa parlare a ragion veduta, è presente in storie come "Morte Apparente" ( qualsiasi sia la riuscita della stessa ) e "Qualcuno sul Fondo".
Il ripescaggio di Gualdoni di molti personaggi passati è, IMO, cmq meritevole, visto che di personaggi dimenticati nell'oblio, Dylan Dog ne è pieno.
Cioè avrebbe funzionato uguale se DyD si fosse rivolto ad un esperto di mitologia antica sulla faccenda dei simboli ebraici ( tnt per stare nella storia del mese ), ma perché farlo, quando il buon rabbi Allen era lì nel freezer ??
Si può discutere sulla capacità di Gualdoni di fare questa operazione con sagacia, ma ripeto che per me l'idea è meritoria.

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 Oggetto del messaggio: Re: #314 - I segni della fine
MessaggioInviato: lun nov 12, 2012 9:03 pm 
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Iscritto il: mer mag 30, 2012 10:42 am
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dogares ha scritto:
Il concetto di classicità, ammesso che di classicità si possa parlare a ragion veduta, è presente in storie come "Morte Apparente" ( qualsiasi sia la riuscita della stessa ) e "Qualcuno sul Fondo"


Su questo sono d'accordissimo, riguardo al ripescaggio di personaggi storici della testata è una buona idea ma fatta nel modo sbagliato a mio parere. Come ho già scritto in un vecchio post gradirei un uso più intelligente dei suddetti, mentre con Gualdoni mi sembra un contentino per nostalgici, poche pagine e poi via, tanto per far assaporare un po' di classicità (rimanendo in tema).

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 Oggetto del messaggio: Re: #314 - I segni della fine
MessaggioInviato: lun nov 12, 2012 10:00 pm 
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Iscritto il: mer giu 27, 2012 1:35 pm
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Mr. Wilson ha scritto:
dogares ha scritto:
Il concetto di classicità, ammesso che di classicità si possa parlare a ragion veduta, è presente in storie come "Morte Apparente" ( qualsiasi sia la riuscita della stessa ) e "Qualcuno sul Fondo"


Su questo sono d'accordissimo, riguardo al ripescaggio di personaggi storici della testata è una buona idea ma fatta nel modo sbagliato a mio parere. Come ho già scritto in un vecchio post gradirei un uso più intelligente dei suddetti, mentre con Gualdoni mi sembra un contentino per nostalgici, poche pagine e poi via, tanto per far assaporare un po' di classicità (rimanendo in tema).


Quoto :)

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 Oggetto del messaggio: Re: #314 - I segni della fine
MessaggioInviato: lun nov 12, 2012 10:24 pm 
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Iscritto il: dom set 16, 2012 12:28 pm
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Ho una domanda da porvi, con un bello SPOILER dentro:

Il marito che uccide la moglie, nelle ultime pagine, che funzione ha? A me è parso fuori contesto, inserito senza capo e coda; non riesco a cogliere il perchè di questa scena.
Quindi, la domanda è la seguente: non ho capito qualcosa io oppure anche voi avete avuto la stessa impressione?


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 Oggetto del messaggio: Re: #314 - I segni della fine
MessaggioInviato: lun nov 12, 2012 10:59 pm 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
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Località: Milano
Spoiler!
La sola spiegazione che do a questa scena è che il passaggio della casa influenzi anche chi vi è vicino. + un piccola strizzata d'occhi a due numeri prima.


Circa il ripescaggio: in effetti, Wilson, la Strega parlava dell'idea del uso dei personaggi passati.
Che poi Gualdoni a volte li metta lì tanto per metterceli, è palesemente vero.

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 Oggetto del messaggio: Re: #314 - I segni della fine
MessaggioInviato: lun nov 12, 2012 11:25 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
Messaggi: 6992
Località: Inverary 2.0
OldSnake ha scritto:
Ho una domanda da porvi, con un bello SPOILER dentro:

Il marito che uccide la moglie, nelle ultime pagine, che funzione ha? A me è parso fuori contesto, inserito senza capo e coda; non riesco a cogliere il perchè di questa scena.
Quindi, la domanda è la seguente: non ho capito qualcosa io oppure anche voi avete avuto la stessa impressione?


Cara VecchiaSerpe...
pur non disponendo dell'encefaloscopia del Gualdo, io un pajo di idee sulla funzione nell'economia della storia di quei mini episodi a margine...ce l'avrei :

Spoiler!
1) Servono a stemperare la tensione evidenziando lo sprofondo nel grottesco-goliardic horror, di contorno alla casa semovente.
O almeno dovrebbero, perchè in realtà sforano nel penoso, per quanto gratuiti e buttati a casaccio, sul breve :?

2) Resettano qualsiasi credibile spiegazione data alla polizia :o .
Nessuno gli crederà se continuano a sostenere che hanno visto la casa semovente, alla fine.
Follia per follia, qualche coltellata in più ci può sempre stare.
Ed infatti è proprio Jenkins a prendere appunti sul caso della "targa" da denunciare 8-) (p. 96.v)



ALOHA

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 Oggetto del messaggio: Re: #314 - I segni della fine
MessaggioInviato: mar nov 13, 2012 10:29 am 
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Iscritto il: mer giu 27, 2012 1:35 pm
Messaggi: 2258
Secondo me Gualdoni ha ancora qualche problema a riempire 94 pagine di sceneggiatura; Questo spiegherebbe la "squilibratura" tra una prima parte episodica (con pagine e pagine sul treno in corsa) e una seconda che cerca di imbastire un intreccio ( Hellborn e compagnia) ma esso esce monco e semplificato..
...anche certe storie di Sclavi presentavano "a parte", ma ovviamente lì ispirazione e talento ci mettevano del loro.

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 Oggetto del messaggio: Re: #314 - I segni della fine
MessaggioInviato: mar nov 13, 2012 10:50 am 
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Iscritto il: mer feb 29, 2012 12:49 pm
Messaggi: 128
Ehm "Qualcuno" insiste nello scimmiottare alcuni schemi narrativi tipici del Maestro Sclavi ma malauguratamente non ci riesce proprio :cry: ...


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 Oggetto del messaggio: Re: #314 - I segni della fine
MessaggioInviato: mar nov 13, 2012 12:35 pm 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
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...oppure prova, con le sue capacità, a far tornare Dylan nelle sue atmosfere.
Magari ci riesce come nell'ultimo breve del gigante numero 21, magari no come qui.
Ma almeno ci prova. Che dici ? Kiss a Vikt !

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 Oggetto del messaggio: Re: #314 - I segni della fine
MessaggioInviato: mar nov 13, 2012 2:13 pm 
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Iscritto il: mer mag 30, 2012 10:42 am
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Beh se è così spero proprio che riesca nel suo intento anche sulla serie regolare!

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 Oggetto del messaggio: Re: #314 - I segni della fine
MessaggioInviato: mar nov 13, 2012 3:45 pm 
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Iscritto il: mar giu 28, 2011 11:09 pm
Messaggi: 63
Mr. Wilson ha scritto:
Beh se è così spero proprio che riesca nel suo intento anche sulla serie regolare!

quoto anche io :D


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 Oggetto del messaggio: Re: #314 - I segni della fine
MessaggioInviato: ven nov 16, 2012 3:31 am 
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Iscritto il: mar dic 27, 2005 1:38 am
Messaggi: 1105
La storia in sé l'ho trovata godibile: il fatto che alcune parole abbiano un potere inimmaginabile se usate e scritte in una certa maniera, è molto affascinante (la storia c'insegna: Der Golem).
Quello che ho trovato antipatico sono alcune lungaggini a livello di testi. Ovvero: alcune frasi sono didascaliche e fuori contesto. Sono state scritte per descrivere, per spiegare (cos'è un writer, cosa sono le tag? Leggete questo albo e lo scoprirete!). Anche alcuni dialoghi e esternazioni le ho trovate forzate. Ma nel complesso non posso dargli un voto negativo.

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BenVenutI iN GolConDa!


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 Oggetto del messaggio: Re: #314 - I segni della fine
MessaggioInviato: lun nov 19, 2012 11:02 am 
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Iscritto il: ven ott 02, 2009 8:35 pm
Messaggi: 1484
Località: I'll see you down in Arizona bay
SPOILER


Letto con molto ritardo, mi accodo al giudizio generale: storia da 6.
Albo privo di qualsiasi guizzo, e forse proprio per questo scorre velocemente; fin dalle prime pagine si intuisce dove l'albo andrà a parare. Quando Dylan incontra il rabbino Allen avevo sperato in qualcosina in più ma alla fine si è rivelata un'apparizione troppo fugace...peccato :roll:
Diciamo che la storia è più da 5-5,5 e raggiunge il 6 per i disegni che ho trovato gradevoli.

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"I'm on the outside, looking inside, What do I see...Much confusion, disillusion, All around me."

https://www.youtube.com/user/SchizoidMan88


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 Oggetto del messaggio: Re: #314 - I segni della fine
MessaggioInviato: mar nov 20, 2012 5:27 pm 
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Iscritto il: ven nov 28, 2008 6:30 pm
Messaggi: 8883
Località: Chieti
CONTIENE SPOILER

A pagina 14 viene fugato ogni dubbio sulla natura degli incidenti e le restanti 80 pagine sono superflue.
Il soggetto svela immediatamente l' idea di base; il problema non è questo, ma è lo sviluppo troppo scontato e raccontato senza guizzi, pur formalmente corretto.
Avevo criticato "Il crollo" per la poca chiarezza nella spiegazione degli accadimenti, ma la scontata semplicità di questa storia mi ha annoiato non poco.
Le sequenze horror non colpiscono abbastanza, non tanto per i contenuti (come idee l' uomo murato vivo e la megera inabissata nella cabina telefonica sono buone) quanto perchè architettate senza mordente. Mi è parso che l' autore abbia voluto mettere dei tocchi splatter o grotteschi, ma solo perchè doveva, senza convinzione nè ispirazione e soprattutto senza superare certi limiti.
I personaggi sono senza spessore a partire dal cattivo, uno dei più anonimi che ricordi.
I dialoghi sono troppo spesso privi di spontaneità ed eccessivi. Lo scambio fra i due operai nell' ultima tavola mi ha fatto venire l' orticaria.
Il finale è troppo semplicistico: Dylan e il ragazzo agiscono con una sincronia, l' uno facendo l' irruzione e l' altro disegnando i simboli per terra, inspiegabile in mancanza di un piano preconcordato; il piano è, fra l' altro, assurdo poichè decidere di far crollare la casa equivale a suicidarsi... salvo che lo sceneggiatore decida che il crollo debba casualmente uccidere tutti i cattivi e risparmiare i buoni.
Giovà, il mio umilissimo consiglio (da lettore e non certo da uno che sa scrivere) è: più spontaneità e voglia di colpire il pubblico, non di preservarlo da traumi edulcorando la pietanza ed imboccandolo con stucchevole amorevolezza! Se ti è consentito.
Gualdoni ai suoi esordi, soprattutto con le brevi, mi fece un' eccellente impressione. Io credo che la stoffa ci sia e che molti aspetti in lui criticati, anche tecnici, siano frutto non di inadeguatezza ma di precise scelte (che ovviamente non condivido).

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"Non è morto ciò che in eterno può attendere, e col volgere di strani eoni anche la morte può morire."


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