Cravenroad7

E vabbè...se bisogna fare questo sforzo...

Mica c'è bisogno di fare la troia per scopare ( scusate l'eleganza dei termini, ma riporto....).
IO certo non lo facevo per questo ! Però è capitolo, per fortuna, chiuso da tempo.
La sbornia di ieri mi rende poco lucida, sorry...

ldss: Tenevo a precisare.

Massì,dogares,era per sdrammatizzare
Purtroppo sbarby siamo troppo lontani

Io sono eskort.

Piacere, Francesca.




(scusate, non ho resistito)

A due o a tre porte ?? Io prima della modifica, ero per forza a due. Ora a tre.

Voto anche io questo post a post dell'anno
Entrando un pò più nell'argomento: Nikolaj l'apologia della prostituta non l'ho proprio capita. Non importa affatto come la vedi tu, non c'è niente di bello e sacro nel vendere il proprio corpo per denaro. Punto. Senza maschilismi e senza papponi di mezzo. Fa schifo e basta. E il fatto che ci sia bisogno di questa "figura professionale", se fossi uomo mi farebbe vergognare a nome dell'intera categoria.

Non sono d'accordo ovviamente,prova a chiedere ad una prostituta di alto bordo di smettere,ti manda a quel paese all'istante
Guadagna un sacco di soldi
Io penso che sia un lavoro come un altro e che quindi vada rispettato
E poi i clienti hanno tutto il diritto di sfogarsi facendo cose che con le fidanzate o le mogli non farebbero
comunque siamo OT

Quando sei disperata, senza nessuno, quando ti si valuta soltanto per la perversione che sai dare, che inevitabilmente ti appartiene, che ti attira anche ( non lo nascondo e non faccio la vittima...) quando ti occorrono tanti soldi per convivere con quello che sei e per diventare quello che la natura ha fermato in parte, i compromessi e le cose ributtanti ti passano in secondo piano. Ti scivolano via, come la pioggia. Ma, come la pioggia stessa, ti lasciano un alone di insana umidità, che ti si appiccica all'anima e te la rende pensate, sofferente, squallida.
Quando fai l'amore con uno che ti offende per il gusto di farlo, con uno che è indifferente a ciò che senti, con uno che ti tratta come una bambola gonfiabile, con chi ti piace ma non puoi dirlo e anche se lo dicessi, a lui non frega niente, vedi il mondo caderti addosso.
E' una parabola di disprezzo ti segue per sempre.

Certo che se hai da ridire anche sugli interventi smaccatamente femministi non ne usciamo più
Scherzi a parte.
Ciò che è sacro [in senso rigorosamente laico] nel mestiere di prostituta è il concetto di scelta. Una conquista poderosa.
Nel momento in cui una donna esercità la sua libertà [ecco perché escludevo sfruttamenti e deviazioni varie] nell'utilizzare il corpo come meglio crede, compie un atto miracoloso, una piccola rivoluzione. C'è dignità, e molta.
Dalla donna in miseria che decide di prostituirsi fino alla escort d'alto borgo: chi compie scelte difficili in piena padronanza di se stessa e nel rispetto della propria libertà, credo sia solo da rispettare.
È un po' il discorso dell'altra volta, relativo all'autolesionismo sentimentale della lady: potrà anche essere moralmente deprecabile sacrificarsi fisicamente per un uomo, ma ognuno è meravigliosamente libero di farlo.
La libertà è anche libertà di fare cose giudicate orrende e "schifose", sempre che non vadano a danneggiare nessuno. E quando ci si trova davanti a scelte di questo tipo, a mio avviso, è sempre problematico entrare nel merito, contestare, pretendere di fare meglio o condannare.

Si ? Io ti parlo di me, non faccio esempi in generale poiché detesto chi cataloga gli altri ( siano essi omosessuali, etero, trans, prostitute, casti, perbenisti ecc...ecc...), e ti dico che la scelta libera cui fai riferimento di fatto non era reale.
Cioè nessuno mi ha mai sfruttata, nessun mercato di alcun tipo, i soldi che portavo a casa erano miei e miei soltanto, eppure non mi sono mai sentita libera, facendomi sc.....are per soldi.
Perché a monte c'era e c'è una società schifosa, che mi ha obbligata ad una scelta di quel tipo. Mi ci ha obbligata per indifferenza, cretineria, pregiudizio, cattiveria. Che poi esista una persona che di libera scelta pensa a prostituirsi, penso sia vero ( io lo scelsi liberamente...) ma anche lì ( e sempre di me ti parlo...) dipendeva dall'ambiente in cui ero finita, dal modo di vedere la mia sessualità, e di specchio da come la percepivano gli altri.
Di nobile, nel caso mio, c'era poco o niente.

Fare una scelta libera non significa sentirsi liberi. Ma anche da "prigionieri" si può mantenere una forte dignità.
Anche perché altrimenti saremmo tutti da disprezzare, in quanto perennemente condizionati dalla "società schifosa" a fare qualcosa piuttosto che qualcos'altro che magari ci piace di più.
Chi può sentirsi davvero libero in questo meccanismo? Nessuno.
Ciò non toglie che il nostro personale nucleo di dignità possa essere mantenuto esercitando il nostro limitato volere razionalmente e disponendo di se stessi nel rispetto degli altri fino alla fine.
Se sei sul lastrico puoi prostituirti, o magari ucciderti, o uccidere qualcun altro per derubarlo. Nessuno dei tre casi ti farà sentire libero, ma moralmente non si equivalgono.

Nikolaj, se una donna sceglie di fare tanto sesso fa tanto sesso, non diventa una prostituta (cioè prendendo soldi in cambio). Compiono determinate scelte perché non ne hanno altre da compiere. Non c'è nessuno che fisicamente le costringe, ma è la società che lo fa. Per una donna trovare lavoro è tre volte più difficile che per un uomo, e questo già se hai tutte le carte in regola. Se sei straniera, senza permesso di soggiorno, senza istruzione, se sei anche italiana ma disperata e senza materialmente nessun'altra via d'uscita, sei costretta. Se poi parliamo delle escort, il discorso cambia di poco: anche se ora sono d'alto bordo, non significa affatto che vengono da una famiglia ricca o anche semplicemente benestante. Mai conosciuta una, e ne ho conosciute parecchie quando lavoravo ad un cortometraggio sul tema all'università.
Sorvolo poi sulla frase di lady "E poi i clienti hanno tutto il diritto di sfogarsi facendo cose che con le fidanzate o le mogli non farebbero" perchè è semplicemente incommentabile. Qualcuno però le spieghi che l'uomo non è una bomba ad orologeria carica di spermatozoi pronta a scoppiare, quindi non deve "sfogarsi", e se loro non vogliono chiedere alla moglie di fare sesso anale si tengano il fatto che non lo faranno, non è un problema di una povera ragazza che di certo non è arrivata in Italia per aprire le gambe come fosse una bambola gonfiabile.

sarà anche incommentabile,ma è la verità,mia cara
Possibile che tu debba sempre buttare tutto sul femminismo?
Donne povere vittime e uomini stronzi?
Esci dal tunnel ,per cortesia

P:S: per alcune ragazze la prostituzione è l'unico modo per andare a letto con qualcuno
Ti prego,leggi"La voce negata" del Gigante in edicola....

Siamo tutti vincolati in qualche modo dalla società; dunque, non essendo liberi, non possiamo essere dignitosi? No, ci sono scelte e scelte.
Le critiche alla prostituzione mi sono sempre parse un retaggio del paradigma maschilista-cattolico: maschilista [le donne non hanno libertà di scelta]-cattolico [non sei libero di disporre a tuo piacere del corpo].
Non a caso nelle culture pagane le cortigiane erano figure di assoluto prestigio, o addirittura venerate come divinità.
Per quanto mi riguarda, la prostituta equivale alla ballerina, alla ginnasta: una donna che utilizza il corpo per lavorare.
La differenza è che la prostituta fa sesso, e in una società come la nostra, in cui il sesso è criminalizzato, represso e manipolato [dall'influenza congiunta della cultura cattolica e dei poteri costituiti - leggasi Marcuse e Foucault], questo viene ancora percepito come "sporco", indecoroso. Anche dalle prostitute stesse, ovviamente, che in quanto donne sono costantemente sottoposte a questo tipo di mentalità, interiorizzandolo.
Ci sono donne che in condizioni disperate rubano, si uccidono [talvolta insieme ai figli], mandano i bambini a chiedere l'elemosina. Altre si prostituiscono.
Stesso identico discorso per le pornostar, molte delle quali sono artiste raffinatissime e persone splendide.
Ritorno all'assunto iniziale: ci sono scelte e scelte, ma non tutte si equivalgono moralmente.


Almeno, questo è il mio pensiero.