Cravenroad7

letto in più riprese.
L'ho comprato solo per Bacilieri perchè lo ammiro, nonostante i suoi disegni spesso sembrino banali.
Alcune tavole sono spettacolari, altre servono solo per creare continuity alla storia.
Lo stile fantascienza, infatti, non mi è affine, ma Serra e Bacilieri hanno provato ad inventarsi qualcosa di nuovo.
non male

ottimo.
disegni veramente superbi, un piacere per gli occhi.
la storia scorre, fra momenti un pò più lirici e altri più avventurosi, ben scritta, senza grosse lacune di sceneggiatura. con qualche riferimento neanche troppo celato ai classici del genere. un buon acquisto, unica lacuna il prezzo di copertina che mi pare alto.

Il suo "tocco" o si ama, o si odia. Questa è secondo me la peculiarità principale di chi ha uno stile personale, e non banale. Forse abbiamo due concetti diversi di banalità.

sembrino a chi?.

NO NO, non deve trattarsi di banalità!

Bacilieri è uno che o lo ami o non lo sopporti proprio.

Io lo amo.

"Romanzo" di enorme bellezza e semplicità, ricolmo di idee brillanti e sceneggiato con enorme cura e una sorta di "delicatezza fanciullesca" nel delineamento delle psicologie dei personaggi. Rimarrà un classico.
Da sindrome di Stendhal Bacilieri. Veramente, lui è DIO.
Comprate, leggete e piazzate in bella vista nella vostra collezione.

SPOILER

Unico neo: i fur. Sia per concept che per design. Troppo citazionisti (Star Wars, Il signore degli anelli) e di indole "nanesca" parimenti prevedibile ("Non hai mai visto un Fur incazzato!!!").

Letto anche io. Mi ha sorpreso, pensavo fosse un'opera di fantascienza, è più una fiaba di ambientazione futuristica, per certi versi funziona, perché la lettura è molto snella e piacevole, concordo con joe sulla 'delicatezza fanciullesca', aggiungo che ci sono tante suggestioni che accompagnano la narrazione, suggerendo sempre più di quanto viene raccontato.
Però visto che di materiale alla base ce n'è tanto, incuriosisce la possibilità di approfondire l'opera di worldbuilding, e creare un'ambientazione più realistica, in cui le motivazioni dei cattive siano meglio giustificate e meno funzionali alla trama , probabilmente non sarebbe bastata una graphic novel, ci voleva proprio una miniserie, per avere la stessa facilità di lettura, e non appesantirla in stile 'il crollo'.
Ma è solo una curiosità, è un'opera validissima anche così, bisogna solo prenderla nel verso giusto. In ogni caso il discorso fatto mi fa preferire la prima parte dell'albo, in cui le due anime fiabesco/fantascientifico convivono meglio.
Nota particolare per i personaggi, pennellati con molta semplicità, ma anche molta maestria, senza avere caratteristiche stereotipate o estremizzate riescono tutti a essere molto carismatici e catchy. Cosa non sempre facile, ultimamente molti personaggi finiscono per oscillare fra il personaggio badass ipercaratterizzzato, e lo sciapone normale perfettino (il doc manhattan li chiama ripsettivamente bassista carismatico e precisino della fungia), Ezra e jim possono essere categorizzati a forza nell'una o nell'altra categoria, forse, ma di sicuro non è possibile ridurli così semplicemente.
Bacilieri non lo commento nemmeno, ha un tratto perfetto per raccontare la storia che si è prefisso dir accontare con serra, ci sono splash pages spettacolari, primi piani intensissimi e una giusta amalgama grafica dei diversi toni della vicenda: quello avventuroso, quello distopico, quello intimista, quello umoristico.
Davvero un'ottima opera, se la gioca con il primo Sime per il titolo di migliore graphic novel bonelli.

p.s: massima stima per la madre di tutte le citazioni (musical/cinematografica) nel finale

Figurati che le mie preferite sono Sighma e Mohican.

SIGHMA anche per me.

Sul pianeta perduto, ovvero il Serra che non ti aspetti: in passato l'autore sardo mi aveva annoiato con il suo tentativo di scrivere una fantascienza adulta ma alla resa conti tronfia e poco appassionante, ora mi ha (sorprendentemente?) divertito e, a tratti, perfino emozionato con quest'avventura lineare e volendo anche ingenua, sentito omaggio alla - ma anche interiorizzazione della - poetica miyazakiana. Così facendo, Serra recupera (o forse raggiunge; non lo conosco abbastanza bene da poterlo dire con certezza) una purezza dello sguardo che mi fa pensare nientemeno che all'ultimo Bertolucci, regista di quell'Io e te che - per coincidenza - ho visto solo pochi giorni fa: due autori affermati e realizzati eppure entusiasti, sinceri, pieni d'affetto per i propri protagonisti. Finalmente libero dalle pastoie della continuity "neveriana", Serra sembra qui aver ritrovato la gioia per la scrittura, e il risultato si vede.

La prima parte del romanzo scorre piacevolmente all'insegna dell'avventura più classica, ma è la conclusione che mi ha davvero colpito, specie nelle lunghe sequenze senza dialogo. Essenziale, per la riuscita dell'opera, il lavoro di Bacilieri, che con il suo tratto pulito e naif si dimostra illustratore perfetto per la fantascienza giocosa ed entusiasta di Serra. Alcune tavole lasciano a occhi aperti, sia per l'immaginazione profusa a piene mani sia per l'efficacissimo uso dei retini, e poco importa che alcune vignette (poche, a dire il vero) risultino meno rifinite e convincenti del solito. Un gran lavoro, il suo.

Tutto molto bello.

anche io ho apprezzato tantissimo la citazione nelle ultime pagine!

Riprendo da qui, forse mi sono espresso male...
Io adoro Bacilieri, ho tutto quello che ha creato fin dalle prime storie sulla rivista Cortomaltese (il tesoro degli imbala con soggetto di Mescola) . A Lucca comics ho comprato e fatto da lui firmare "adios muchachos", e "sweet salgari". Ho incontrato lui e Serra allo stand Bonelli e ho ritirato una stampa con tiratura limitata a 150 copie firmata da entrambi.
Se non lo adorassi non avrei fatto quanto detto. Quando dico che i suoi disegni sembrano banali intendo che spesso si scambia il suo stile con quello di un bambino e che molti non apprezzano quel suo modo di essere "giocoso".

Mi sono innamorato di Barokko a prima vista (uscito su comic art, ma raccolto in un volume se non erro) e suggerisco a tutti di gustarselo se possibile.

Concordo con the imp, una storia così sviluppata lungo una mini sarebbe stato molto interessante da leggere: raccontare il mondo dell'isola e quello del continente, imbastire una trama solida fino al congiungimento dei due mondi, magari con toni non dico piu realistici (l'atmosfera a mezzo fra La storia infinita e Il paese delle creature selvagge, specialmente nella prima parte, mi è piaciuta), ma giusto un pelo meno ingenui, piu duri e crudi nella realtà di Ezra. E approfondire anche il discorso Terra, perché le due astronavi viaggiavano verso quella zona dell'universo, stella della rimembranza, ecc.., avrebbe reso il tutto ancora piu affascinante. Peccato.

Anche così comunque la storia è molto piacevole da leggere, ha dei bei momenti e qualche bella trovata, ha pure Bacilieri (anche se qui certe cose mi son piaciute, altre un po' meno), ma niente di imperdibile.

Però occhio che l'ingenuità della storia è voluta e ricercata, non è frutto del caso: Serra scrive con piena consapevolezza, il tono della narrazione è esattamente quel che voleva essere. E secondo me le pagine che ci sono sono esattamente quelle che occorrevano.

Sìsì, sono d'accordo, il tono è esattamente quel che voleva essere, Serra non perde mai i fili della narrazione e si capisce benissimo che ogni pagina è come voleva il suo autore fosse; questo è senz'altro un pregio dell'albo, e trovo sia fra l'altro uno dei motivi per cui ci si senta soddisfatti nel leggerla (almeno per me è stato così).

Nella prima parte del mio post parlavo a cosa mi sarebbe piaciuto vedere in una eventuale mini, o almeno quello che la storia così come è mi ha suggerito. Per dire, in una mini, come ho detto, avrei trovato molto interessante sviluppare l'aspetto legato al di fuori del pianeta (il viaggio dalla Terra, ecc..), mentre in una storia unica è stato ovviamente e giustamente tralasciato.