Cravenroad7

oh, sei vecchio.

No, sono Triss.

trissavolo allora.

grazie del consiglio, rimatt.
ho recuperato la storia che mi hai segnalato, e l'ho letta: molto bella, in particolare mi ha colpito la scena di miranda che, per legittima difesa, uccide il santone che la stava violentando, e poi si sente in colpa per l'omicidio commesso.

entro di prepotenza in questo topic e dico che diso non mi piace per niente. ok, smarchiamo dalle 100 cose da fare prima di morire.

Da quando leggo Mister No ritengo che nello staff di questo fumetto ci siano stati disegnatori bravi almeno altrettanto quanto Diso (tipo Bignotti, Civitelli, Bruzzo (!!!),...), e non mi spiego perché le storie oggetto di quelle poche ristampe di storie specifiche (non seriali come fatto dalle Edizioni If) siano sempre (o quasi) le sue.

Vi leggo da anni e scrivo raramente (tranne in questi giorni a casa malato), soprattutto non scrivo su fumetti che conosco poco.
In 20 anni di letture varie non ho mai avuto il piacere di leggere Mister No. Ho letto, per collezionismo, per rispetto, per curiosità, l'almanacco di cui parlate.
Sulla storia non mi pronuncio più di tanto, non mi fa impazzire, ma per quanto riguarda i disegni mi unisco a chi di voi dice:



Mettere i colori in quel modo su uno speciale sulla vita di Bonelli non mi è piaciuto per niente.
La Bonelli è un colosso e se siamo qui a discutere è perchè hanno una forza editoriale pazzesca, ma stavolta hanno, a mio parere, ciccato. Mi sarei aspettato una colorazione alla Dylan Dog color fest, che rendesse vero valore alla ristampa.

hanno colorato come piaceva a sergio.

questo lo condivido al 100%

Strano che nessuno ha ancora scritto "Diso è un artista", e quindi che se non piace, siamo noi a non capire niente di fumetti.

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Io invece ho assistito al fenomeno opposto: il n° 100 di Mister No... in bianco e nero! Non ho idea di come sia a colori, ma di sicuro lasciati in bianco e nero, quei disegni spesso sono di una piattezza oscena! Mancano ombre, riempimenti... Credo quindi che una storia pensata a colori, debba essere sempre ristampata a colori... soltanto quelle però!

quello è mari...

Perché, c'è scritto da qualche parte che chi non apprezza un artista è un incompetente? Ce ne sono a bizzaffe, di artisti che a me non dicono niente, ma mica mi reputo incompetente: è questione di gusti.

Poi sì, per me Diso è un artista.

Ricordo, a tal proposito, l'appassionata difesa che ne ha fatto Giuseppe Barbati qualche anno fa, dopo che il suo (di Diso) arrivo su Tex aveva fatto storcere il naso ai puristi texiani. Difesa che si basava su aspetti puramente tecnici, come la sua abilità nelle scene dinamiche, il suo rispetto delle proporzioni, la capacità di rendere al meglio il movimento delle masse muscolari e via dicendo. Mi sarebbe piaciuto trovare il post in questione, ma buona parte del materiale all'epoca presente sul forum di Tex è andata persa.

Lo so, però quando io scrivo che non mi piacciono i soliti noti, non si arriva forse a darmi dell'incompetente, ma la questione di gusti è quasi negata, perché il fatto che sia un artista (definizione data tra l'altro, in sede di forum, da altri lettori di fumetti, non da un critico d'arte referenziato) annulla quasi la mia opinione. Magari sono troppo netto e brutale nell'esprimere il commento, ma quest'ultimo deriva sempre dall'aver già letto storie di questi disegnatori, che per quello che riguarda i miei gusti, non hanno apportato valore all'albo ma anzi ne hanno sottratto con il loro stile. E se ho diritto di lamentarmi e fare cattiva pubblicità a un fruttivendolo che mi ha venduto delle mele che a me non sono piaciute sebbene avessi chiesto un certo tipo (e quindi mi ha venduto un prodotto che non rispecchiava le mie esigenze), perché dovrei trattenermi in un analogo caso fumettistico? Sei artista in base a quanto è quotata una tua tavola? O in base alla tua versatilità?

Tornando a Diso, a me non piace semplicemente per il suo tratto, come quando ti piace o meno la grafia di una persona, anche se magari scrive poesie stupende.

Punto di vista IMO rispettabilissimo, niente da dire.

Sto leggendo un *raro* volume Oscar Mondadori dedicato a Mister No, contenente i primi 3 speciali.
Ho letto "Magia nera", storia del 1° speciale. La storia non è male, però pensare che è uscita in uno speciale, anzi proprio nel 1°, me la rende sopravvalutata...
Interessante la struttura narrativa, che parte con questo tizio che vuole ritrovare il cadavere del figlio mediante una seduta spiritica... tizio che ha tutta l'apparenza di essere il cliente che Jerry dovrà scorazzare per l'Amazzonia come al solito, e invece subentra Polansky, un fanatico cacciatore di cialtroni e truffatori, un rissoso puritano che condurra Mister No addirittura in galera!
Molto ben fatta l'inquietante scena della resurrezione del morto , e l'epilogo tra Jerry e il console, con un motto alla Eduardo De Filippo a proposito dei riti di magia nera: "Non è vero, ma ci credo."
Non so quanto ci sia di strategia editoriale nell'inaugurare la serie speciale di Mister No, nel 1986, con una storia del genere, proprio nell'anno di apparizione in edicola di Dylan Dog...

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Bellissimo "Uomini nella giungla", il 2° speciale raccolto nell'Oscar Mondadori che sto leggendo!
Storia avvincente nella sua linearità di fumetto avventuroso, ma con un protagonista in grandissima forma, con uno spessore caratteriale e un senso di giustizia che ne giustificano le mie preferenze assolute come personaggio a fumetti Bonelli.

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Concluso il libro contenente i primi 3 speciali, con la rilettura de "Il re del Sertao", storia della quale confesso di non ricordare molto, l'ho letta una volta sola vari anni prima di iniziare a seguire la Riedizione...
Storia ben rappresentativa del personaggio, ma che a mio parere è stata meno adatta dello speciale precedente per essere inserita nell'almanacco dedicato a Sergio Bonelli.