Cravenroad7

Grouuuchoooooo, la pistola!

Non sono un cliché dal '42!

Il problema è che non è facile utilizzare Groucho, ma questi manco ci provano... addirittura evitano il problema non facendolo proprio figurare nelle storie che cominciano fuori casa di Dylan e finiscono per strada...

Il top qualitativo si riesce a raggiungere soltanto nelle storie a firma GDG sapientemente "curate" da Oni ! Mala tempora currunt...

votO 4. Eppure era partito molto bene , con i personaggi che gradualmente recuperavano la memoria. "Il crollo" mi è crollato verticalmente con la faccenda dei nodi di hartmann. Lì ho cominciato a ridere irrefrenabilmente. Occasione persa per Dylan , poteva farsi ciucciare un po' di buonismo dal blobbone...

Arridatece Medda e Chiaverotti!!

Stavolta mi sono fatto infinocchiare..che tu sia maledetto, Rimatt!

Non mi è piaciuta per il semplice fatto di trovarmi di fronte ad una storia troppo verbosa, che poteva essere molto più lineare, e che nella sua complessità cerca di nascondere alcune magagne. Ultimamente la Barbato eccede in questo senso, troppo cerebrale, quando la storia, senza voli pindarici a livello di sceneggiatura, poteva essere allo stesso modo incisiva, dato anche il soggetto più che interessante. Davvero.. troppa carne al fuoco, e tra un flashback e uno sbadiglio, ho davvero fatto fatica a finire di leggerlo. Sicuramente i disegni non aiutano in tal senso, nonostante l'indubbio stato di forma di Freghieri.

Voto 5

<< C'era una volta un fumetto che si intitolava Dylan Dog, era di genere horror con buone dosi di splatter ma anche di romanticismo ed il protagonista faceva l'indagatore dell'incubo e spesso si innamorava delle sue clienti (si, c'erano anche i/le clienti). Aveva un amico inseparabile (INSEPARABILE!!!) di nome Groucho ed era considerato come un figlio dal suo ex capo ispettore, un certo Bloch (BLOCH!!!). Girava sempre (SEMPRE!!!) con un vecchio Maggiolone e ad ogni indagine si concentrava suonando il clarinetto (CLARINETTO!!!) o cercando di costruire un modellino di galeone (GALEONE!!!). Era stato ideato da un certo Sclavi (SCLAVI!!!) ed era scritto oltre che dallo stesso Sclavi anche da altri autori quali Chiaverotti, Mignacco, Ferrandino, Medda & c., Toninelli, Marcheselli ed Ambrosini. Le Storie erano molto belle, a volte facevano ridere altre volte facevano piangere, ma tutte (TUTTE!!!) o quasi, erano in grado di regalare forti emozioni e ti lasciavano qualcosa dentro. Come dite?? Da quanto tempo non lo fanno più?? Sinceramente non me lo ricordo..., 10...15 anni...forse qualcosa in più. Come dite?? Perché non lo hanno più scritto?? Non lo so e credo che nessuno lo sappia; ci sono stati in tutti questi anni innumerevoli tentativi d'imitazione (INNUMEREVOLI TENTATIVI!!!) ed in rari casi ne è scaturito qualcosa di piacevole ma nulla di più. Dai adesso si è fatto tardi è ora di andare a nanna.... >>

Mi sembra di andare un po' controcorrente, ma secondo me questa nuova uscita non è malaccio. Mi spiego, non è nulla di eclatante, tuttavia, in mezzo al nulla o quasi delle uscite recenti, devo dire che mi ha piacevolmente sorpreso. Voglio dire, rispetto ad un "Epidemia aliena", per me totalmente privo di idee, che cerca di acquisire un senso citando il passato e tirando fuori dal cilindro personaggi storici, questo risolleva, secondo me, il trend generale, anche se pure "Il giudizio del corvo" non mi era dispiaciuto. In ogni caso, devo dire che ha aiutato molto il fatto che ai disegni ci fosse Freghieri, che rimane uno dei miei disegnatori dylandoghiani preferiti. Anche la Barbato non mi è dispiaciuta, e non capisco francamente tutto questo astio nei suoi confronti, ci sono alcuni albi che personalmente ritengo molto buoni che sono stati sceneggiati proprio da lei (es Il sonno della ragione, Nebbia); in questo albo forse si poteva evitare lo spiegone da 11 pagine, però mi è piaciuto molto come ha introdotto i vari personaggi e l'uso dei flashback. Rilancio l'osservazione di qualcuno, ossia che tecnicamente Dyd non dovrebbe ricordarsi della vicenda di Xabaras e francamente ho temuto il peggio in quel punto dell'albo, ossia che rispolverassero di nuovo il passato per metterci una pezza! Ma così non è stato per fortuna... Voto 6,5

Astio ? Ah, stio !!

Desmond, ripetere i cliché non serve a fare Dylan Dog. Non solo, almeno....

Verissimo , ma sarebbe già un buon punto di partenza; invece ignorarli completamente o quasi vuol dire partire già col piede sbagliato. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti ed il generale malcontento è evidente
solo per citare i post più recenti.

Dog, tu hai perfettamente ragione, ma i cliché Dylandoghiani sono fondamentali e, purtroppo, questi nuovi autori non sono in grado di gestirli ( e non mi riferisco solo a quest'ultimo albo). Ecco perché...

Rispetto al PASTROCCHIO narrativo del mese ritengo più dignitoso lo speciale gualdoniano.

Oops dimenticavo...W la bella Dogares

grazie dolce Vikt !

Secondo me si esagera eh!
A questo punto, il discorso che fai lo si può estendere al Dylan Dog degli ultimi 10, 12 anni. Non è sicuramente colpa dell'annata 2012.

azz..finito di leggere dopo due settimane..manco GUERRA E PACE..non che la storia sia difficile da capire, ma è talmente noiosa e inconcludente che si fatica a starci dietro. voto insufficiente. il tema trattato era piu adatto a Martin Mystere .
passo falso di Paola Barbato, almeno per Dylan Dog, se la storia fosse stata destinata alla testata sopra citata sarebbe stato diverso .