Cravenroad7

A lui non sono piaciuti i disegni perchè il Dylan di questa storia si discosta molto dal suo Dylan ideale, quello di Roi

E con ciò? mah...



Si scusa Corrado...correzione automatica di Iphone che non avevo visto...

secondo me la prima parte spesa a raccontare dei vari killer era molto banale e fatta quasi per riempire le pagine di una storia che a mio parere se meglio sviluppata poteva anche risultare accettabile

Guarda che stavo rispondendo a Nyarla, mi pare, perchè aveva chiesto cosa centrasse Roi con questa storia, però avrà modificato il messaggio.

Sì, scusa Schiz, non ricordo perchè ma mi pare che avevo modificato il messaggio, forse perchè avevo scritto qualcosa frutto di un' interpretazione sbagliata dei post precedenti.

Tranquillo

Buona sera mi sono iscritto da poco.
Era un po che nn leggevo Dilan Dog, ma lo ho trovato addirittura peggio di qualche periodo fa.

IL MUSEO DEL CRIMINE
La copertina non mi era dispiaciuta, anzi l'ho trovata interessante.
Disegni nn mi sono piaciuti per nulla.
La trama e la sceneggiatura qualcosa di orribile e nauseante...tutto scontato che sembra scritto da dei bambini.

Voto personale: INSUFFICIENTE - aggiungerei IMBARAZZANTE

Giusto ma sono più le storie degli assassini del museo che la storia di per sè...che poi vedendo il finale non sarebbe stata male se sviluppata meglio...

Ho trovato a differenza di altri, questo albo godibile, il finale mi ha sorpreso e anche vedere il protagonista che si immedesimava nelle storie horror raccontate dal direttore del museo mi è parsa una idea azzeccata. I disegni di Mari però sono il vero plus di questo numero. Sono perfetti per la storia, danno quel senso di paura e angoscia che serve nella lettura.
Per me è quindi una storia più che sufficiente, non vado di certo a confrontare con le prime storie, x quanto mi riguarda non ha senso.
saluti

In realtà il commento in se, non ha senso, Allora che facciamo ? Non commentiamo?

voto 7

a me è piaciuto

Ciao a tutti! Sono nuovo del forum ed esordisco nel peggiore dei modi ossia commentando un albo di qualche mese fa (parecchi in realtà!) che, purtroppo è uno dei peggiori che io abbia mai letto di Dyd... Il motivo principale è che sostanzialmente le prime 65 pagine sono totalmente inutili alla trama principale, e su un totale di 98, direi che non è proprio un ottimo risultato. Sessantacinque pagine di racconti scollegati tra loro che poi, ai fini della trama principale, che si sviluppa nelle ultime 30 pagine circa, risultano privi di significato. Sessantacinque pagine in cui uno continua a domandarsi "Si, ma quindi?" sempre lì che t'aspetti che capiti finalmente qualcosa. Per non parlare poi di quanto avviene nel finale. E' ormai parecchio tempo che rimango deluso dagli albi di Dylan Dog e non riesco a capire se sono io ad essere cambiato dopo tutti questi anni, oppure se è il fumetto ad attraversare una crisi creativa. Voto insufficiente

"Il museo del crimine" ha un punto debolissimo: i disegni di Nicola Mari. In passato questo disegnatore dal tratto gotico ci ha stupito. Qui è insulso con delle tavole al limite del ridicolo. Un esempio? L'ultima di pagina 96. Non serve essere degli esteti delle proporzioni per capire che la scena finale è disegnata veramente da cani. Spiace dirlo, ma è così. Già nelle tavole precedenti il buon Mari ha attuato censure, sul finale esagera tratteggiando malissimo una scena di azione e di suspense che meritava disegni meno approssimati.
Giovani Gualdoni parte senza soggetto con un bel dialogo tra Dylan e la sua bella. Una partenza così così, riscattata dalle belle storie del passato con Dylan come protagonista. Qui alcune tavole di Mari sono davvero ben fatte, però tutto si perde nell'ultima scena. Sotto la pioggia viene quasi più da ridere che da tremare.

SPOILER

Mary Adams è una delle cattive meno credibili della serie. Un mix tra la poliziotta biondina di "Nato per uccidere" e la moretta di "Jack lo squartatore". L'alone di mistero finale non la riabilita. Abbiamo tre belle storielle (specie le prime due) e basta. Gualdoni si perde un po' nel voler trovare ad ogni costo il colpo ad effetto. E poi basta con tutti questi cognomi "citazioni" scritti in grassetto! E basta con le similitudini (Magwitch simile a Harry Brooks invecchiato di qualche anno) per deviare il lettore su possibili soluzioni del caso.

La tetra copertina di Angelo Stano migliora un po' le cose. Ma avendo appena letto l'ultimo Maxi, rimpiango certe belle storie che la Bonelli sa ancora regalarci. Gualdoni sa fare di meglio, Mari di MOLTO meglio.

La penso esattamente al contrario di te. Il tratto di Mari ( anche se non al suo apogeo, come in "Daisy e Queen" e "Phoenix " ) esalta una storia che ha un enorme difetto: propone siparietti di mestiere che non hanno nulla di coinvolgente.