Mr. Wilson ha scritto:
Però Mister No era arrivato a vendere 20.000 copie, per questo l'hanno chiuso.
Ci mancherebbe! Ma prima di arrivare a quella cifra erano passati anni e anni di gestione disastrosa. Le storie di Mignacco erano oscene, il personaggio irriconoscibile ecc. ecc. E, all'approssimarsi della dipartita della testata, Bonelli pronunciò le stesse frasi con cui si apprestava a congedare quindici anni prima Zagor dai lettori (che poi è sopravvissuto grazie al cambio dei vertici e degli sceneggiatori): personaggio ormai intrinsecamente esaurito. Cioè, per Bonelli non esistevano sceneggiatori bolliti, ma personaggi che fanno il loro tempo.
Cita:
Mettiamo di iniziare a non comprare più Dylan Dog, da 140.000 copie si potrebbe arrivare a 100.000 (ipotesi) e io non penso proprio che decideranno di chiudere una serie che vende comunque 100.000 copie! Potrebbe succedere però una cosa: vedendo il grande calo di vendite gli editori iniziano a farsi un bell'esamino di coscienza, si ricorderebbero delle "chiacchere" su internet di tutti gli scontenti e forse correrebbero ai ripari...
No, non accadrebbe nulla di tutto questo. Di fatto, 50.000 copie in
DUE anni (ho ricordato che i dati apparsi mesi fa, erano del 2011!) costituiscono già un segnale forte, seppure non derivato da una presa di coscienza collettiva - come sappiamo, i lettori medi scazzati lasciano la testata e tanti saluti a chi scrive cosa - e, come vedi, le cose peggiorano invece di migliorare. E,intanto, cosa è accaduto in redazione? Cambio del curatore ( e, in proposito, ognuno di noi si è fatto la sua opinione); sceneggiatori come Medda, Barbato, Enna, Bilotta si sono allontanati per svariate ragioni (chi lavora su una serie sua, chi su un’altra, chi segue altri progetti ecc.)e, dunque, resta l’amarezza di constatare che le penne più quotate attualmente NON scrivono DD o lo scrivono TROPPO poco. A mio avviso, questo dimostra che il problema di DD è tutt’altro che la penuria di bravi scrittori.
Cita:
Non ci credo neanche io a quello che ho detto però potrebbe essere una possibilità!
Può essere interessante, a questo proposito, leggere qualche stralcio di un' intervista fatta a
Moreno Burattini, attuale curatore di Zagor, che cita anche le parole di
Sergio Bonelli riguardo allo stato di salute di Zagor negli anni Novanta (c’è anche qualche accenno a Mister No):
"D: Il momento in cui sei entrato nello staff era molto difficile per lo Spirito con la Scure che era quasi morto e sepolto. Bonelli diceva che il personaggio aveva fatto il suo tempo. Quando sei arrivato, sapevi che Zagor potrebbe chiudere ogni giorno?
R: All'epoca del mio arrivo nella Casa editrice, Sergio Bonelli era pessimista circa il futuro del personaggio. Di questo pessimismo raccolsi io stesso testimonianza quando realizzai, con lo staff della fanzine Collezionare, la lunga intervista poi apparsa sullo speciale dedicato a Zagor. "Il personaggio - disse Sergio - ha fatto il suo tempo. Più di cosi non può dare, e un eroe esaurito come tanti altri. Per cui anche come editore, se ho voglia di fare qualcosa, trovo un po' avvilente accanirmi su cose vecchie e preferisco dedicarmi a progetti nuovi". Bonelli non aveva tutti i torti, anzi. Zagor e, innegabilmente, un eroe datato. Addirittura un giustiziere in costume, come l'Uomo Mascherato. E assomiglia anche a Tarzan, altra grande figura ma non proprio modernissima.
Per non parlare poi dell'impossibilita di dargli una vita sessuale, per fare un altro esempio. Le vendite calavano, e hanno continuato a farlo a lungo, anche mentre Dylan Dog o Nathan Never arrivavano a rilanciare la casa editrice nei primi anni dei Novanta. Insomma, credo che Sergio avesse ragione a non attendersi miracoli e a prospettare solo un lento, anche se onorevole declino per il suo eroe. Quando entrai nello staff, ero consapevole di tutto questo e la cosa mi spaventava.
D:La frase di Nolitta che hai citato poco fa mi ricorda un’altra frase, altrettanto triste, pronunciata da Sergio Bonelli nell’annunciare il suo ultimo ciclo di episodi per Mister No… un personaggio che rappresenta per me quello che lo Spirito con la Scure ha significato per te… credi che fosse impossibile rilanciare un personaggio come Jerry Drake?
R: L’impossibile è spesso l’intentato. Immagino che ogni sceneggiatore a cui venisse chiesto un parere in proposito risponderebbe tirando fuori alcune idee, quelle che secondo lui avrebbero potuto giovare a Mister No. Come Nolittiano della prima ora, direi che l’unico a poter rilanciare il personaggio sarebbe stato Nolitta stesso, se si fosse potuto strapparlo alle responsabilità di editore e vederlo tornare a scriverne in prima persona le avventure. Mister No assomiglia così tanto a Bonelli (pur non identificandosi con lui) che è sempre stato difficile per chiunque sceneggiare al posto suo le storie del pilota di Manaus.”(
Qui la fonte)
Detto questo, vorrei chiarire un altro punto: perché, ci si chiedeva, la Casa editrice in questi frangenti sembra essere così masochista?
In realtà, come ho scritto nell'altro post, i vertici aziendali sono profondamente convinti di fare il meglio possibile per tenere salda la baracca. Infatti, il varo di altre testate (le Storie, Saguaro) testimonia proprio la voglia di reagire, di rimettersi in gioco. Ed anche in questo caso, rileggendo attentamente le parole del Sergione succitate si capisce meglio quale sia la filosofia dell’editore: “(Zagor)Più di cosi non può dare, e un eroe esaurito come tanti altri. Per cui anche
come editore, se ho voglia di fare qualcosa, trovo un po' avvilente accanirmi su cose vecchie e preferisco dedicarmi a progetti nuovi.”
Traduzione: Zagor è in forte perdita? Io credo di aver fatto tutto il possibile per tenerlo in vita, evidentemente non piace più. Perché, allora, accanirmi su un personaggio che non tira più? Meglio occuparsi di nuovi progetti.
Ma, guarda caso, a più di vent'anni di distanza dal de profundis preannunciato dall'editore, Zagor è vivo e vegeto ed è sostanzialmente la testata più solida e stabile (ossia, quell’ ‘eroe datato’, un po’ tarzanoide e retrò, regge meglio di altre testate che vendono di più). Oddio, nessuno vuol negare che abbia contribuito senz’altro anche l’affetto dello zoccolo duro dei lettori storici; d’altronde, una testata di successo come Zagor affonda le sue radici in mezzo secolo di storia.