Cravenroad7

Ed eccomi qui per parlare di Quando Dio era un coniglio di Sarah Winman.



La storia di trent'anni di vita di Elly e della sua famiglia, piena di personaggi strani, del suo patto silenzioso e doloroso col fratello, i twist & turns della vita, addii e ritorni. Avvincente nella sua semplicità stilistica, accattivante, scorrevole.
Il romanzo è diviso in due: dai zero anni alla soglia dei venti e dalla soglia dei trenta in poi. In mezzo, come spiegato nel fulminante incipit, una storia che non merita di essere raccontata, visto che Lei (l'amica del cuore Jenny Penny) mancava, portata via, nascosta dal mondo dalla madre scavezzacollo.
Le prime cento pagine valgono da sole il prezzo del libro, se avete amato Little Miss Sunshine non potrete non amare anche questo. Nelle ultime cento invece si respira un'aria quasi alla Virginia Wolf, introspezione spinta al massimo, melanconia e dolorosa realtà per la consapevolezza e la difficoltà a recuperare i luoghi cari dell'infanzia. Il libro è effettivamente una specie di loop continuo, di contrappasso, dove le colpe dei genitori ricadono sui figli e dove ogni azione "antica" trova un suo corrispondente nel presente. Il papà della protagonista Elly, avvocato, difende un pedofilo, credendolo innocente e verrà punito con una sorta di maledizione che si abbatterà sulla sua famiglia.
Il papà dell'amico Charlie, sempre il giro per il mondo, causerà la rottura della relazione adolescenziale (e non troppo platonica) tra il figlio e Joe (fratello della protagonista), fin quando un rapimento...
Torri gemelle, attentati...trent'anni di storia interiore e di Storia mondiale e la contrapposizione sempre in evidenza (ed è questo l'aspetto più originale del libro) tra ineluttabilità di eventi che già conosciamo e la storia di personaggi che intrecciandosi con la Storia e con certe premesse sembrerebbe già segnata; ma a tutto si può scappare e forse la salvezza non è nemmeno troppo lontana.
Sicuramente originale, accattivante, peccato per la parte centrale non proprio precisissima nell'introdurre personaggi nuovi..considerando che si tratta di un'opera prima secondo me questa scrittrice può far faville...

Evvai, dopo Ruby Barak, Lele Moretto e Manuelona...anche Sgarbi si è lanciato nella missione culturale (?!) di promuovere i capolavori a stampa di A.L. Marra.

" Non conoscerli è la nuova ignoranza " anche perchè " sostenere Marra è un dovere "



BEATA IGNORANZA

Ho appena finito il Faraone delle Sabbie di Massimo Valerio Manfredi (1998).

Che dire? Thriller moderno con sfondo storico. Un po' lento all'inzio ma poi prende il ritmo.

Interessante, anzichenò!

Sto leggendo ''Lo Hobbit'' (sono a metà libro, stavolta voglio leggerlo prima di vedere il film), non c'è bisogno che io stia a tesserne le lodi a lungo, stile fiabesco e evocativo, vi trasporta sulle vette più alte, vi precipita nelle fetide viscere della terra e vi trasporta nei boschi ombrosi abitati da strane creature, se vi piace il genere, leggetelo.

Buon suggerimento Raffa! Quando esce il film?

quest'inverno..... il primo di 3...
ma dico.. c'era bisogno di un'altra trilogia per lo hobbit?

Beh,se è come il Signore degli Anelli ce n'è bisogno eccome!


è uno dei miei film preferiti....

Esce a metà dicembre. Ma quindi è ufficiale che sarà una trilogia? Speravo in una bilogia...

Sto leggendo Hanno tutti ragione di Sorrentino e mi sta piacendo da morire. Ero partita con mille timori, ma Sorrentino oltre ad essere un grandioso regista è un altrettanto grandioso narratore. E una cosa la devo dire. A tutti gli abitanti degli stracazzo di paesini citati, in particolare Ascoli Piceno che si sono sentiti offesi da ciò che c'è scritto nel libro e stanno a fa' il diavolo a 4 da un secolo su questa cosa: annatevene a fanculo che nun ce pijiate 'na mazza.

Toh, a proposito delle faide campanilistiche, ho letto questo articolo che definisce Sorrentino con un aggettivo che tu "ami" tanto...


http://www.picusonline.it/notizia/Castelli:+Paolo+Sorrentino+offende+Ascoli-Castelli:+Paolo+Sorrentino+offende+Ascoli/22104

Proprio oggi l'ho visto (il libro) dalla Feltrinelli e gli ho dato una sfogliata. Niente amore a prima vista, però...
Avevo la testa su Barthes, Rolling Stones e LIMES più che altro...

ALOHA

anche io...
dividerlo in due ci poteva stare, ma in tre mi sembra esagerato...
inizialmente ho pensato "ecco, il signore degli anelli era pressochè impossibile da trasporre bene in film, ma lo hobbit si presta decisamente di più, storia più "semplice", meno personaggi da gestire, solo un drago, è vero, ma con la moderna tecnologia digitale non si avranno problemi di sorta."
e loro cosa fanno??? mi fanno un'altra trilogia infilandoci cose che sul libro NON CI SONO????
solo per ricollegare il tutto con la trilogia dell'anello????? come se non fossero già abbastanza collegati fra loro? Signore degli anelli perdonaci!!!!!!!
scelta bizzarra e che farà nuovamente storcere il naso a chi (come me) ama Tolkien "SU CARTA"!

Dividere Lo Hobbit in tre film è una mossa puramente commerciale, che ha fatto calare enormemente il mio entusiasmo per il progetto. Il romanzo è lungo circa un quinto del Signore degli anelli, quindi già un unico film di sarebbe stato sufficiente; due ci possono anche stare, ma tre sono decisamente troppi.

Poi onestamente mi sono rotto il belino di aspettare tre anni per la conclusione di una storia...

Allora mi leggo il libro e siamo a posto.

Assolutamente SI