Cravenroad7

Vabbè, ormai certi albi Bonelli escono solo per puro motivo economico ( vedi il Color Fest che doveva innovare ma invece si è arenato sul più piatto lassismo, oppure l'Almanacco che cosa davvero uno sproposito e che ho abbandonato da anni, visto che non adempie più al senso per cui era stato creato... ) e penso sia deleterio rivangarlo in continuazione.
La storia può anche fare schifo, ma gli riconosco una leggerezza e una scorrevolezza non da poco.

a questi punti lasciamo le pagine bianche.

Bhè sarebbe un'idea.
Cmq quoto il discorso di Altair, circa il decadimento clamoroso dello speciale da anni a questa parte.
Ma del resto, andando scemando anche il livello di DyD nel suo insieme, lo speciale che avrebbe dovuto esserne la punta di diamante, è andato calando vertiginosamente.

cazzo hai nominato le mie uscite preferite ,
il color fest certo i primi numeri osavano di piu' e in parte sono d'accordo , ma cmq è propositiva e sperimentale ,
l'almanacco in cui si unisce la parte dei dossier certo migliorabile , ma sempre un uscita particolare rispetto a tutti gli altri albi.
piuttosto lo special di settembre è un uscita di puro motivo economico , è solo una storia con qualche pagina in piu'.

ah, quando dylan sale, staziona e poi scende da una albero alto non soffre di vertigini, segnatevelo!.

Non c'è niente di deleterio nel dire che tutti gli albi escono per far cassa.
E' il giusto lavoro della SBE - anche per mantenersi quello che non "fa cassa", - non una missione umanitaria in vena di ontosofismi celestializzati .

Il problema dello Speciale, rispetto agli altri extra, è nell'asimmetria sfacciata tra costo totale (richiesto al fan/collezionista) e prodotto finito...
...e non sto parlando della qualità della storia contenuta, perchè alla fine in edicola Mater Morbi costerà sempre come Il baule delle Meraviglie e non si può batter una base d'asta con l'edicolante sulla base dei giudizi critici. Altrimenti si fa la fine del cugggino fesso di quella storia, proprio all'asta .

Dati in soldacci sonanti (a morto) per comparatismi sotto gli occhi di tutti :


Color Fest: 132pp; 5,20€ (carta patinata, e pagine a colori)
Gigante: 236pp; 5,80€ (formato poco cool, e carta di scarsa qualità)
Maxi: 292pp; 6,20€ (malloppone pratico, carta in norma)
Almanacco: 176pp, 5,70€ (carta patinata, servizi extra, molte pagine a colori)

Lo Speciale con le sue 160pp. a "soli" 5,20€ (carta normalissima, eccetto copertina lucida, nada colore&extra) mi sembra rappresenti uno squilibrio sfacciato, soprattutto rispetto ai suoi illustri colleghi.
Non più solo " far cassa", ma quasi "far bottino"...e magari rider alle spalle dell'acquirente che lo compra in automatico non badando al prezzo.
Ecco ciò che le rende davvero "speciale" da molto tempo a questa parte...

ALOHA

L'unico che conserva ancora il "vecchio" sistema degli speciali con almeno l'albetto in regalo è Martin Mystère... chapeau!

Qualche SPOILER.

Apro lo Speciale, inizio a leggere e già alla seconda pagina mi cadono le braccia. Le nuvolette di pensiero non si possono leggere! Possibile che Dylan, che è inseguito e che - per sua stessa ammissione - sta fuggendo per salvarsi la vita, pensi: "La cosa assurda è che non ho la più pallida idea di chi o cosa mi stia inseguendo..."? La cosa assurda è che non ho la più pallida idea!? In quella situazione dovrebbero uscire una serie di pensieri secchi e disarticolati, altro che "cosa assurda" e "pallida idea"! Nessuno vuole Joyce, per carità, ma invece di questa frase ordinata e sintatticamente corretta occorrerebbe qualcosa di molto più immediato: che so, una semplice domanda senza tanti aggettivi. Anche un banalissimo "Ma chi mi sta inseguendo?" andrebbe meglio.

E poi via, con tutta una serie di pensieri che definire poco spontanei è un eufemismo. Da un punto di vista tecnico, ci sono varie sequenze che proprio non stanno in piedi: non è un problema da poco. Poi, con l'ingresso di un interlocutore in carne e ossa, le cose migliorano leggermente, ma i dialoghi rimangono comunque piatti e ingessati, assai poco incisivi e ancor meno divertenti. Peccato, perché l'idea di fondo (ovvero una rivisitazione dylaniana del mito di Orfeo ed Euridice) non era affatto male e perché la sceneggiatura, per quanto troppo allungata (130 pagine sarebbero state più che sufficienti), contiene alcune sequenze non disprezzabili. Però, stando così le cose, trattasi di ennesima occasione sprecata.

Sprecato anche il lavoro di un ottimo Piccatto, alla prova migliore da anni a questa parte. Alcune vignette sono davvero belle e, in generale, c'è una cura per i particolari che non lascia indifferenti: è sempre un grande autore, se trova la voglia di darsi da fare.

Per me hanno senso di esistere solo Color e Giganti... uno per i colori, l'altro per il formato particolarissimo che ti fa letteralemtne godere dei disegni... gli altri non li compro da un pezzo e rappresentano il lato economico-commerciale di Dylan Dog.

Attenzione però: lo speciale di MM costa €. 6,20!

Ho letto le prime 25-30 pagine e già non ne posso più.... i "pensieri" di Dylan sono assolutamente insopportabili!!... ma che modo di sceneggiare è??.... giuro, mi è venuta voglia di scagliare l'albo per terra.... Ed ora vediamo se mi verrà voglia di riprendere a leggerlo.....

SPOILER

Strano animale questo speciale: Gualdoni v'inserisce molti imput e così facendo rischia un sovraccarico. Ma la sua assoluta surrealità, rappresentata da un calderone pieno di fatti, di creature e di mondi, rende il tutto godibile. Ha rischiato molto anche nel raffigurare un Dylan "stalker", cosa che negli anni mi pare che no sia mai stato fatto (se ho sbagliato, correggetemi!). Forse questo suo comportamento incontrollabile può venire giustificato dal fatto che il Nostro s'innamora di una creatura sovrannaturale, e quindi è soggiogato e attratto in modo non del tutto "naturale" o quanto meno consueto.
Devo dire che mi ha fatto un certo effetto vedere Lillie all'Inferno!
I disegni di Picatto mi hanno convinto, e anche la copertina la trovo molto suggestiva.
In definitiva un numero accettabile, che ricorda un pò le atmosfere che furono, ma non del tutto genuino.

So che me ne pentirò, e chiedo scusa per il paragone, che non è assolutamente pertinente ma vuol far capire il concetto:
Qualcuno mi può spiegare, per favore, dove sta il realismo nei dialoghi, ad esempio e solo per esempio, de Le Iene di Tarantino ?
Questo per dire che non sempre il realismo dei dialoghi porta a storie eccelse o viceversa.

il problema dei dialoghi di gualdoni non è certo il realismo o meno.

In particolare nei dibattiti: sia in quello su Madonna, sia in quello sulle mance.