Cravenroad7

N.249 I RICORDI SEPOLTI

S
P
O
I
L
E
R

Qualche riga indignata su una storia che mi era sfuggita: poco male. Alla voce testi stavolta avrebbe dovuto figurare "Anonimo", non certo "Luigi Mignacco"; questo infatti propone una rimasticatura di topoi horror vecchi stravecchi strazianti, come non se ne vedeva da parecchio (elencarli nell'Horror Club non serve a giustificarli, anzi), e non si preoccupa di aggiungere la personalità al pacchetto. Dylan e Merian figurine trasparenti, alle prese con situazioni inverosimili, malpensate e sfruttate peggio; dal trauma rimosso (ma no) alla casa infestata, toccando tutte le stazioni dell'ovvio; dalla ripetizione spudorata delle stesse sequenze (i due si baciano ripetutamente, si scambiano tenerezze e vedono gli stessi fantasmi) a dialoghi sbrigativi quindi ridicoli (il finale); la certezza matematica di una storia scritta di fretta, piena di errori e banalità, a rispettare la scadenza e riempire l'ennesimo mese incolore della serie. Mignacco, pessimo sceneggiatore ("Loro ti volevano bene. Tu non sapevi chi fossero e come si chiamavano... ma per loro sei stata un'amica vera!" ... e giù risate), non viene salvato dai disegni; il divino Roi realizza la mediocrità generale, non si applica, tira via parecchie tavole (pag.62, dove sono i dettagli dei volti?) e lascia irrealizzate anche forme, figure e situazioni a lui potenzialmente favorevoli (l'albero parlante). Lo slittamento tra realtà e fantasia, eventi contingenti e fatti percepiti, psicosi mentali e orrori concreti, e anche la riflessione sul Racconto - il nodo dello storytelling - rimangono temi pesanti come pietre, scollati tra loro perchè l'autore che li sta rappresentando non li tratta con interesse effettivo ma pensa piuttosto ad arrivare velocemente alla fatidica "Fine dell'episodio".
L'ultima prova convincente di questo scrittore su Dyd si chiama STORIA DI UN POVERO DIAVOLO e risale a 15 anni fa; appare dunque curioso il perseverare della redazione su una penna palesemente inadatta alla serie.
La copertina, che trova Stano apertamente fantasy, è anche troppo suggestiva per la robetta di cui stiamo parlando.
Un disastro consapevole.

Voto: 3

Un pò in riardo, ma vedo che l'hai letto pure tu.



" Fuoco cammina con me. Anch'io sono stato toccato dall'essere infernale, un tatuaggio sulla spalla sinistra. Oh, ma il giorno in cui vidi il volto di Dio, divenni un altro e mi staccai da solo il braccio intero. Il mio nome è Mike e il suo è Bob."

"Mike, Mike, puoi sentirmi? Ti catturerò con il mio sacco mortale. Tu penserai che io sia impazzito, ma ti faccio una promessa: tornarò ad uccidere, ancora!"

Twin Peaks (1990-1991)

Pessima storia con banalità incredibili ... da salvare solo i disegni di Roi , anche se non al massimo.

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Batti in aria le mani e poi falle vibrar ,
se fai come Simone , non puoi di certo sbagliar !

INSUFFICIENTE ...
quando una storia è brutta da tutti i punti di vista è brutta!!!

MALA!!!

storia veramete orribile

Golconda,un posto normale...O quasi... MOLTO quasi

storia sufficiente a mio parere, supportata da un'idea ingenua per non dire peggio però appena inquietante, buona ambientazione, da quattro stilemi semplici semplici ripetuti più volte ma dignitosamente assestati, i dialoghi sono persino meno ridicoli che nella media di Mignacco o di un qualunque Masiero. Ci sono clamorosi spiegazionismi sparsi in ogni dove, ma per me Mignacco si salva in corner. L'albo in sè è valorizzato dalla buona prova di Roi. Insomma, dimenticabilissimo ma a voler fare gli archivisti precisini se si accettano certe storie di Masiero non vedo perché poi si debba venire qui e fare la voce grossa contro il povero Mignacco, peraltro a posteriori. Voto complessivo 6

Storia emblematica dell'ultimo, purtroppo lunghissimo, periodo di agonia in cui versa DyD.
Cioè l'idea in se non era nemmeno male, e se fosse stata concepita nel periodo storico, credo ne sarebbe uscito ben altro.
Il che conferma la mia teoria: non mancano gli spunti, ma la capacità di sceneggiarli con abilità e mestiere, con dialoghi e personaggi credibili. Purtroppo tutto annega in una banalità da film di serie c e Roi, che sa cmq sempre regalare tavole di ottima angoscia, pare adeguarsi ad una sceneggiatura banalotta e che alla fine, non ti lascia niente.
Peccato...

Non me la ricordo molto, ma così a memoria mi sembrava una storia abbastanza piatta. Come i disegni dell'ultimo Roi

Mi ricordo una storia con un'idea di fondo tutto sommato gradevole ma supportata da dei dialoghi imbarazzanti...

Mai riletta..

Nonostante questa storia sia tartassata da tutti a me non dispiace affatto. Alcuni passaggi inquietanti mi hanno messo i brividi. Considerati i tempi credo sia da rivalutare......

Un Corrado Roi eccellente in un albo tetro ed elegante. Luigi Mignacco ha scritto davvero una bella storia. La fobia della ragazza è poco credibile e non espressa al meglio, ma il viaggio a ritroso nei suoi ricordi emoziona. Tra un racconto fantastico-onirico e un horror vecchio stile, "I ricordi sepolti" è una storia a fumetti che mi è piaciuta parecchio. Una di quelle dove il tratto sporco e cupo di Roi può solo dare il meglio.

altro albo da dimenticare in fretta. Un DEJA VU inutile, banale e troppo scontato. Non regala emozioni ne suspence ne incognite, insomma il vuoto assoluto. Per fortuna l'ho letto su internet, almeno non ho buttato dei soldini ma solo del tempo

Quoto la Strega. Un ricordo che avrei preferito tenere sepolto. Per fortuna si dimentica subito.
Qualcosina di buono c'è (le apparizioni della madre impreziosite dal supporto di Roi) e il soggetto era accattivante, ma la storia naufraga soprattutto a causa dei dialoghi.
Mediocre.

Mannaggia, hanno detto tutto prima di me! Aggiungo che il rimpallo di "Dylan...", "Merian..." che si prolunga fino alla fine dell'albo mi ha portato all'esasperazione dopo poche pagine. E l'incipit è qualcosa di orrendo. Storia completamente senza spessore, sorretta da una sceneggiatura sbagliata: voto mediocre solo per gli spunti horror, la copertina di Stano e i disegni di un nonostante tutto buon Roi. Il che conferma la mia teoria: gli danno storie scarse perché è un abile prestigiatore che sa ottenebrare gli animi.

i ricordi sepolti
mignacco un pò meglio del solito, trascurabilissimo, ma nemmeno una ciofeca inenarrabile come "l'uomo nero", "fratelli da un altro mondo" eccetera
ovviamente a farla da padrone è un buon roi che si gioca subito la carta consueta delle digressioni fiabesche
curiosa la fobia delle aiuole, la spiegazione è dura (un assassino di bambini)
questa copertina invece non è malaccio

voto 5