Cravenroad7

A me invece lascia perplesso che l'epidemia di verità abbia causato anche un epidemia di logorrea confessionistica. Va bene essere costretti a dire la verità quando ti fanno una domanda, ma non si spiega il perchè debbano correre tutti in strada a sbandiarare i loro crimini e i loro pensieri.

Alcuni suoi corollari non sono affatto dovuti, tra l’altro, come il fatto che la sincerità – o meglio, l’astinenza dalla menzogna – porti tutti ad un irrefrenabile desiderio di onestà che induce a spurgare coscienze a manetta presso il primo commissariato/indagatore che capita…sull’onda del “senso di colpa”/”mostro che è in noi" da svelare a tutti i costi, o quantomeno da costituire alle forze dell’ordine (pp. 49-52) .

Un passaggio forzoso che non mi convince più di tanto, anche perché spesso le coscienze si inventano con tutta sincerità falsi pretesti per tirare a campare. E si convincono che siano reali. Quello che ognuno pensa della verità spesso non coincide con la verità stessa, per quanto sia onesto

... sono un vecchio lettore di Dylan sin dai primi albi e che negli ultimi tempi non si ritrovava più in questo fumetto. La rivoluzione della premiata ditta Barbato & Recchioni non mi ha mai convinto, ... tuttavia semplicemente notavo che negli albi degli ultimi anni di quel Dylan Dog che avevo conosciuto e amato rimaneva poco.