Cravenroad7

Dylan Dog di' qualcosa di sinistra!

"Porco cane!"
[cit.]

POSSIBILI SPOILER

Lo spunto, per quanto riciclato, è accettabile; però 94 pagine sono veramente troppe.
Gualdoni scrive abbastanza bene, ma è l' impostazione del racconto che non mi piace.
In questa storia viene presentata una situazione (epidemia di tizi che non possono più mentire) che si protrae fino alla comparsa del deus ex machina che provvede allo spiegone. Se, come è questo il caso (IMO), non si riesce a concretizzare il soggetto in una trama abbastanza intensa, allora si deve puntare sulla bravura nel rappresentare le situazioni. Invece le situazioni che scaturiscono dalla suddetta idea dell' epidemia di sincerità sono tutte ingessate e prive di verve. Il politico, il marito che tradisce la moglie, il verduraio che gonfia i prezzi... dovevano servire da spunto per intrecciare scenette grottesche e macabre, invece vengono messi lì solo a scopo funzionale, per far vedere che l' epidemia è in corso. Ma allora è inutile riempirci sessanta pagine.
Ho parlato di deus ex machina; ultimamente non è la prima volta che lo faccio, nel commentare le uscite di DD, e quasi altrettante volte ciò riguarda storie in cui viene recuperato qualche personaggio storico. Mi trovo dunque in sintonia con l' utente (non ricordo chi) che diceva: va bene l' autoreferenzialità, va bene pescare abbastanza spesso dal mazzo dei personaggi ricorrenti della serie (cosa che a me non dispiace affatto e, come dice Mirco, ha anche l' effetto collaterale di ridare un po' di compattezza a una serie la cui già precaria organicità va sempre più sgretolandosi); ma non va bene se questi personaggi vengono scaraventati nelle ultime pagine solo perchè serve un finale (vedi anche "Terrore ad alta quota").
Rimane, in ogni caso, una lettura accettabile; il problema, e torno a citare Mirco, è che storie come questa, narrativamente povere ma sufficientemente valide come intrattenimento, dovrebbero servire per intervallare un discorso più complesso e impegnativo, mentre invece stanno prendendo il sopravvento.

...o comunque dì qualcosa...!

Quello che manca all'albo, oltretutto (e in linea con i morettiani: "Dylan dì qualcosa di sinistra!"), è una visione etica e una presa di posizione sul tema della verità e della menzogna. Dylan (in una vignetta buttata lì a mezza pagina dalla conclusione) si dice contento che le cose siano come prima. Nient'altro. Come dire: "Tutta questa verità, che paura, non voglio più pensarci, sono un sensibile, io!". Oppure come dire tutto quello che vuoi, ma nulla di determinato o almeno accennatamente argomentato dal narratario. Se io parlo, in una fiction, del rapporto cultural/sociale di verità e menzogna, delle conseguenze dell'una e dell'altra, sono in obbligo di dare una dimensione analitica al tutto. Se no diventa settimana enigmistica. E certo, lo so, una dimensione analitica ce l'ha pure un porno, ce l'hanno le foglie che cadono in autunno e ce l'avrebbero molto di più le stesse foglie se invece di cadere risalissero, ma va da sé che non sono qui per fare estetica da primo anno di DAMS ma a criticare un racconto che manca totalmente il proprio potenziale sottotesto, che rimane assente ingiustificato assieme alle secchiate di sangue e a un linguaggio più congruo a un fumetto (che è anche immagine, non solo parola).

con tutto quello che ha "pensato" in quest'albo direi che ne abbiamo abbastanza... meglio che stia un po' zitto...

scusi, signorina, lei è mancina?...le atmosfere sinistre non ci sono più, è vero.

P-E-R-F-E-T-T-O-!

SPOILER

Vi ricordo che l'epidemia in questione attacca soltanto la parte di cervello che governa la menzogna e non gli istinti primordiali. Non si scatenano gli impulsi distruttivi e malati nelle persone.
La violenza può solo scaturire da un comportamento del genere, ma non è detto che sia la reazione principale. Il meccanico stava aggredendo Dylan, ma quest'ultimo ha deciso di evitare ogni contatto violento.
La coppia ha accennato che di lì a poco si sarebbe scannata. Che poi rimanga una supposizione trovo che sia ancora più divertente come escamotage.
Credo che la violenza non doveva essere una diretta conseguenza della situazione, per quanto fosse assurda e incontrollata.

Il tuo discorso ci può anche stare, ma visto che il fumetto non deve essere solo realistico, deve sopratutto intrattenere, l'aspetto violento l'avrebbe reso più godibile e meno noioso.
A me invece lascia perplesso che l'epidemia di verità abbia causato anche un epidemia di logorrea confessionistica. Va bene essere costretti a dire la verità quando ti fanno una domanda, ma non si spiega il perchè debbano correre tutti in strada a sbandiarare i loro crimini e i loro pensieri.

SPOILER



Stiamo parlando di un albo con un Dylan "alternativo". Più fumettistico di così!

Quoto Raffa; la violenza non è una conseguenza necessariamente innescata dall' epidemia, ma qualcosa ci si deve pur inventare (non per forza con risvolti splatter, ma anche solo macabri o grotteschi o anche comici), perchè 60 pagine di verduraio che dice che gonfia i prezzi, moglie che dice al marito che è cornuto, politico che dice all' elettorato di essere corrotto, ecc. sono troppo noiose. L' unico tentativo di creare una scenetta divertente è quella della coppia che rimanda lo scannamento per mangiare il dolce, ma a me non è sembrato particolarmente riuscito.
Dice bene Raffa: l' impressione è più quella di un' epidemia di logorrea confessionistica

Il che ci porta, inevitabilmente, al discorso principale: le storie di Dylan Dog ormai sono prodotti surgelati atti a consumarsi in rapida furia senza troppo sforzo cerebrale, possibilmente per bimbi minchia.

Si, infatti è un prodotto senza anima anche l'assassino della porta accanto. Insapore come un prodotto surgelato.
No, non condivido!
I numeri post 300, tranne qualche albo, li ho trovati di gran livello.

Oh bhè, per me quello è anche peggio...