Questo è un argomento stra-citato, riciclato ed assai discusso in ogni dove e ad ogni fine-ciclo di un'epoca.
E come tale è assai ambiguo e difficile uscirne senza luoghi comunissimi o spartigianate nostalgiche
.
Dal mio punto di vista, la musica di questi tempi offre molte alternative interessanti al (presunto)
mainstream massiccio imposto da radio, tv, ed altri canali ultrapopolari di diffusione lobotomizzante...specie adesso che la vendita del disco in sè per sè è quasi un' appendice collaterale non dovuta
.
Gente che sa ancora
produrre musica di alta qualità e che si può reperire curiosando/assaggiando un po' di tutto sulla rete. Prima di trovare il proprio gusto soddisfatto.
Artisti poliedrici e dotati che hanno guadagnato visibilità uscendo dai canali assuefatti di massa per sgusciare in quello della singola segnalazione, a catena
.
Detto questo, bisogna ammettere che questo pullulare di disponibilità, oltre ad essere un po' disorientante, nella maggior parte dei casi...non lascia presagire nulla al di là del "
corto respiro".
Cosa intendo
Che non è oramai più tempo per i fenomeni di lunga durata. Gente con oltre 20anni di carriera che "forma", ispira, condiziona generazioni e che lascia un impatto nella
Storia della
Musica - con tutte le majuscole di dovere
.
Non sto parlando solo degli ovvi brucia&fuggi
pop, ma anche di tutte le band rock sbucate dopo l'ultima esplosione dei '90s.
Non esiste un movimento di idee, e neanche uno di musica dall'impatto storico. E non parlo di discepolismi o scuole di pensiero.
Tanti singoli sparsi. Tanti b-sides interessanti di un "lato" principale che non c'è.
Si coltiva la propria passione sapendo che rimarrà in un vasetto da balcone
.
Ed è già tanto perchè campare di musica "vera" è sempre più difficile.
Molti snobbano il
mainstream come tutte le volpi a corto d'uva
.
Altri sanno che non arriveranno mai a smuovere folle oceaniche per oltre un pajo di album, e si accontentano modestamente di agitare le acque finchè ce n'è.
Come è legittimo che sia, beninteso
.
Però manca quella sana follia esaltata/-ante che portava ad esplodere nel "fenomeno" e costruirsi gli attributi per restarci, a lungo. Per incidere e dire la propria .
Un esempio a pelle.
Quattro anni fa sono andato ad un concerto dei
R.E.M a Napoli - loro ultimo Euro-tour, prima dello scioglimento, tra l'altro. Ma mica lo sapevo...
Per la prima volta in vita mia - non frequentando i concerti di Antonacci o Ramazzotti
- ho assistito ad una scena illuminante
:
Molta della gente sul prato era allegramente bi-generazionale. Padri-fan che portavano i figli-fan al concerto rock degli "idoli" di entrambi. Per passare una serata di buona musica insieme.
Mi sono quasi commosso se non fosse che zompavo fino a rompermi la collottola
.
Ecco, è questo quello che intendo per "
ampio respiro".
Adesso come adesso sfido chiunque a pensare una band nata dopo il 2000 che abbia in
prospettiva la possibilità di riempire stadi con 2 o più generazioni di fan presenti, anche dopo 30anni di carriera, con tutti gli alti e bassi di prassi, ma sempre con un nome-identità artistica di gran impatto da difendere e tenere sul vivo.
Dai '60 ai '90 c'è sempre stato chi ha saputo crearsi questa possibilità (v. Rolling Stones, Led Zeppelin, Deep Purple, Pink Floyd Queen, Metallica, Cure, U2, Nirvana, Radiohead, Muse)
Adesso no.
E non è un caso.
ALOHA