Cravenroad7

Non c'è più l'horror... ma Rrobe non si è ispirato a Saw lo scorso mese? :/
Comincio a credere che certi luoghi comuni abbiano attecchito troppo, come se tutte le storie di dylan di Sclavi fossero horror. Sclavi stesso disse in un'intervista che si era stancato e avrebbe dirottato dylan in un ambito più grottesco e da commedia.
Però c'è da dire che Pippo Baudo è un professionista.
L'unico problema di questa storia, particolare ma coerente con il Dylanverso, è che a differenza di albi simili scritti nel passato è circondata da un nulla narrativo ormai fin troppo consolidato. E' una storia che dovrebbe spezzare la tensione di narrazioni più corpose e impegnative.

per me solo per il fantoccio di turno che gli fa superare delle prove, prove dove dell'horror e del sadismo del film non ce niente.



Per me voleva solo pararsi e parere il sedere alla casa editrice che aveva pensato di far cambiare rotta al personaggio.

Un festival dei ritorni, così si può riassumere "Epidemia aliena":
Graditissimo ritorno di Dell'Uomo (il primo albo che lessi fu come ho già detto "Diabolo il grande nell'estate dell'87... ultimo albo disegnato appunto da Dell'Uomo).
Il ritorno di un nemico, qui reso forse al meglio visto finora.
Il ritorno di citazioni e rimandi, non solo i dichiarati "Storia di Nessuno" e "Gente che scompare", ma un non dichiarato "Cagliostro" (senza il gatto, senza Kim e senza New York... anzi, no, ce n'è un pezzetto!).

E' esattamente quello che penso io!

Quoto il sommo in una parte del suo post. Cioè il fatto che un albo leggero andrebbe benone incastonato in altri albi più inerenti al personaggio o almeno alle sue atmosfere. Cosa che, puntualmente, ora avviene di rado o quasi mai.
Il fulcro non è tanto se questa storia porti bene o male a termine il proprio compitino ( e per me lo fa bene, lo ribadisco. Non annoia e non è colma di scempiaggini come altre...).
Il punto è che di questi compitini è piena un'annata. Che di storie che ci prendano e ci commuovano è quasi del tutto assente DyD, ormai. Di storie denunzia come Doktor Terror ( la cito poiché non l'ho mai amata. Quindi non difendo cose che amo solo per questo motivo...) che poteva anche non piacerti per mille motivi, ma che aveva un'anima, un messaggio, uno spessore, ormai se ne trovano con il lanternino. Quasi che, la voluta o imposta politica di addolcimento delle tematiche forti di DyD, ne abbua tarpato anche lo forza espressiva e letteraria.
Misternomg ha ragione circa la quasi totale assenza dello spirito di Saw ne "Il Giudizio del Corvo", ma reputo che tale scelta sia stata voluta da Robe, sia per non fare un semplice copia incolla della serie horror cui prende ispirazione, sia perché lo scopo della storia era un altro. Ma ne possedeva, di significato.
Posso ammirare quest'ultimo numero quanto "Gente che Scompare" ( che non amo ma per i disegni...) ma devo anche ammettere che prodotti di questo tipo mi confondo le idee.
Se ripetuti troppo spesso, non mi fanno inquadrare più ciò che rende Dylan Dog se stesso.
Poi, ripeto, che possa piacere e tanto è un fatto soggettivo e come tale indiscutibile.

Vedi dogares, è proprio quello che dicevo io! Forse Mirco si è spiegato meglio... Non discutevo sul valore della storia, ma proprio sulla sua inerenza col personaggio!

E mi può anche andare bene, ma se avesse scelto per la morte di qualcuno nelle "prove" fatta in maniera "splatter" la redazione l'avrebbe approvata? io non credo ripeto: è un fumetto horror puoi farci quello che vuoi ma deve esserci qualcosa che lo indica come horror come appunto nell'esempio di Doktor Terror.



E qui calza a pennello, storia di denuncia, ma anche forte! non dimentichiamoci ( io non dimentico di certo) le scene forti del campo di sterminio, dello stesso pestaggio a dylan, del vecchio nazi che ammazza il nero che l'aiuta ad attraversare la strada, la tortura a dylan, e di tutta la violenza gratuita dell'albo, appunto qui ce un forte messaggio, ma sottilinea quello che è il fumetto: un fumetto forte, carico di horror e di orrore.
Qui siamo ormai a livelli da vietato ai minori di 8 anni che sia questa storia che sia "il giudizio del corvo"

Concordo. Molti autori di adesso (GdG in prima linea forse) è proprio così che fan sembra Dylan. Tristezza!
Cmq Gualdoni come soggettista non è male; come sceneggiatore va un po' peggio; come dialoghista da il peggio di se.

SPOILER

anche il povero Hamlin...ormai non se ne può più. O lo si usa come un personaggio o si smette di usarlo. Non è che si possono continuare a fare storie che si risolvono con: "eh, ma il tal oggetto viene dall'altra dimensione" e compare Hamlin.
A difesa di Gualdoni cmq dico che almeno questa volta, dopo il classico finale alla Hamlin si è inserito un controfinale che sorprende (vabbè, è una parola grossa).

Tornando a bomba, mi pare francamente forzata la reazione di DyD circa la situazione della Londra2 ( che per inciso potrebbe pure essere la nostra...).
Cioè se ne va rassicurato solo dalle parole di Hamil ?
Un po poco, tanto che lo dice lui stesso. Ecco, questa è un'altra reazione che trovo fuori dal personaggio, sinceramente.

Assente da dyd dal numero trecento...vedo che tutto procede come al solito

Una storia interessante questo mese, tuttavia mi sembra forse la più grande occasione persa da Gualdoni:
L'idea che la gente non fosse più in grado di mentire doveva portare ad una storia quasi epica, quello che doveva crearsi era uno scenario quasi apocalittico (dopo le dichiarazioni del ministro, credo fosse inevitabile lo scoppiare di guerre in tutto il globo e di attacchi terroristici contro l'Inghilterra) e allo stesso tempo dovevano consumarsi mille storie tragiche in stile Chiaverottiano con mogli che scoprono le perversioni sessuali dei mariti, genitori di ragazzini affetti da malattie incurabili che non riuscivano più a mentire loro... e allora omicidi a raffica, suicidi di gente delusa e tradita in tutto quello che credeva mentre Londra bruciava.. e una bella apparizione della morte a coronare il tutto.
Secondo me questa storia doveva essere questo, invece non lo è stato, peccato.

Disegni buoni ma Dell'Uomo mi sembra un pò fuori forma, comunque ora li confronto con quelli di Diabolo.

La copertina semplicemente oscena e non dico altro.

Il titolo...... ignobile è il termine giusto.

Letto qualche giorno fa.
Partiamo dal mio motivo d'interesse principale per l'albo, ovvero il ritorno di Dell'Uomo. Di primo acchito sembrava quasi l'avessero ibernato per un quarto di secolo e che il suo tratto fosse identico a quello dei tempi che furono, poi ti accorgi delle ovvie e legittime differenze, anche marcate in alcuni casi. Sta di fatto che il suo tratto oggi ha un fascino vintage che si presta tanto ad essere apprezzato quanto ad essere schifato dai più; per questo mi auguro che il suo lavoro venga centellinato e riservato alle storie che meglio si prestano al suo stile (che a me continua a piacere). Gualdoni non a caso ha realizzato un albo su misura per lui con un soggetto che, per motivazioni squisitamente "epidemiche", richiama fortemente quello della prima opera dylaniata di Dell'Uomo, "Gli uccisori".
Devo ammettere che, malgrado i numerosi difetti, già evidenziati più volte sopra dagli altri utenti (su tutti il ripetuto rimuginamento mentale di Dylan), la storia mi stava conquistando dapprima lentamente e poi in maniera esponenziale dopo la scoperta del "cadavere". Ero lì che pensavo "vuoi vedere che stavolta il buon Gualdoni ha fatto il botto", quando invece a pag. 84 arriva il tonfo e il mio entusiasmo si sgonfia più velocemente di un palloncino, con la delusione che aumenta pagina dopo pagina di spiegoni e citazioni di vecchi albi (e no, non basta il mini twist finale a tirarmi su il morale). Mi ero invano aspettato una soluzione originale e invece Gualdoni ricorre a una facile via d'uscita che lascia l'amaro in bocca. Peccato, considerate le allettanti premesse; un enorme peccato. Di fatto cosa differenzia quest'albo da "Gente che scompare"? Niente, se non che quello che succede lo intuisce alla fine anziché subito.
Mi ha lasciato poi perplesso e basito anche il comportamente di Groucho (mente quando spara le sue battute? Ha paura?? ma de che?); Bloch che va in giro da solo con l'auto della polizia mi perplime pure ma lo annovero tra quei difettucci perdonabili.

Alla fine ho votato accettabile per i disegni di Dell'Uomo e i primi piacevoli 3/4 di storia. L'ultimo quarto, ahimè, uccide ogni velleità di valutazione più alta.

credo che nella storia "mentire" sia inteso nel senso swiftiano di "dire una cosa che non è" e in questo contesto rientrano anche tutte le narrazioni di storie inventate o barzellette.

Ne approfitto per fare un commento al commento di psycho candy ,
Quando iniziai a leggere le prime storie di Dylan avevo 13 anni,ed erano molto piu' horror di adesso.
Quindi non vedo perché gli adolescenti di adesso dovrebbero leggere storie "addolcite" ,
Forse adesso a livello psicologico sono lo stesso cattive come storie , ma togliendo le scene di sangue rimane una cattiveria impotente, che e' gratuita , quasi senza senso.
Anzi il sangue rendeva la scena compiuta , a volte poteva sfociare addirittura nello humour ,
Invece cosi' rimane la cattiveria fine a se stessa.

Mah...difficile dare una risposta. Credo non valga nemmeno la pena di scomodare eventuali reazioni di censura da parte di certi comitati sempre pronti a difenderci da ciò che meno ci fa del male. Penso sia un problema, ahimè, più serio.
Ritengo che l'horror sia mutato, oggi. Quello che va per la maggiore è stile twilight, che piaccia o meno. Saw e Hostel sono eccezioni. La Bonelli ha cercato solo di adeguarsi. Oltretutto, come una volta osservava Vace, si pensa meno, oggi. E si legge ancor meno. Dei grandi classici horror non dico degli anni 50/60 ma anche anni 80, non si ha più memoria se non con pessimi remake. L'horror è da videogame e come tale ci viene servito. Dylan Dog spesso propone un horror di questo tipo.
Che poi, quello dello splatter, delle scene horror, della violenza, è, e resta a mio modo di vedere, un problema marginale.
Ciò che fa cadere a volte le braccia, è l'assoluta mancanza di contenuti e di credibilità ( non parlo di questo numero in particolare...), di uno sforzo creativo. Un'amica mi parlava del decadimento assoluto di Lanciostory, ormai irriconoscibile, quasi che ormai i fumetti in Italia, siano concepiti per essere cosette tirate per i capelli e null'altro. Quoto Goblin sulla violenza cieca e gratuita che passa oggi, pericolosamente edulcorata dalla parte "forte" e stomachevole della stessa, quasi per renderla maggiormente accettabile e tollerante.