A me è piaciuto. Una commedia nera alla Sclavi, decisamente gradevole.
Certo ha dei difetti, forse neanche pochi.
Tra i difetti, in particolare, l'idea era più adatta ad una storia breve e quindi è tirata in lungo per raggiungere le 94 tavole (e non è certo la prima volta che una storia di Gualdoni mostra questo difetto).
Dylan pensa un po' troppo; sarebbe stato meglio inserire qualche sequenza meno piena di testo e più d'atmosfera. Qualche volta poi i suoi pensieri non sono il massimo, come a pagina 19, con il suo "Dove finiremo di questo passo?", da vecchietto di ottant'anni. La frase serve per introdurre la battuta successiva, ma sarebbe stato meglio evitarla in questa forma.
Il comportamento di Groucho è totalmente illogico, dato che raccontare barzellette non è mentire e quindi non si capisce perché non sia più in grado di farlo.
Trattandosi di una commedia, non trovo grave che a parte un paio di accenni, manchino le sequenze horror... non come in "Nella testa del killer", in cui l'esclusione di scene forti appariva come una vera e propria assurdità. Però qualcuna ci sarebbe stata bene, d'altra parte, Sclavi ne aveva infilata una persino ne "La iena".
In definitiva, comunque, i difetti sono bilanciati da una sceneggiatura molto briosa e divertente, in parte molto sclaviana nel modo di gestire l'ironia. Quindi, ho votato buono.