Bah provo anche io a fare una mezza specie di recensione
Copertina: 5 Se non conoscessi Dylan Dog, un fumetto con una copertina del genere non lo comprerei mai: soggetti piazzati nel vuoto, effetto 'lavoro al computer fatto controvoglia' e colori tutt'altro che esaltanti, sembra solo un'accozzaglia di roba messa a caso (tra l'altro Una vecchietta con fucile e una sfinge potevano creare più curiosità in altri modi). Unica nota positiva il viso dii Dylan (anche la struttura del complesso 'Dylan+Nonnina' non è male, e se ci fosse una collocazione spaziale sarebbe anche dinamica). Stano, che come disegnatore è uno dei miei preferiti, sfrutta al minimo le sue abilità.
Disegni: 6 e mezzo Dell'Uomo sembra aver rimodellato il suo Dylan in base a quello di altri disegnatori, e il risultato è un protagonista polimorfo. Si nota particolarmente la freghieriana padellata in faccia subita dal Nostro a pag 62(Dogares mi pare l'abbia già fatta notare) e qualche copia-incolla, ad esempio Mari (vistosissimo a pag 34 ma anche altrove), solo in alcune vignette alla fine Dell'Uomo si riavvicina al suo vecchio Dylan. Per il resto i disegni sono tutti molto buoni, volti e espressioni sono sempre efficaci, e lo stile un po' 'Old school' è contaminato con inquadrature più moderne e non risulta mai pesante. Mi dispiace dare un voto così basso, soprattutto considerando la bravura del disegnatore, ma un protagonista che cambia così spesso il volto abbassa, almeno per me, la possibilità di godermi la storia.
Soggetto: 5-6 Lo spunto narrativo principale e la spiegazione praticamente identica a quella di Gente che scompare danno all'albo un aria di 'già visto' in più punti. Sebbene l'autore tenti di impostare il tutto come una commedia nera, l'operazione riesce solo al 50% data l'assenza di horror vero e proprio. La conclusione sembra un po' fine a sé stessa ma è comunque gradevole.
Sceneggiatura: 5-6 [/b] I pensieri di Dylan fanno venire l'acido lattico, l'hanno notato tutti, ma Gualdoni sembra riuscire un po' meglio nei dialoghi, abbastanza piacevoli a parte qualche nota stonata qua e là. Le camminate di notte accompagnate dal flusso di pensieri però hanno un buon effetto soporifero. Non mi dilungo ancora su soggetto e sceneggiatura perché quello che penso è stato già detto più volte da altri
[In conclusione[/b] non so se votare 5 o 6; la storia all'inizio scorre bene e a me ha suscitato curiosità, ma il ritmo non è mai uniforme e a tratti è troppo lento, come nelle famose camminate, a tratti troppo veloce, come nello spiegone. Il ritorno di Hamlin poi è ambivalente, in quanto è piacevole rivederlo, ma svolge il ruolo di un qualsiasi deus ex machina, senza aggiungere nulla di nuovo al personaggio. Ci sono diversi spunti belli o divertenti, ma rimangono tali e manca una coerenza di fondo che, supportata da un migliore apparato grafico avrebbe potuto rendere migliore questa storia che non spicca mai il volo. La qualità poi è abbassata da un Dylan dal carattere non brillantemente sfruttato e dal viso mutante.
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