Cravenroad7

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# Colorfest 9
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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: # Colorfest 9
MessaggioInviato: sab ago 25, 2012 11:47 pm 
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Iscritto il: gio lug 22, 2004 8:29 pm
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Nyarlathotep ha scritto:
CONTIENE SPOILER

per non parlare della comicità involontaria nella scena dell' alieno che fa il saluto nazista e viene abbattuto.


Involontaria?
Boh... secondo me, Gualdoni moriva dal ridere mentre la scriveva :D


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 Oggetto del messaggio: Re: # Colorfest 9
MessaggioInviato: lun ago 27, 2012 2:03 pm 
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Iscritto il: gio ago 23, 2012 2:08 pm
Messaggi: 21
Appena finito di lggerlo. La storia della Baraldi é davvero sublime, una di quelle che ti riconciliano definitivamente con la serie.
I disegni non sono proprio il massimo, ma rendono molto l'atmosfera del racconto e pertanto pienamente promossi.
Le altre storie sono quasi accettabili.
In ogni caso il Dylan a colori secondo me dovrebbe restare in eterno proprio per l'emozione del colore.


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 Oggetto del messaggio: Re: # Colorfest 9
MessaggioInviato: mar ago 28, 2012 6:12 pm 
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Iscritto il: lun ago 27, 2012 10:32 am
Messaggi: 245
Apprezzato in pieno, belli e ben curati i disegni, belle le storie.
Ho apprezzato in particolare: "Il bottone di madreperla"

_________________
Preso dalla fede ebbi una visione
dall'orgia io fuggivo, non senza derisione.
Vidi il fiume Congo scavare con la testa
e una lingua d'oro tagliare la foresta.


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 Oggetto del messaggio: Re: # Colorfest 9
MessaggioInviato: ven ago 31, 2012 12:19 pm 
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Iscritto il: dom ott 29, 2006 4:00 am
Messaggi: 829
Ahi ahi ahi... :cry: Non ci siamo.
Su 4 storie ce n'è una ottima (Il bottone di madreperla) e tre trascurabili, quando non proprio brutte.

La media è negativa, e conferma la mia opinione che il Color Fest punta ormai solo a offrire un po' di modesto e innocuo intrattenimento.

Per chi ha voglia di leggere, seguono analisi articolate e
S
P
O
I
L
E
R

Quell'hotel sulla spiaggia

Innanzitutto, il soggetto è la centomiliardesima rilettura del racconto di Ambrose Bierce Quel ponte sull'Owl Creek, rivisitato non so quante volte al cinema e alla televisione, con molteplici mutazioni nei dettagli 'secondari' ma con l'anima invariata.
E' un racconto tanto famoso e narrativamente potente che anche su Ken Parker è stato giustamente omaggiato da Berardi con una trasposizione letterale.

Questo per chiarire che il soggetto di Boselli non ha proprio NULLA di 'originale'. Il tema dell'uomo che in punto di morte si salva miracolosamente e, dopo una breve avventura, scopre di non essersi salvato affatto e di aver vissuto solo un'illusione è tutta farina del sacco di Bierce. Diamo a Cesare quel che è di Cesare.

La mancanza di originalità non è necessariamente un difetto. L'horror spesso si è rivelato più efficace quando ha saputo rimescolare carte vecchie, e Sclavi lo ha dimostrato più volte rielaborando temi polverosi su cui innestare elementi nuovi capaci di trasformare radicalmente l'anima delle storie.
Ma non è purtroppo il caso di questa storia. La sua forza deriva tutta dall'idea di partenza (bierciana, ripeto). Gli elementi boselliani sono puramente 'accessori', poco approfonditi, intercambiabili.
Non c'era bisogno di ambientare la storia in un albergo. La vicenda poteva, ad esempio, svolgersi in una stazione, con Dylan che aspetta invano il treno che dovrebbe portarlo alla località di villeggiatura (e con l'altoparlante che annuncia continuamente ritardi su ritardi). -Tra parentesi, una stazione dove i treni non arrivano mai corrisponderebbe meglio al concetto di 'inferno' di un bell'alberghetto- E mentre Dylan aspetta, per passare il tempo conversa con gli altri gitanti (vittime di Shadow) in attesa del treno.
Anche i personaggi sono accessori superficiali. Al posto del vecchio colonnello si poteva mettere, chessò, un vecchio impiegato del catasto.
Pure l'identità dell'assassino è intercambiabile. Shadow poteva essere la ragazza con la treccia che, anzichè bruciata viva dai cavi scoperti, rimaneva impiccata perchè il cavo le si avvolgeva accidentalmente attorno al collo.

Insomma, il fascino di questa storia deriva tutto dall'idea di Bierce. Il resto è accessorio.
Belli i disegni di Luca Rossi, ma l'insieme non va oltre un po' di intrattenimento da 6 meno meno.


La tomba di ghiaccio

E' una mia impressione, ma nello sfogliare le pagine di questa storia mi sono venuti in mente i "fotoromanzi Lancio" :o con Dylan interpretato da Franco Gasparri o Riccardo Bonacchi...
Il tratto già fin troppo leccato e patinato di Freghieri, colorato in questo modo, con l'horror o anche solo con il thriller o il mystery, c'entra come i cavoli a colazione.

La storia, comunque, è di una banalità sconcertante. E i dialoghi -pure in stile fotoromanzo Lancio- non aiutano ("Povera ragazza, doveva essere tremendamente sola" si colloca al secondo posto delle melensaggini dylaniane più insopportabili di sempre, battuta solo dall'inarrivabile "Povera Millicent, non sono riuscito a salvarla").
Velo pietoso sulla riesumazione di un nemico di cui credo nessuno sentisse la mancanza.
Il finale è più assurdo che ridicolo. Tra 500 anni nel futuro tutto è in rovina TRANNE, guarda un po'!, proprio la bara criogenica in cui la ragazza riposava! Anzi no, funziona benissimo pure l'orologio posto convenientemente accanto alla bara! :mrgreen: E presumo funzionasse pure la macchinetta del caffè, anche se le vignette non la inquadrano...


Il bottone di madreperla

Ottima storia.
A leggerla, si percepisce la differenza con la storia di Boselli.
"Là" tutto è superficiale e intercambiabile, "qui" no.
La protagonista poteva davvero essere solo un'anziana signora senza figli. Qui non si possono fare scambi con un eventuale impiegato del catasto...
E la storia poteva davvero svolgersi solo in una vecchia merceria, per l'atmosfera "antica" e allo stesso tempo familiare che evoca.
Il bello è che nella realtà le mercerie non esistono praticamente più da un pezzo, e anche quelle di una volta non erano certo enormi come quella raffigurata nei disegni. Eppure la Baraldi riesce a rendere quel negozio credibile e 'vivo', come un'entità a sè.

E' vero, come segnala Rimatt, che Dylan non è un personaggio obbligato. In fondo un qualsiasi giovanotto Mario Rossi poteva interpretare il ruolo del protagonista, ma si tratta di un peccatuccio veniale. L'atmosfera delicata e la sincera poesia emanate dalla storia sono vincenti.


Anime senza pace

Il soggetto è banale.
Le ghost-stories in cui sono descritti fatti strani in uno stabile, seguiti da un indagine con annessa scoperta dell'identità del fantasma e di quel che gli impedisce di 'riposare in pace', appartengono ai luoghi più comuni della storia dell'horror. Gualdoni cerca di rileggere l'argomento tirando in ballo gli alieni, e in effetti l'idea è originale.

Quel che non va è il 'tono' della storia.
Il tono è perennemente incerto tra il serio e il faceto. Non si capisce mai quando Gualdoni affronti l'argomento seriamente e quando invece voglia scherzare (ammesso che voglia davvero scherzare). Così vengono fuori un mucchio di stranezze immotivate.
Per esempio, mentre scende nelle fogne Dylan pensa "Magari la casa è stata costruita su un antico cimitero indiano! Sarebbe il massimo!". Un cimitero indiano.... A LONDRA?!?!?!?!?! :?:
Presumo sia una battuta, ma in tal caso è l'unica nell'intera sequenza e non è 'pronunciata' in modo diverso dal resto.

Altre stranezze (spesso già segnalate in altri post):
- Gli alieni dicono di non voler fare male a nessuno, ma Dylan ha rischiato seriamente di annegare. Si è salvato solo per un opportuno intervento esterno.
- Corpi degli alieni e razzo sono stati buttati in un cratere, ma il razzo è perfettamente 'ritto', pronto per la rampa di lancio! Sono stati i soldati a sistemarlo così? E perchè avrebbero dovuto farlo? Magari per farsi perdonare la maleducazione nei confronti di gente che ha solo fatto un salutino...
- I soldati notano che gli alieni sono bassi, ma non notano il capoccione sproporzionato, gli occhi da insetto e le tute fosforescenti (ah, già! dimenticavo! è roba indispensabile per le missioni di spionaggio in tempo di guerra!).

Personalmente credo che Gualdoni, mentre sceneggiava, non avesse davvero deciso se fare una storia seria oppure umoristica.
Quel che è certo è che non funziona. Se è comica, non fa ridere. Se è seria, non crea la benchè minima tensione o suspense.

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Ti mostrerò la paura in una manciata di pixel...


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 Oggetto del messaggio: Re: # Colorfest 9
MessaggioInviato: dom ott 28, 2012 5:31 pm 
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Iscritto il: ven ott 08, 2010 7:20 pm
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Località: La Montagna del Nord
La prima storia mi ha parecchio inquietato(specialmente la storia della ragazza) molto buona
La seconda mi ha lasciato un pò così ,non molto originale
la terza: allora,senza dubbio una bella storia d'amore,anche se smielata e banale,tuttavia io sto leggendo dylan non un Harmony(migliore di quella con Bree? Mio Dio....)
sulla quarta: meglio che non la commento o non rispondo più di me XD

_________________
Al mondo non vi sono felicità né dolore assoluti, la vita di un uomo felice è un quadro dal fondale d'argento con delle stelle nere: la vita di un uomo infelice è un fondo nero con delle stelle d'argento


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 Oggetto del messaggio: Re: # Colorfest 9
MessaggioInviato: mer feb 27, 2013 12:59 pm 
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Iscritto il: lun ago 15, 2011 10:01 am
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in generale i colorfest non mi piacciono a parte i disegni e i colori...la migliore è la seconda storia anche se freghieri rende di piu in bianco e nero

voto 5


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 Oggetto del messaggio: Re: # Colorfest 9
MessaggioInviato: gio mar 28, 2013 7:59 pm 
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Iscritto il: dom ago 24, 2008 9:27 pm
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Il nono Color Fest si apre con una splendida copertina lovecraftiana di un ispirato Mario Alberti. Bene!

I disegni di Luca Rossi e la colorazione fatta in studio tengono viva una storia contorta e ricca di contraddizioni come "Quell'hotel sulla spiaggia". Belle le situazioni e gli omicidi, ma il soggetto parte ricalcando "Oltre la morte" e la lotta tra Dylan e Johnny Dark. Anche lo stile di Rossi ricorda quello di Soldi. Sembra tutto un già letto, anche la parte onirica. La Smithers passa dall'essere signorina a vedova. L'incongruenza più grossa è quella su Shadow-Emma. Dylan è chiaro nel chiamarlo con aggettivi maschili... Un colpo di scena un po' troppo campato in aria, non da un grande scrittore come Boselli.

"La tomba di ghiaccio" testa Freghieri ai colori, grazie al lavoro di Sergio Anelli. Siamo sugli standard classici. La storia è un vero e proprio incubo nel perfetto stile Dylan Dog. L'ennesimo lancio della pistola da parte di Groucho, questa volta in chiave onirica, salva il nostro eroe da una vecchia conoscenza. E per finire una data che ai lettori attenti ricorda il mitico "L'ultimo uomo sulla terra". Maurizio Mantero e Marco Belli ci hanno regalato una bella chicca.


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 Oggetto del messaggio: Re: # Colorfest 9
MessaggioInviato: mar apr 09, 2013 11:52 pm 
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Iscritto il: dom ago 24, 2008 9:27 pm
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Barbara Baraldi non è una fumettista e forse dalla sua storia lo si percepisce. Resta però una brava scrittrice e "Il bottone di madreperla" trasuda del suo talento. C'è poesia e pure una commozione finale. I colori autunnali e malinconici di Paolo Mottura rinforzano le poche pagine. I ricordi con mamma Morgana sono fuori luogo? Non penso.

"Anime senza pace" porta un bel messaggio. Qualcuno dirà che è stato scritto e stra-scritto, anche in storie dello stesso Gualdoni (per esempio nel Color Fest 2 "L'inferno in terra"). Leomacs lo vedo come troppo Martinmysteriano e quindi i lavori in corso mi parevano di New York anziché Londra. Ci sono parecchie incongruenze (Se gli alieni non vogliono far del male a nessuno, com'è che tentano di affogare Dylan? E come fa il razzo a tornare nello spazio se è finito sottoterra?). Nonostante ciò, reputo la storia sufficiente e i due strani esseri indubbiamente confortanti.

Un buon Coloro Fest, migliore del precedente e speriamo inferiore al prossimo.


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 Oggetto del messaggio: Re: # Colorfest 9
MessaggioInviato: gio set 17, 2020 6:07 pm 
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quell'hotel sulla spiaggia
copertina di mario alberti che mi dà una sensazione di incompletezza... poi quella fatina, la odio... però il suo dylan non è malaccio...
questo color non lo avevo mai letto, ho votato buono, la storia di boselli è un piccolo gioiellino di umorismo tipicamente dylandogghiano
una variazione sul tema shining, molto belli i disegni di luca rossi, la parte con il serial killer mi ha ricordato "oltre quella morte"
boselli quando è stato chiamato su dylan dog non ha mai sbagliato...

voto 8


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 Oggetto del messaggio: Re: # Colorfest 9
MessaggioInviato: gio set 17, 2020 6:09 pm 
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la tomba di ghiaccio
a me non è dispiaciuta questa ministoria di mantero e belli, al netto del mostro ridicolo, ma è chiaverotti©
non il freghieri dei giorni migliori, però finisce sempre che non riesci a immaginare la storia disegnata da altri....
e c'è più di un dettaglio piacevole: la ragazza in desabillè, la trapunta di dylan con i teschietti, l'effetto "brina"

voto 5/6


Ultima modifica di Kramer76 il mar mar 22, 2022 1:55 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: # Colorfest 9
MessaggioInviato: gio set 17, 2020 6:15 pm 
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il bottone di madreperla
classica storia sdolcinata della baraldi che però su un color ci sta bene, soprattutto perchè è scritta e disegnata molto bene
si nota la delicatezza femminile nella protagonista e nel rapporto che si instaura con dylan, persino nei soliti rimandi a morgana
il flashback ovviamente è ispirato ai primi 10 minuti del film d'animazione UP, un piccolo capolavoro pixar
miglior storia che ho letto finora della baraldi, insieme a "la mano sbagliata"
come detto, mi sono piaciuti molto i disegni di mottura e i suoi colori

voto 8+


Ultima modifica di Kramer76 il mer gen 19, 2022 8:26 pm, modificato 4 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: # Colorfest 9
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anime senza pace
a me non è dispiaciuta, situazioni classiche, il classico frigorifero sumero, l'allagamento e gli alieni scambiati per nazisti
uno dei migliori gualdoni, funziona tutto quello che deve funzionare, anche i disegni di leomacs...
come detto, nel complesso un buon color dopo l'orrido historieta

voto 6


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 Oggetto del messaggio: Re: # Colorfest 9
MessaggioInviato: gio ago 12, 2021 6:50 pm 
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Iscritto il: lun feb 22, 2021 3:14 pm
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Località: GB
"Il bottone di madreperla" è l'ultima storia di Barbara Baraldi che ho letto, pazzesca come tutte le altre che seguiranno. Anche io ho pianto...

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