Cravenroad7

beh, una delle caratteristiche principali di julia è proprio l'attenzione che viene rivolta ad aspetti della vita che possono risultare anche inutili ai fini della trama, ma servono ad arricchire il contesto in cui si svolgono le vicende, oltre a fare di julia qualcosa di più di un poliziesco tradizionale, di quelli che si limitano alle sole indagini.
in questo senso berardi è molto vicino allo stile di nolitta: non so se hai mai letto zagor, dove ci sono pagine e pagine dedicate solo alle gag di cico, del tutto ininfluenti sulla storia.

a me invece è sembrato che le pallavoliste siano state messe solo per dare l'idea di un fumetto che vuole essere vicino ai giovani, come se fosse scontato che tutte le lettrici di julia debbano essere delle appassionate di pallavolo che non possono che identificarsi in quel tipo di situazioni.
questa è solo una sensazione che ho avuto durante la lettura, potrei anche sbagliarmi.

In Julia Berardi racconta da sempre la quotidianità, le trame poliziesche sono poco più di un pretesto.

d'accordo, hai ragione; devo dire che i siparietti non mi dispiacerebbero SE fossero un po' diversi quelli inerenti a julia stessa, che mi saturano di negatività e insofferenza.
lo dico sempre inutilmente, perchè non cambierà mai niente: cristallizzata nella sua situazione di single sconfitta, mentre le lancette corrono, julia farà sempre le stesse considerazioni e nel contorno ci saranno sempre le stesse 6/7 situazioni (nonna, norma, auto elettrica, auto rotta in officina, webb geloso ecc.)

perchè?
basterebbe svecchiarlo, basterebbe una donna in redazione, per descrivere com'è veramente una donna

Ma Julia È una donna.

Beh, questo è vero: Julia è nella zona del crepuscolo da un bel po'.

in teoria ha 35 anni, un'età d'oro.
a quell'età si fa trekking, si scia, si esce con gli amici, si va' in palestra, si balla rap-hip-hop-latino americano, si viaggia, si ride/scherza/piange in compagnia, si guardano film belli appena usciti, non necessariamente cult anni '6o, si divorano bellissimi libri del XXI secolo, non necessariamente cult del 1700/1800.
si va a bere una birra/mangiare una pizza coi colleghi.
ci si veste in modo attuale e non come un manichino di max mara.
si parla come persone del XXI secolo, non come beghine del 1600.


non sarebbe julia, d'accordo, sarebbe una della spice girl.
ma ogni tanto una cosa """""normale"""""" io gliela farei fare.
una volta, una volta soltanto, una pizza con gli amici.
invece degli occhialoni da mondaini nel lettone e il "caro diario" da setttantenne.

bertuccia, secondo me stai facendo delle considerazioni molto interessanti, ma anche un po' dispersive.
dal tuo discorso sembra che ci sia un solo modo possibile di vivere per una donna che ha l'età mostrata da julia nel fumetto.
io invece sostengo: dove sta scritto che una donna di 35 anni debba vivere per forza così?
alla fine julia è un personaggio come un altro, con determinate caratteristiche.
le sue preferenze letterarie e le sue abitudini si possono forse spiegare con il fatto che è una professoressa, avvezza a maniere un tantino didascaliche, distaccate dall'attualità.

in fin dei conti, credo che julia soffra un po' del complesso di berardi, già mostrato in ken parker: grandissima valorizzazione del contesto sociale in cui si svolgono le vicende, con il protagonista che, dopotutto, è solo un osservatore.

l'aspetto letterario (libri, film) erano solo un dettaglio in più per sottolineare lo "stile" del personaggio.
una professoressa certo, ma in una età che non ne giustifica gli atteggiamenti giudicanti (verso sé stessa e verso gli altri) la rigidità, la linea old style, i pensiedi nostalgici e depressivi.
avessimo un'amica così, quanti di noi non le direbbero "esci, conosci, divertiti".
personalmente la considererei una zitella con una scopa nel cul*
andrebbe tutto bene, caro nonno pippo, se non si lamentasse di tutto questo attraverso le pagine del suo diario.
nel senso, se la tua vita è monotona, triste e solitaria...beh....inizia a cambiare qualcosa.
il massimo della mondanità di julia è far visita alla nonna

mmm, il problema secondo me è che tu vedi delle lamentele in quelle che io invece percepisco come normali riflessioni.
d'accordo, julia scrive il diario, ma è una sua scelta libera e privata, solo noi lettori sappiamo che lo fa.
diverso sarebbe, e avresti ragione, se andasse in giro a spiattellare a chicchessia le sue considerazioni, diventerebbe molto più odiosa.
l'unico punto in cui ti do ragione è il look, anche a me piacerebbe che julia si vestisse in modo più moderno, ma alla fine è pure questo un dettaglio.



io no, forse perchè lo hanno detto tantissime volte a me, e non mi piace dirlo agli altri.

anch'io la odio la frase "esci e divertiti", ma almeno quanto "questa casa grande è così vuota" "nonnina nonnina ritorna" "vorrei tanto un cucciolo d'uomo"... potrei continuare all'infinito

dovrei semplicemente smettere di leggerla, ma mi piace così tanto criticare

è una cosa che ho notato su diversi forum, gente che legge julia solo per il gusto di criticarla.
non riesco a riconoscermi in questa mentalità, per me un fumetto va letto (ma soprattutto comprato) solo se piace.
non ce l'ho con te, ci mancherebbe: parlo in generale, è una questione profonda che contagia in tanti su internet, basta leggersi le recensioni (= stroncature senza pietà) di certi siti verso certi personaggi.

devo dire che io adoro webb, praticamente lui e ben sono i pilastri su cui si fonda il mio apprezzamento (oltre che storie oggettivamente ben scritte)

Intanto dopo qualche uscità di basso profilo questo mese torna con una gran bella storia... ovviamente ci sono sempre quelle 30 pagine dedicate a nonnina e al suo spasimante ma sono tutte di più che ci frega? E il prossimo mese torna Myrna... e quando c'è lei son sempre fuochi d'artificio.

La serie è in gran forma, e di recente non ho letto alcuna storia di basso profilo.
Per leggerne qualcuna, bisogna risalire all'anno scorso.

evvai myrna