Cravenroad7

Detto questo: è verissimo.
Alcune personaggi son ben più forti degli autori che li scrivono.
Almeno fino a un certo punto.
E Dylan venderebbe lo stesso anche se lo scrivessi tu, per qualche tempo.
Sulla lunga, molto dipenderebbe se tu fossi un bravo sceneggiatore o meno.

Io ci ho visto Kill Bill non per la bara, ma per il pugno, se ce una vignetta dove si vede solo un pugno allora penso ad un omaggio/riferimento/citazione perchè mi riporta alla mente la scena del film che per uscire non usa calci o attrezzi ma un pugno ripetuto.O la citazione è volontaria o è involontaria, ma ce, perchè una volta visto/ascoltato/letto qualcosa diventa parte di noi che lo vogliamo o no.

Sì ma di film in cui qualcuno sfonda una bara-cassa in cui è chiuso, io ne ho visto la metà di mille. E prima di Kill Bill.
Quindi, la citazione, per me, non c'è.
Poi ci può essere nella mente del lettore, fuori di dubbio.
Ed è lecita, come qualsiasi interpretazione che il lettore decide di dare a una storia o a una scena, a prescindere dalle intenzioni dell'autore.

Massì, volendo vedere allora tutto potrebbe essere una citazione, è stata fatta così tanta roba ad oggi! Comunque l'albo mi è piaciuto, penso che voterò buono (8)

Sulla sopravivvenza post autore: è un pregio, certo.
Anche se, ad esempio, non riesco ad immaginarmi Valentina non disegnata/scritta da Crepax.
Per Dylan è diverso poiché, penso, fin dall'inizio i disegni e le storie avevano varie nature.
Cmq non credo che Dylan venderebbe poi molto se lo sceneggiassi io....

Io lo comprerei se lo sceneggiassi tu, dogeres le tue "bozze" che ho letto mi piacciono

bozze o bocce, wilson?

sì, devo ammetterlo, dogares non scrive affatto male...

Dylan si fidanza con una Professoressa di liceo e viene a suo malgrado ( per amore ) costretto a seguirla in europa Poi:
Degli adolescenti statunitensi sono pronti a partire per una gita scolastica in Francia. Tutti sono eccitati, l'aereo decollerà entro poche ore. Una volta saliti sull'aereo l'atmosfera è serena e festosa ma alcuni, soprattutto Alex Browning (Devon Sawa), sembrano tesi per il lungo volo. L'aereo parte e si apre una sequenza in cui i sedili accennano vibrazioni inquietanti, poi silenzio, sembra che la partenza proceda al meglio. Solo a questo punto l'aereo inizia a tremare violentemente per poi esplodere.

Il protagonista, ( Dylan ) , apre gli occhi; fortunatamente era solo un incubo. È ancora agitato, quando si accorge che i piccoli particolari del sogno che lo aveva appena turbato si stanno avverando. Il terrore prende il sopravvento e tenta di scappare dall'aeroplano: le sue azioni sono tali da indurre gli uomini della sicurezza a farlo uscire dal mezzo, insieme a un gruppo di coetanei agitati e ad un'insegnante che tenta di mantenere il controllo dei suoi studenti.

Nella sala d'attesa dell'aeroporto i ragazzi litigano tra loro per l'accaduto, quando oramai il volo è in partenza. Mentre sono intenti in una discussione animata sulla mancata gita in Francia, un boato li raggiunge: dalla grande vetrata della sala d'attesa vedono infatti l'esplosione dell'aereo. I ragazzi e la loro insegnante sono sotto shock per l'accaduto: non rimane loro che tornare a casa e onorare i funerali delle vittime. Alex è stupito del suo sogno premonitore, a tal punto da diventare un vera e propria ossessione per lui.

Ad un mese esatto dall'incidente, Tod (Chad E. Donella), fratello di una delle vittime nonché sopravvissuto alla tragedia, muore in maniera macabra nel bagno di casa sua, strangolato da una corda; questo non è che l'inizio di una strana sequenza di morti che vedono come vittime i superstiti dell'incidente aereo: Terry (Amanda Detmer) finisce investita da un bus, la professoressa Lewton (Kristen Cloke) salta in aria assieme alla sua casa dopo essere stata trafitta da diversi oggetti affilati quali una scheggia di vetro e un coltello.

Alex, con l'aiuto di Clear (Ali Larter), un'altra sopravvissuta, cerca di capire che sta succedendo e, ricostruendo l'ordine delle morti con il sogno premonitore e la cronaca dell'esplosione, giunge alla conclusione che la morte sta tentando di finire la sua opera, uccidendo i superstiti che, secondo il suo disegno, non dovevano continuare a vivere. Alex e Clear e DYLAN devono quindi trovare un modo per beffare la morte e la sorte, tentando di capire come interrompere la catena di "morti naturali" che vede coinvolti i loro amici.
Alla fine si salva solo Dylan...



Pero me la disegna Carnevale vero?

ahahah

Recchioni è uno di quegli autori che vuole stravolgere il personaggio "canonico" Dylan Dog, o quanto meno rendergli la vita il più difficile possibile. In questo albo non fa altro che questo: Dylan Dog viene messo davanti a Dylan Dog.
Inoltre viene introdotto un nuovo personaggio, che appare come un nuovo villain, ma che alla fine si limita a "eseguire" un protocollo: un deus ex machina atto a “leggere” le persone attraverso le loro scelte e a giudicarle di conseguenza.
Viene riproposto anche un personaggio apparso nel primo Color Fest, parto sempre della mente di Roberto Recchioni: lo Slash potenziato Axel Neil.
L’albo l’ho letto in meno di cinque minuti, segno che scorre e che gli eventi succedono in una progressione molto veloce. Mi è parsa troppo immediata però, l’accettazione della situazione da parte di Dylan, che si trova davanti ad un tizio con la testa da corvo che gli comunica che dovrà superare delle prove atte a far liberare la sua nuova ragazza, e lui esegue.
Poi però la storia prende corpo e questa lieve pecca viene soffocata da un racconto davvero accattivante.
Un Recchioni ritrovato dopo L’eliminazione (Almanacco 2012).
I disegni di Daniele Caluri sono veramente bellissimi. Spero che diverrà un habitué nella serie regolare.
La copertina di Stano è spettacolare, rovinata però dal corvo in secondo piano. Peccato!

p.s. io l'ho colta la citazione de "Gli Uccelli". Cosa vinco?

Veramente una storia fin troppo ispirata a "Saw". Ok le copie dei film le faceva anche Scalvi, ma qui parliamo fors edi un prodotto fin troppo conosciuto e ben più volte rivisto in diverse sviluppi.
Comunque Rrobe sa come gestire le sceneggiature e soprattutto delineare lo spessore di Dylan e saper entrare nelle sue emozioni per darci un personaggio vero (non come la Barbato ma anche lui se la cava, e rispetto alla media è da gioire) .
Comunque una lettura assolutamente piacevole, con un finale un po' buttato lì purtroppo.
Ottimi i disegni di Clauri.

Voto: 6/7

Questa convinzione di molti che si debbano vedere per forza Bloch e Groucho rasenta il ridicolo, comunque!

Ecco, dopo questa posso anche finire qui...di vivere, di mangiare, di bere, di pitturare....Mi sa che mi viene un infarto doppio.... GRAZIEEEE !!

Cmq Uomo in Bombetta: ti do ragione in pieno. Del resto, se Groucho deve apparire per dire una battutina scema e amen, meglio che non ci sia. Tante volte ci siamo, giustamente, lagnati delle sue apparizioni scialbe e ci lamentiamo se chi scrive preferisce ometterlo per un numero piuttosto che mettercelo per forza ?

Ok...ora vado in bagno che l'emozione mi avvince...

Ma le bocce non si leggno




Beh il Rrobe quando scrive sa lasciare il segno, lo fa sempre con personalità e ha dato una chiara impronta al suo Dylan. Non è un uno che dice "scrivo DD, mi devo attenere a questi parametri e stop", non solo, lui è uno che osa e credo che tutti dovrebbero farlo. L'aveva fatto anche Tiziano su Mister No! Anche lui aveva dato una sua impronta al personaggio, sono scrittori con una grande personalità!

Sicuramente il nome del personaggio, Giggle, è un omaggio al film Dr. Giggles!!!

L'accostamento Giggle-Jigsaw (a livello di nome e assonanza) che ha fatto qualcuno, l'ho trovato abbastanza debole e forzato come cosa.

p.s. to giggle vuol dire sghignazzare, ridacchiare.