Cravenroad7

Prima considerazione: come avevo già detto a RRobe in un altro post, le sue storie possono anche non esser centrate ( I nuovi Barbari, IMO ) oppure esser stupende ( Mater MorbI ) ma lasciano sempre il segno. Così come i personaggi. Non mi par poco, in verità.
Pochi hanno colto e me ne dolgo, il palese omaggio a Hitchock e allo splendido "Gli Uccelli" con tanto di corvi issati sul quadrato dei giochi, nell'incubo Dylaniato. Per il resto, Saw o non Saw l'idea del RRobe di sviscerare le ataviche convinzioni di Dylan e le sue paure ( claustrofobia e vertigini ) in un contesto abbastanza lineare ma avvincente, è opera meritoria e affascinante. Ci sono delle pecche, IMO e non poche che mi impediscono di considerarlo un capolavoro assoluto come avrebbe avuto i mezzi per essere. E vedrò di dire quali.
Qui Dylan ci appare per ciò che è, cosa anche questa abbastanza rara attualmente, almeno per il modo di Roberto di vedere DyD, e ciò è altro elemento di ottima fattura.
Copertina: buona, la maschera del corvo è molto meglio di quella che ci verrà presentata nell'albo, dove sinceramente più che un corvo mi pareva di vedere un pinguino.
I disegni di Caluri sono ora ottimi ( vedi pagg.51/52/53 dove tutta la sequenza della rabbia di Dylan è superba ) ora approssimativi ( certe angolature e certe pose sono da rivedere ) cmq almeno lui ci mostra una giacca che è una giacca e svolazza, ed un fisico Dylaniato emanciato e filiforme, che non guasta rispetto alla perfezione fisica di Freghieri memoria.
Ottimi i visi allucinati della pupa, follemente sadica, e quello paffuto del buon Capitan Fantastic, emblema della purezza infantile e quindi edulcorata da ogni tentazione fisica, emotiva, pulsiva.
Ottime anche le scene di azione, di lotta e di sofferenza ( pagg.64/77 ad esempio ), meno molto meno l'aspetto dell'eccellente mr.Giggle che, ripeto, mi ha ricordato un pinguino.
Bello tutto lo svolgersi della vicenda, con prove che non assomigliano a complicate e cerebrali visioni da pc game, anche se certi dialoghi ( pagg.22 " Ha gli occhi iniettati di sangue " riferito ad un cane Corso o Pitbull lanciato al galoppo ) si sarebbero potuti evitare.
Piuttosto non ho capito molto la storia dei carboni ardenti di Nino Damatesca rimembranza, ma in ogni modo tutto viene cancellato dalla riflessione migliore dell'albo: quella sugli infiniti amori di DyD e sulla loro reale consistenza.
Bello anche il finale, non Happy End, piuttosto truculento con un bel taglio di carotide mostrato con efficacia.
Piuttosto risibile che il buon Cap riesca a menare il mastodontico Axel Neil ( personaggio dimenticabile in una storia dimenticabile, che il buon RRobe ha avuto il merito di elevare ad un ruolo maggiormente dylaniano e ciò gli fa merito ) ma cmq ci sta.
Dove pecca allora la vicenda ? Direi su un paio di punti: in fondo, bevuta a parte, Dylan evita e risolve con astuzia a volte inconsapevole ogni dilemma morale che il buon mr.Giggle gli pone innanzi, rimanendo in fondo puro e dolce come prima. Forse in questo era più disturbante il finale di La Dea Madre, con gli interrogativi morali pericolosamente rinviati nel dilemma.
Ciò che pensavo si è avverato: pur essendo ottima cosa, la storia non porta ad alcuna evoluzione/regressione nei convincimenti di DyD, poichè era scritto che dalla prossima storia tutto fosse come prima.
Semmai li pone in noi, e non è male come cosa, circa la reale portata di tali gesti e di tali convincimenti.
Altra pecca, che è quella che mi irrita maggiormente, è l'ormai convenzionale sistema di mostrare il diverso capace di risolvere i quesiti arcani e le situazioni più scabrose con i metodi Forrest Gump ( banalità e candore ).
Peccato perché tale espediente, per quanto logico e funzionale nella vicenda, la indebolisce da quell'alone malsano e violento che l'aveva esaltata.
Arguta l'osservazione del volatile circa la profonda convinzione di DyD che lo porta al tentato suicidio pur di non violare la prima direttiva ( altra scena molto intensa e mostrata finalmente per intero ).
Ma, il punto è questo, davvero la non scelta di DyD è un atto di mero coraggio ? O è una non scelta dettata dalla paura di non saper scegliere ?
La chiosa finale circa l'amicizia fra DyD e Cap, cioè fra un cuore puro e una mente pura, è la sublimazione del reale scopo della storia: siamo puri e perfetti nei nostri convincimenti solo se ci battiamo per essi, e se ci spinge una profonda e armonica leggerezza infantile. Piuttosto tutto il comportamento di cap mi pare poco in linea, da un certo punto in avanti, con la sua presunta ristrettezza mentale.

Dopo la storia dell'altro mese, un'altro racconto piuttosto lineare, il che non é per forza un male; Personaggi ben tratteggiati (ma sono solo quattro, la ragazza non la conto nemmeno perchè é solo un meccanismo della trama) e uno di essi é già stato caratterizzato in una storia precedente... cmq piaciuto il richiamo alla prima (se non ricordo male) storia del Rrobe per Dyd, se é perchè questa é la sua ultima storia sul personaggio, é un bel tocco, oltre ad essere perfettamente inserito nella "morale" della storia e a permettere uno scontro (quasi) supereroistico in una storia di Dyd. La sceneggiatura non si perde in tempi morti, va a cento all'ora e tutto funziona...però a me le storie SU dylan stanno antipatiche e quindi il voto e quello che é.

chi sta sottoponendo dylan a quelle prove,quanto se fosse disposto a tradire i suoi ideali e abbiamo avuto la conferma che se lo facesse non sarebbe più dylan