Non che l'osannata Barbato sia stata più "rispettosa" in passato, eh...
E non è vero che non succede nulla, anzi, molti vecchi classici sclaviani avevano decisamente meno trama di questo albo.
Così, per gioco...
Come sarebbe dovuto essere il 307 per piacere a Dear Boy mod Editor/on
Ok Wilson centrale e sua caratterizzazione.
Via flashback Wilson. Non motivano, meglio non spiegare e liberare pagine.
Lettore tenuto all'oscuro quanto Wilson sulla trasferta di Dylan, quindi via il noioso epistolario e riferimenti alla tipa della tresca, altre pagine libere.
Giocare sull'ambiguità della presenza di Dylan come indagatore per tutta la storia e solo alla fine rivelare i veri futili motivi della trasferta del protagonista.
Dylan deve conservare la sua matrice ironica/scanzonata anche nella malinconica presa di coscienza finale.
Niente pignucoloni in pigiamone insomma. Sta 'a scherzà?
Via la filippina senza permesso di soggiorno, liberare altre pagine.
Recuperare le pagine per far interagire maggiormente Dylan con Wilson, l'irlandese e la ragazza. Soprattutto con gli ultimi due (che non devono essere macchiette stereotipate) è necessario che si crei un'empatia importante non solo con Dylan ma con il lettore stesso. Solo così la loro morte diventa motivo credibile per la svolta finale.
I dialoghi devono essere
brillanti, vista anche l'assenza di Groucho.
Niente tristi e trite riflessioni sul senso della vita.
mod Editor/off
Così mi sarebbe piaciuta.
Ecco, io una critica del genere non la condivido (non del tutto almeno: alcune cose son perfettibili, ma per me già quello che c'è basta a elevare il 307 sopra tutti gli albi recentissimi, e su gran parte dei recenti), ma la capisco.
Capisco molto meno le critiche che si basano più sull'impossibilità di andare oltre lo spiazzamento che una storia di tale genere provoca, una storia che sarà pure atipica, ma per me rispetta molto lo spirito della serie, molto di più di tante altre che riciclano schemi narrativi ammuffiti e non provano neanche ad andare oltre il puro enterteinment (intrattenessero, almeno!), scordandosi che in origine Dylan Dog era soprattutto la valvola di sfogo di sentimenti, paure, vulnerabilità da parte del suo primo autore, indipendentemente dal fatto che queste venissero espresse e rappresentate sotto forma di una storia di zombie, un giallo, di surrealtà...